Michelangelo Borrillo per il ''Corriere della Sera''
Ci sono crisi che restano sul «tavolo» (del ministero dello Sviluppo economico) solo per ragioni formali, come quella dell' Ilva (relativamente ai dipendenti in cassa integrazione che non sono passati ad ArcelorMittal). Altre per le quali si cerca da tempo una soluzione, da grandi aziende come l' Alitalia a simboli del made in Italy come Pernigotti. E poi ci sono anche le crisi risolte, che il 2019 si è lasciato alle spalle, come quelle della Comital, e i progetti di riconversione e riqualificazione industriale di aree storicamente in difficoltà come Porto Torres e Portovesme.
Volendo sintetizzare in numeri - e senza considerare l' indotto - i 138 tavoli di crisi aperti al ministero dello Sviluppo economico coinvolgono circa 210 mila dipendenti. E la crisi, come la fortuna (e la sfortuna) è cieca: non fa distinzioni territoriali, né di comparto: negli ultimi anni, in Italia, ha colpito un po' ovunque, dal Nord al Sud - accanendosi con il Centro Italia - dalla siderurgia all' alimentare.
Ma se il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha deciso, in questo inizio del 2019, di far visita, per ora, a una sola di queste aziende, ciò testimonia di quanto sia simbolica la crisi della Pernigotti. Sabato 5 gennaio il vicepremier incontrerà a Novi Ligure i lavoratori dell' azienda dolciaria, oltre 100 dipendenti, in presidio permanente da inizio novembre contro l' ipotesi di chiusura prospettata dalla nuova proprietà turca interessata solo al marchio: è previsto il suo intervento in sala mensa, dove potrebbe fermarsi anche per pranzo.
alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 3
Sarà un' occasione - questo almeno è l' auspicio dei sindacati - per fare il punto, se non chiarezza, in vista dell' incontro dell' 8 gennaio a Roma. Solo uno dei tanti appuntamenti previsti al Mise, visto che il calendario è già pieno fino al 20 gennaio, dai nomi noti di Alitalia e Ilva, ai più recenti di Piaggio Aerospace e Bombardier, fino alle situazioni più datate dell' Aferpi di Piombino.
Non esente dalle crisi, come detto, il settore dell' agroalimentare: non solo Pernigotti, ma anche altri marchi storici come il Caffè Hag.
Ma se gennaio sarà un mese cruciale per molti tavoli - oltre a quelli già citati anche IperDì e Ferroli, fino alle Acciaierie di Terni - di sicuro la vertenza più importante è quella di Alitalia: il salvataggio dell' ex compagnia di bandiera è nelle mani delle Ferrovie dello Stato che entro fine gennaio deve mettere a punto il piano industriale (che coinvolga altri partner, tra cui un importante vettore internazionale), evitando però di intaccare gli investimenti già previsti in campo ferroviario, sia nel regionale che nell' Alta velocità. Anche per questo i sindacati si sono dati appuntamento con il ministro Di Maio per una verifica verso metà mese.
Restando nel settore dei trasporti, la crisi ha colpito anche quello ferroviario: Bombardier a settembre scorso ha annunciato di non poter garantire il mantenimento del sito di Vado Ligure (in provincia di Savona) e il governo - aggiornando il tavolo a fine gennaio - ha chiesto alla società canadese di mettere in campo in tempi brevi «tutte le azioni necessarie a garantire la strategicità del sito produttivo».
DI MAIO SULL AEREO PER PECHINO Treno bombardier