DAGOREPORT - FONDAZIONE CRT: CHI E' L'ANTI-PALENZONA, ANNA MARIA POGGI - VICINA AL MONDO CATTOLICO DI "COMUNIONE E LIBERAZIONE", LA GIURISTA, ALLA "VIRTU'" DI NON SCONTENTARE NESSUNO A TORINO, A PARTE IL SINDACO LO RUSSO, HA SOMMATO L'ALLEANZA CON PAOLO BERTOLINO, SEGRETARIO GENERALE DI UNIONCAMERE PIEMONTE, GIA' ASSISTENTE DELL'INFLUENTE ENRICO SALZA, CHE DIVENTERA' IL PROSSIMO SEGRETARIO GENERALE DI CRT...
DAGOREPORT
Come ha fatto la quieta Anna Maria Poggi a diventare presidente della Fondazione Crt al posto del vulcanico Fabrizio Palenzona?
Quali sono le "virtù" che l’hanno aiutata in questa ascesa? La giurista torinese è molto vicina a Comunione e Liberazione, ma soprattutto ha un pregio non trascurabile per i ruoli di potere e di equilibrio: non scontenta nessuno.
La sua vicinanza al mondo cattolico l'avvantaggia almeno quanto la personalità un po’ sbiadita e non divisiva. L’opposto del "camionista" Palenzona.
L’unico ad alzare il sopracciglio per la designazione della pia Poggi è stato il sindaco piddino di Torino, Stefano Lo Russo, visto che la signora aveva molto brigato per arrivare ai vertici della Compagnia di San Paolo (istituzione che insieme alla Cariplo controlla la prima banca italiana, Intesa-San Paolo).
Pur avendo il mondo cattolico torinese alle spalle, non è riuscita a fare il miracolo. In questa sua ambiziosa volontà, la docente di diritto costituzionale si è scontrata con Lo Russo, che per la Compagnia di San Paolo aveva altri piani.
La leva determinante che ha issato la Poggi alla presidenza di Crt si chiama Paolo Bertolino, segretario generale di Unioncamere Piemonte.
LE PRINCIPALI PARTECIPAZIONI DELLA FONDAZIONE CRT
Bertolino ha portato in dote alla giurista l’alleanza con quel mondo che afferisce a Enrico Salza, ex presidente del gruppo Intesa Sanpaolo, ancora molto influente sotto la Mole. L'avvocato, anche grazie al suo impegno per spianare la strada alla Poggi, ora andrà ad occupare la poltrona di segretario generale della Fondazione Crt.
Come si muoverà nei prossimi mesi la giurista torinese? Riuscirà ad operare senza scontentare i suoi dante causa? Di certo, tanti volponi a Torino sono convinti di poterla “orientare” nelle future scelte...
POGGI PRESIDENTE BIPARTISAN PER FONDAZIONE CRT
Estratto dell’articolo di A.Gr. E D.Lon. per “La Repubblica”
PAOLO BERTOLINO - UNIONCAMERE PIEMONTE
Il consiglio di indirizzo della Fondazione Crt si riunisce e designa Anna Maria Poggi come prossima presidente, con indicazione unanime dei suoi 22 membri. Docente di diritto costituzionale a Torino, già negli organi della rivale Compagnia di San Paolo, cattolica vicina a Cl ma in ottimi rapporti con il sindaco cittadino del Pd, Stefano Lo Russo, Poggi ha le carte in regola per sostituire il dimissionario Fabrizio Palenzona, che ha lasciato il 23 aprile dopo la sfiducia incassata dal “suo” segretario generale Andrea Varese (anch’egli dimesso).
Un terremoto per la terza fondazione bancaria italiana, con 3,6 miliardi di patrimonio, scossa anche dalle accuse di “patto occulto” tra alcuni consiglieri di indirizzo e di amministrazione per aggirare gli organi sociali, trasmesse poco prima da Varese al Tesoro cui compete la vigilanza.
Ora il Tesoro, che il 26 aprile aveva chiesto «un’informativa adeguata » a Crt e l’ha ricevuta pochi giorni fa, deve decidere se e come intervenire. Gli scenari vanno dal commissariamento, con azzeramento dei due organi (cda e indirizzo) a misure più lievi, risparmiando l’organo allargato appena nominato, e inducendo a dimettersi il cda (che peraltro scade tra meno di un anno); fino al nulla di fatto, per cui la vigilanza potrebbe non prendere provvedimenti.
Nei 30 anni di vita delle Fondazioni bancarie […] il Tesoro ha sempre interpretato in modo più che soft l’attività di vigilanza. Agli annali risulta soltanto un commissariamento, nel 2018, per Fondazione Banco di Napoli, con azzeramento del solo cda. L’indicazione di Poggi, che gode di ampio consenso politico tra i “grandi elettori” della Fondazione Crt (il centrodestra che guida la Regione Piemonte con Alberto Cirio, il centrosinistra che esprime il sindaco a Torino), potrebbe significare che il peggio è alle spalle. Le possibilità del commissariamento sono inferiori al 10%. Altrimenti la costituzionalista non avrebbe accettato una designazione ballerina. […]