DRAGHI, IL SALVA-EUROPA - IL DISCORSO DEL GOVERNATORE BCE AL PARLAMENTO DI STRASBURGO: I RISCHI FINANZIARI INCOMBENTI, I NUOVI STIMOLI CHE È PRONTO A DISPIEGARE, E L'IMPEGNO CHE I MEMBRI DELL'EUROZONA DEVONO METTERE PER EVITARE LA FINE DELLA MONETA UNICA

''Il rallentamento della crescita nelle economie dei mercati emergenti è un punto focale di questa incertezza... E' necessario continuare il processo di ribilanciamento per assicurare una crescita sostenibile nel medio periodo. Questo potrebbe implicare alcune turbolenze nel breve termine''...

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Estratti dell’intervento introduttivo di Mario Draghi all’audizione presso il Comitato per Affari economici e monetari del Parlamento europeo pubblicati da “il Foglio

mario draghi bazooka mario draghi bazooka

 

Lasciatemi iniziare con la situazione dell' economia globale. Nelle recenti settimane, abbiamo assistito a crescenti preoccupazioni circa le prospettive per l' economia mondiale. L' attività e i dati sul commercio sono stati più deboli delle aspettative, le turbolenze sui mercati finanziari si sono intensificate e i prezzi delle materie prime sono calati ulteriormente.

 

Il rallentamento della crescita nelle economie dei mercati emergenti è un punto focale di questa incertezza. Nei primi anni di questo secolo, molte economie emergenti sono cresciute a un ritmo rapido. Hanno beneficiato di una crescente integrazione con l' economia globale e condizioni economiche favorevoli date dall' ottimismo dei mercati finanziari. Mentre questi fattori si riducono, molti paesi devono adattarsi a una nuova realtà. In parecchie economie il rallentamento ha rivelato ed esacerbato problemi strutturali che sempre di più limitano la crescita economica.

 

MARIO DRAGHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERA MARIO DRAGHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERA

E' necessario continuare il processo di ribilanciamento per assicurare una crescita sostenibile nel medio periodo. Questo potrebbe implicare alcune turbolenze nel breve termine, che richiedono un attento monitoraggio dei relativi rischi.

Una conseguenza di questo aggiustamento è la divergenza dei cicli economici.

Mentre la ripresa nelle economie avanzate prosegue gradualmente, l' impeto della crescita nelle economie dei mercati emergenti si è affievolito.

 

Una più debole domanda globale ha anche contribuito alla recente caduta dei prezzi del petrolio e di altre commodity, che a sua volta può avere aggravato le fragilità fiscali e finanziarie di alcune economie esportatrici di materie prime. Paesi che hanno sofferto un peggioramento delle condizioni commerciali hanno visto un brusco declino dell' attività, mentre gli investimenti nei loro settori energetici si sono contratti.

 

Recenti sviluppi finanziari

mario draghi e janet yellen mario draghi e janet yellen

Dall' inizio di dicembre, si è radicato un generale deterioramento nel sentiment dei mercati e ha preso consistenza durante la scorsa settimana. Questo sembrava inizialmente strettamente connesso con le preoccupazioni riguardanti una più debole attività economica in giro per il mondo - soprattutto nei mercati emergenti - e ai segnali potenzialmente avversi della caduta dei prezzi delle materie prime.

 

Nel corso del tempo comunque il sentiment dei mercati è diventato più volatile e suscettibile a cambiamenti repentini. In questo clima, i prezzi delle quotazioni di Borsa sono significativamente scesi e i prezzi delle azioni delle banche sono stati particolarmente colpiti, sia nel mondo sia in Europa.

 

mario draghi 5 mario draghi 5

La brusca caduta dei prezzi dei titoli bancari riflette l' alta sensibilità del settore a una prospettiva economica più -debole -del -previsto; riflette anche timori che alcune parti del settore bancario erano esposte ad alti rischi in settori correlati alla produzio ne di materie prime. Nonostante abbiano un' esposizione relativamente contenuta verso i mercati emergenti e verso i paesi produttori di materie prime, la maggiore parte delle banche quotate dell' area euro sono al momento scambiate (in Borsa, ndr) molto al di sotto dei loro valori contabili.

 

La caduta nei prezzi dei titoli delle banche è stata amplificata dalle percezioni che probabilmente le banche dovrebbero fare di più per adattare i loro modelli di business a un ambiente di bassa crescita e insieme di bassi tassi d' interesse e alla struttura più forte della regolamentazione internazionale che è stata messa in atto fino dalla crisi. In ogni caso, dobbiamo riconoscere che la revisione della regolamentazione dall' inizio della crisi ha posto le basi per incrementare durevolmente la resilienza non solo delle istituzioni singole ma anche del sistema finanziario nel suo complesso.

 

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Le banche hanno costruito più alti e qualitativamente migliori cuscinetti di capitale, hanno ridotto il rapporto di indebitamento (leverage) e migliorato i loro profili di finanziamento. Inoltre, il Comitato di Basilea sulla supervisione bancaria ha notato che sono stati fatti sostanziali progressi per finalizzare le riforme post -crisi e che i restanti elementi dell' agenda delle riforme regolatorie per le banche globali sono stati definiti. La chiarezza (clarification) attorno a questi elementi fornirà certezza regolatoria circa la stabilità futura della cornice normativa.

 

Questo sosterrà la abilità del settore bancario di fare piani industriali sostenibili nel futuro. Infatti, i governatori della Banca centrale e i capi della supervisione hanno segnalato di essere impegnati a non aumentare significativamente i requisiti di capitale nel settore bancario. [Niente Basilea IV, ha aggiunto Draghi a braccio]

 

Nell' area euro la situazione del settore bancario ora è molto differente rispetto a quella che era nel 2012. Forse la cosa più importante è che le banche dell' area euro hanno significativamente rafforzato i loro requisiti di capitale negli ultimi anni, soprattutto in conseguenza del Comprehensive Assessment condotto nel 2014. Per le istituzioni più significative, il Cet1 ratio è aumentato dal 9 al 13 per cento, rendendole più resistenti agli choc. In aggiunta, la qualità del capitale delle banche è anche migliorata sostanzialmente.

 

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Con il Supervisory Review and Evaluation Process (Srep) la Bce ha profilato lo stadio di congelamento dei requisiti di capitale di vigilanza Pillar2. Questo significa che, a parità di condizioni, i requisiti di capitale non saranno aumentati ulteriormente. Dunque, il settore bancario ora può condurre in modo molto migliore il suo capital planning (gestire le risorse per piani di lungo termine, ndr). Inoltre nel 2015 le banche sotto la supervisione della Bce hanno aumentato ancora i profitti rispetto al 2014.

 

Questo permette alle banche di avere appropriate politiche di distribuzione pur rispettando i requisiti e i cuscinetti di capitale, e sostenere così i prestiti all' economia. In aggiunta, le azioni di politica monetaria della Banca centrale europea continuano a sostenere le condizioni di finanziamento delle banche e, più in generale, l' attività economica.

Chiaramente alcune parti del settore bancario dell' area euro ancora fronteggiano una quantità di sfide. Queste vanno dall' incertezza sui costi di ristrutturazione e delle controversie legali in un certo numero di banche allo smaltimento di una quantità di asset iscritti a bilancio da tempo, in particolare nei paesi più colpiti dalla crisi finanziaria. C' è un sottoinsieme di banche con elevati livelli di Non performing loans (Npls).

Mario Draghi Mario Draghi

 

In ogni caso, questi Npls sono stati identificati durante il Comprehensive Assessment, usando per la prima volta una definizione comune, e da allora sono stati adeguatamente messi in conto.

 

Lo stato della ripresa dell' Eurozona e il ruolo delle politiche economiche

 

Avendo sullo sfondo i rischi di rallentamento derivanti dagli sviluppi globali in economia e finanza, lasciate che ora arrivi alla situazione economica dell' area euro.

La ripresa sta procedendo a un ritmo moderato, sostenuto principalmente dalle nostre misure di politica monetaria e dal loro impatto favorevole sulle condizioni finanziarie, così come dal basso prezzo dell' energia. Gli investimenti rimangono deboli, mentre rinnovate incertezze riguardo l' economia globale e i vasti rischi geopolitici stanno gravando sul sentiment degli investitori. Inoltre, il settore delle costruzioni finora non si è ripreso.

padoan, ministro dell'economia (d), con il presidente della bce mario draghi padoan, ministro dell'economia (d), con il presidente della bce mario draghi

 

 

Per rendere l' area euro più resiliente, sono necessari i contributi da tutte le aree di policy. La Bce è pronta a fare la sua parte. Come abbiamo annunciato alla fine del nostro policy meeting di gennaio, il Governing council rivedrà e possibilmente riconsidererà la postura della politica monetaria a marzo. Il focus delle nostre deliberazioni sarà duplice. Primo, esamineremo la forza della trasmissione della bassa inflazione importata sui salari domestici e sulla formazione dei prezzi e sulle aspettati ve di inflazione.

 

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Questo dipenderà dalla dimensione e dalla persistenza della caduta dei prezzi del petrolio e delle commodity e dall' incidenza degli effetti secondari sui salari domestici e sui prezzi. Secondo, alla luce delle recenti turbolenze finanziarie, analizzeremo lo stato della trasmissione dei nostri impulsi monetari al sistema finanziario, in particolare, verso le banche. Se entrambi questi due fattori comportano un rischio verso il basso per la stabilità dei prezzi, non esiteremo ad agire.

 

In parallelo, altre politiche dovrebbero aiutare a mettere l' economia dell' area euro su basi più solide. Sta diventando sempre più chiaro che le politiche fiscali dovrebbero sostenere la ripresa economica attraverso investimenti pubblici e un' inferiore tassazione. In aggiunta, l' attuale ripresa ciclica dovrebbe essere sostenuta da politiche strutturali efficaci.

 

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In particolare, le azioni per migliorare l' ambiente per gli affari, inclusa la fornitura di un' adeguata infrastruttura pubblica, sono vitali per aumentare gli investimenti produttivi, spingere la creazione di posti di lavoro e aumentare la produttività. L' aderenza alle regole del Patto di Stabilità e Crescita restano essenziali per mantenere la fiducia nella cornice fiscale. [...]

 

 

 

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