FUOCO E FIAMME ALL'ASSEMBLEA TELECOM - RECCHI: ''CDA UNITO E COMPATTO'', MA VIVENDI VUOLE PIAZZARE I SUOI 4 CONSIGLIERI. PUYFONTAINE: ''SERVE AZIONARIATO STABILE''. E COL SUO 20,5% PUÒ VENDICARSI DELL'OPPOSIZIONE DEI FONDI BLOCCANDO LA CONVERSIONE DELLE AZIONI RISPARMIO - PRIMO FLOP PER COSTAMAGNA-GALLIA

Vivendi si presenta con un bel pacchetto di azioni, a un'assemblea dove è rappresentato il 55,66% del capitale: se trova un paio di sostenitori, può decidere l'esito del voto - Recchi stempera il clima: ''Un cda ottimo, indipendente, e la conversione delle azioni allinea gli interessi dei soci''. Ma Vivendi voleva che costasse molti più soldi...

Condividi questo articolo


costamagna costamagna

1. IL PRIMO FLOP DI COSTAMAGNA-GALLIA

Dagonota

Primo grande capitombolo della coppia Fabio Gallia-Claudio Costamagna: i super bankers posizionati un paio di mesi fa da Matteuccio Renzi alla guida della Cassa Depositi stanno per incagliarsi proprio su quella Telecom Italia sulla quale erano stati chiamati a vigilare. Dopo che Costamagna ha sbandierato ai quattro venti di aver portato l'investitore Xavier Niel da Renzi, si sono infatti fatti fregare proprio dall'altro grande investitore di Telecom Vincent Bollorè.

 

fabio gallia e signora fabio gallia e signora

Che dopo aver fatto credere a tutti di voler approvare la conversione delle azioni risparmio e aver convinto molti fondi a votare a favore dell'allargamento del consiglio Telecom da 13 a 17 membri per fare spazio a quattro dei suoi uomini, due giorni fa ha comunicato alla stampa che boccerà la conversione. Ledendo non di poco gli interessi dei normali investitori. E meno male che Gallia e Costamagna erano stati nominati apposta. 

 

2. TELECOM:AL VIA ASSEMBLEA, PRESENTE 55,66% CAPITALE ORDINARIO

RECCHI ARNAUD DE PUYFONTAINE RECCHI ARNAUD DE PUYFONTAINE

 (ANSA) - Si apre senza sorprese l'assemblea di Telecom. Presente, annuncia il presidente Giuseppe Recchi dichiarando regolarmente aperta l'assemblea, il 55,66% del totale delle azioni ordinarie. Dalla lettura del libro soci oltre a Vivendi con il 20,53%, tra gli azionisti rilevanti appaiono Jp Morgan (2,65% con diritto di voto e 1,87% senza diritto di voto) e Bank of China (2,07%).

 

3.RECCHI, CDA UNITO E COMPATTO

 (ANSA) - Il cda di Telecom ''è unito e compatto'' lo ribadisce il presidente di Telecom Giuseppe Recchi prima di lasciare la parola all'ad Marco Patuano, in apertura dell'assemblea dei soci. "Vi posso assicurare è uno dei migliore di quelli che ho conosciuto. E' indipendente - sottolinea - il percorso migliore per il per comportamento, equilibrio e oggettività". Recchi richiama i soci al loro ruolo ''siete voi che indicherete quale riterrete il percorso migliore per il nostro gruppo'' e ribadisce il principio della ''separazione tra le decisioni che riguardano gli azionisti e le decisioni che riguardano la gestione''.

 

4.RECCHI,CONVERSIONE ALLINEA INTERESSI TUTTI SOCI

marco patuano ad telecom italia marco patuano ad telecom italia

 (ANSA) - L'operazione di conversione delle azioni di risparmio ''coniuga aspetti di buon governo a benefici legati al rafforzamento patrimoniale''. Il presidente di Telecom Giuseppe Recchi ripete le ragioni dell'operazione aprendo la discussione in assemblea. ''Con un'unica tipologia di azioni si allineano gli interessi di tutti gli azionisti'' e dal punto di vista del rafforzamento patrimoniale l'operazione si inserisce ''nella linea d'azione del cda per dotare il gruppo delle risorse finanziarie necessarie per dare ulteriore impulso al piano di sviluppo delle reti a banda ultra larga''.

 

5.TELECOM: DE PUYFONTAINE, SERVE AZIONARIATO STABILE

(ANSA) - "Bisogna lavorare in piena sintonia su obiettivi condivisi'' perchè a Telecom serve ''un azionariato stabile''. Il ceo di Vivendi Arnaud De Puyfontaine prende la parola in assemblea e parlando in italiano spiega le ragioni della loro proposta di allargare il cda e di inserire 4 suoi rappresentanti.

 

6.DE PUYFONTAINE, CREDIAMO NEL SUO POTENZIALE

ARNAUD PUYFONTAINE AD VIVENDI ARNAUD PUYFONTAINE AD VIVENDI

 (ANSA) - "Crediamo nel potenziale di Telecom, per questo abbiamo deciso di investire crescere nell'azionariato''. Lo spiega l'ad di Vivendi e mostrando la crescita del titolo da agosto ripete ''ci abbiamo visto giusto e crediamo ci sia ancora spazio per crescere''. ''Siamo investitori industriali, non abbiamo motivazioni finanziarie, crediamo nel valore aggiunto che può dare una società di tlc quando si associa a una media.

 

7.TELECOM ALLO SCONTRO IN ASSEMBLEA - VIVENDI SALE AL 20,5% E NON ACCETTA ACCORDI SUI 4 POSTI IN CDA. CROLLANO LE RISPARMIO: -10,6%

Maddalena Camera per “il Giornale

 

Si preannuncia infuocata l' assemblea dei soci Telecom Italia, prevista oggi a Milano.

La proposta di conversione delle azioni di risparmio rischia il naufragio. Ed è nata sotto una cattiva stella: prima le incomprensioni tra l' ad Marco Patuano e il presidente Giuseppe Recchi, poi il dietrofront del socio forte Vivendi.

giuseppe recchi giuseppe recchi

 

Il gruppo francese ha prima dato parere favorevole all' operazione ma poi ha cambiato idea, annunciando l' astensione, quando i fondi di investimento si sono opposti all' entrata in cda dei suoi quattro candidati. Il risultato è che oggi l' assemblea, a meno di un accordo dell' ultima ora, difficilmente troverà i numeri per far approvare la conversione delle risparmio, operazione per la quale servono i due terzi del capitale presente. Oggi in assemblea è infatti atteso il 55,6% del capitale.

 

Resta aperto invece l' esito della mozione con cui i francesi puntano a quattro posti in cda. Secondo alcune ricostruzioni Parigi, tra le quote dirette e quelle dei soci «vicini», potrebbe infatti contare fino al 28% dei voti e quindi potrebbe riuscire imporre la propria linea. Difficilmente comunque accetterà una soluzione di ripiego, come avere un paio di posti nel board.

 

In particolare Parigi ha contestato le condizioni per la conversione delle risparmio, sostenendo che con i 9,5 centesimi di conguaglio previsti entrano in cassa 570 milioni.

xavier niel xavier niel

Mentre se si chiedessero 12,5 cent, salirebbero a 750 milioni. Ieri le Telecom di risparmio sono così crollate in Borsa perdendo il 10,66%, un mezzo sgambetto ai fondi, che hanno molte azioni della categoria.

 

Giù anche le ordinarie (-1%). Vivendi è comunque sempre più l' azionista forte: ha acquistato un altro 0,4% portandosi al 20,5%. E dato che con una percentuale non molto dissimile, il 22%, l' ex Telco (ossia il quartetto degli azionisti forti Intesa, Generali, Mediobanca e Telefonica) ha comandato per anni, anche la società francese vuole fare altrettanto. Invece i fondi, che già nella scorsa assemblea avevano preso posizione trasformando Telecom in una public company, hanno fatto sapere di non voler far entrare quattro rappresentanti di Vivendi in cda.

 

BOLLORE HAVAS BOLLORE HAVAS

Assogestioni, in una lettera, aveva oltretutto ipotizzato per Vivendi, che è proprietaria della pay tv canal Plus, un conflitto di interessi sul fronte degli abbonamenti «bundle» (quelli che uniscono connettività e contenuti). Oggi in assemblea bisognerà vedere come e se voterà Jp Morgan, che ha il 10%; non è invece atteso Xavier Niel che ha posizioni in derivati di cui il 10% convertibili in azioni. Senza compromessi questo cda ha vita difficile: Vivendi potrà chiedere la revoca già il prossimo aprile. Ma per portare i suoi uomini nel board ha bisogno di voti e di nuovi alleati.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO

DAGOREPORT - CON UNA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE, L'IMPLOSIONE DELLA LEGA E' L'UNICA SPERANZA PER VEDER CROLLARE IL GOVERNO DUCIONI - LA MELONA SA BENE CHE IL REFERENDUM SULL'AUTONOMIA POTREBBE ESSERE L'INIZIO DELLA SUA FINE. NEL PROBABILISSIMO CASO CHE VENGA BOCCIATA, CHE FARA' SALVINI? E SENZA LEGA, CADE IL GOVERNO... - SOTTO SOTTO, LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) LAVORA AFFINCHE' IL 12 NOVEMBRE LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCI LA LEGGE, O ANCHE SOLTANTO UNA PARTE - SULLA NORMA, NON SOLO L'OPPOSIZIONE MA TUTTA FORZA ITALIA MENA TUTTI I GIORNI SENZA PIETÀ. L'ULTIMA? L'EUROPARLAMENTARE MASSIMILIANO SALINI (PER CONTO DI MARINA BERLUSCONI) HA SENTENZIATO: "È IMPOSSIBILE DA ATTUARE" - CALDEROLI, INTANTO, CONTINUA A GETTARE CARBONE NELLA FORNACE AUTONOMISTA...

PER MAURIZIO MOLINARI L'ADDIO A “REPUBBLICA” NON È STATO UN FULMINE A CIEL SERENO: GRAZIE AL SUO STRETTO RAPPORTO CON JOHN ELKANN, SAPEVA CHE LA SUA DIREZIONE SAREBBE TERMINATA A FINE 2024 - LO SCIOPERO DELLA REDAZIONE IN CONCOMITANZA CON “ITALIAN TECH WEEK” BY EXOR HA ACCELERATO IL CAMBIO DI GUARDIA – LA MANO DI SCANAVINO DIETRO LA NOMINA DI MARIO ORFEO, CARO ALLA VECCHIA GUARDIA DI “REP” MA SOPRATTUTTO ABILISSIMO A GALLEGGIARE IN QUALSIASI TIPO DI TEMPESTE EDITORIALI. NON SOLO: "PONGO" GLI CONSENTE IL DIALOGO CON LA DESTRA: GIANNINI E BONINI SAREBBERO STATI INVECE DI ROTTURA - ORFEO HA CONOSCIUTO ELKANN E SCANAVINO ANDANDO A TUTTE LE PARTITE DELLA JUVE – DI FARE L’EDITORE A ELKANN INTERESSA NIENTE. PUNTA A FAR DIVENTARE EXOR UNA REALTÀ IMPREDITORIALE INTERNAZIONALE,  LONTANA DALL'ERA DEGLI AGNELLI A QUATTRO RUOTE (COME DAGO-DIXIT, PROSSIMAMENTE È ATTESO UN BOMBASTICO ANNUNCIO DI "YAKI" DI RISONANZA MONDIALE PER UN INVESTIMENTO DI EXOR DEFINITO DA ALCUNI "FUTURISTA")