GENERALI REVOLUTION – MARIO GRECO VUOL DARE UN BRUTTO DISPIACERE A NAGEL (MEDIOBANCA), CIOE’ A COLUI CHE LO HA MESSO AL POSTO DI PERISSINOTTO: DISFARSI DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE (TELECOM, RCS, PIRELLI, GEMINA) E PUNTARE SOLO SULLE ASSICURAZIONI – “INVESTIMENTI DI SISTEMA” CHE, IN ALCUNI CASI (TELECOM), SONO CONTABILIZZATI A VALORI PIÙ ALTI RISPETTO A QUELLI DI MERCATO E NON HANNO PORTATO RITORNI AL LEONE DI TRIESTE…

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Alberto Nagel e RobertaAlberto Nagel e Roberta

1. GENERALI: GRECO, CON PIANO PIU' ELEVATO RITORNO AD AZIONISTI
Radiocor - 'Avremo una piu' solida e stabile posizione patrimoniale e un piu' elevato ritorno per gli azionisti'. Cosi' il group ceo di Generali, Mario Greco, commenta il piano presentato dalla compagnia. 'L'obiettivo della strategia che presentiamo oggi e' di trasformare Generali in un Gruppo globale in grado di competere sui mercati internazionali offrendo ai clienti i migliori prodotti e servizi', ha aggiunto Greco, citato in una nota, sottolineando che 'con il nuovo management team internazionale appena completato realizzeremo una rivoluzione basata su disciplina, semplicita' e focus. Abbiamo una chiara strategia e 83.000 dipendenti nel mondo impegnati nel realizzarla in modo efficiente'.

MARIO GRECOMARIO GRECO


2. IL LEONE RIPENSA AI PATTI NEL «SALOTTO DELLA FINANZA»
Mar.Man. per il Sole24Ore.com

Il dossier dei patti di sindacato è sul tavolo dell'amministratore delegato delle Generali Mario Greco. E qualche indicazione, probabilmente, sarà data dal Ceo già domani, quando alzerà il velo sul piano industriale della compagnia triestina. Sulla carta, però, se l'obiettivo del nuovo vertice di Trieste è sinonimo di attenzione estrema alla redditività, probabilmente Generali dovrà riconsiderare la presenza in alcuni dei patti di sindacato in cui siede, andando così di caso in caso a valutare i singoli investimenti. Investimenti che, in alcuni casi, sono contabilizzati a valori più alti rispetto a quelli di mercato e non hanno portato ritorni alla compagnia (vedi il caso Telecom italia).

Franco BernabèFranco Bernabè

Il primo appuntamento, che nella sostanza coincide con la presentazione del piano industriale, è con l'accordo parasociale che controlla la Pirelli, dove andranno date entro il 15 gennaio eventuali disdette. Allo stato la compagnia del Leone, che detiene il 4,4% del gruppo della Bicocca, non dovrebbe uscirne, favorita anche dal rinnovo con tempi dimezzati atteso per il patto. L'accordo sarà infatti rinnovato per soli dodici mesi, non legando così le mani agli azionisti di riferimento.

MARCO TRONCHETTI PROVERAMARCO TRONCHETTI PROVERA

Si tratterà poi di vedere in estate come si muoverà Generali nel riassetto Rcs, dove con una parte del piano resta in stand-by anche l'aumento di capitale, e salvo stravolgimenti andranno date eventuali disdette entro il 14 settembre (l'ex ceo Giovanni Perissinotto aveva detto di voler uscire). Entro fine ottobre si andrà invece alla conta sui partecipanti al patto Mediobanca, in scadenza a fine dicembre. Generali siede poi, tra i patti di maggior peso, anche nella stanza dei bottoni di Telecom (Telco) e di Gemina. Il primo non è in scadenza che nel febbraio 2015, sul secondo sono attese novità ben prima dell'estate, non appena Atlantia alzerà il velo sul riassetto allo studio.

SEDE GENERALISEDE GENERALI

 

 

 

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