GERNETTO SUL GROPPONE – LA VILLA CHE DOVEVA OSPITARE L’UNIVERSITÀ DI “FARSA ITALIA”, E CHE BERLUSCONI NON RIESCE A VENDERE, APPESANTISCE IL BILANCIO DI “FININVEST GESTIONE SERVIZI” CHE SI CHIUDE CON 6,2 MILIONI DI PASSIVO

A complicare il quadro ci si è messo pure un investimento poco accorto in un fondo immobiliare delle Assicurazioni Generali - Il fondo è quello “Scarlatti” che peraltro fra i suoi sottoscrittori ha anche Massimo Moratti, ex patron dell’Inter - Il patron del Milan, dal canto suo, ha dovuto svalutare le 71 quote del fondo per 423 mila euro... -

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Andrea Giacobino per https://andreagiacobino.wordpress.com

 

VILLA GERNETTO UNIVERSITA DEL PENSIERO LIBERALE VILLA GERNETTO UNIVERSITA DEL PENSIERO LIBERALE

In attesa di sapere se, come e quando verrà venduta a qualche magnate cinese, la storica Villa Gernetto, che doveva diventare il laboratorio dell’Università del Libero Pensiero di Forza Italia, continua ad appesantire i conti del mattone di Silvio Berlusconi. Lo si vede dal bilancio 2015 di Fininvest Gestione Servizi, che raggruppa alcune proprietà immobiliari dell’ex premier in carico per 84,3 milioni e che s’è chiuso in perdita per oltre 6,2 milioni di euro rispetto al passivo di 8,2 milioni del precedente esercizio, rosso coperto attingendo alle riserve. Il tutto a fronte di ricavi che anno su anno sono rimasti piatti a 6,4 milioni col monte-affitti sceso da 2,8 a 1,8 milioni.

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“Il patrimonio immobiliare – dice la relazione sulla gestione – sconta in particolare lo sfitto del principale asset rappresentato dal complesso Villa Gernetto, per il quale non si intravedono nel breve periodo possibilità di adeguato impiego”. A complicare il quadro ci si è messo pure un investimento poco accorto in un fondo immobiliare delle Assicurazioni Generali. Il fondo è quello “Scarlatti” che peraltro fra i suoi sottoscrittori ha anche Massimo Moratti, ex patron dell’Inter. Il patron del Milan, dal canto suo, ha dovuto svalutare le 71 quote del fondo per 423 mila euro.

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Fininvest Gestione Servizi, che possiede fra l’altro il fabbricato dove è sito il cinema milanese Odeon, ha messo in vendita a Roma il fabbricato Embassy, ex sala cinematografica dei Parioli, oggi sfitta e nella Capitale detiene anche gli immobili che ospitano i cinema Fiamma, Giulio Cesare e King. Ma per l’Embassy il percorso è in salita: “i numerosi contatti finalizzati alla cessione non hanno avuto a oggi concreta possibilità di definizione”.

 

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Male anche il complesso immobiliare a Olbia in Sardegna, raggruppato nella controllata Edilizia Alta Italia in perdita per 356 mila euro: “i terreni posti in fascia costiera sono gravati da stringenti vincoli urbanistici e ambientali”. E tuttavia nella holding del Biscione al mattone ci credono ancora visto che sono stati spesi 27 milioni per comprare grazie ad un mutuo di 1,5 milioni erogato da Bnl 3 unità immobiliari in Roma per pure “finalità di trading” e il 48% dell’Immobiliare Leonardo che possiede aree edificabili a Basiglio, mentre la società ha ottenuto di vedere l’affittuario acquisire il diritto alla ristrutturazione del cinema Odeon a Milano. Il tutto anche grazie al finanziamento di 25,9 milioni di finanziamento concesso dalla Fininvest. Insomma, il mattone di papà Silvio piange, ma ci pensa Marina.

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