Giuliana Ferraino per corriere.it
La crisi è dura per tutti, ma per le aziende tedesche può essere meno complicata da affrontare di molti concorrenti, grazie al sostegno robusto e soprattutto tempestivo del governo di Berlino, generoso non solo con le piccole aziende (soccorse con importi fino a 10 mila euro nel giro di due settimane dalla richiesta), ma anche con i suoi campioni nazionali. Prendiamo il caso di Adidas, che ha appena ricevuto un prestito di 3 miliardi per superare il Covid-19, con il sostegno pubblico.
Il numero due mondiale di scarpe e abbigliamento sportivo aveva fatto parlare di sé nelle settimane scorse perché, a causa della crisi del Covid-19, aveva annunciato di non voler pagare l’affitto dei suoi negozi da aprile a fine giugno, a dispetto di quasi 2 miliardi di utile incassati nel 2019 (a fronte di 23,6 miliardi di ricavi) e una liquidità in case di 873 milioni.
Salvo tornare sui suoi passi, dopo la tempesta di critiche sollevate e il pesante danno di immagine tra i consumatori. Ebbene martedì il marchio con le tre strisce ha annunciato di aver ricevuto dalla banca pubblica per lo sviluppo KfW un prestito di 2,4 miliardi di euro. A cui si aggiungono 600 milioni garantiti da un consorzio di banche partner della società, per un prestito sindacato complessivo pari a 3 miliardi. Il consorzio è composto da UniCredit, Bank of America, Citibank, Deutsche Bank, HSBC, Mizuho Bank e Standard Chartered Bank.
Stop a dividendi e bonus
Una delle condizioni del prestito sindacato è che Adidas sospenda il pagamento dei dividendi per la durata del prestito. Di recente l’azienda ha deciso di sospendere il riacquisto delle azioni Adidas e di rinunciare al pagamento dei bonus a breve e lungo termine per il 2020 per i membri del consiglio di amministrazione, che rappresenta complessivamente il 65% della retribuzione annua prevista. Ma per quest’anno viene sospesa anche la componente del bonus a lungo termine per l’intera linea del top management.
«La situazione attuale pone una sfida seria anche per le aziende sane. Ringraziamo il governo tedesco per la sua azione rapida e completa in risposta a questa crisi globale senza precedenti», ha dichiarato Kasper Rorsted, Ceo di Adidas. «Stiamo facendo del nostro meglio per proteggere il benessere a lungo termine di Adidas, dei nostri 60 mila dipendenti e dei nostri partner, e stiamo attuando numerose misure», ha spiegato il manager.
Queste misure includono l’istituzione di rigidi controlli dei costi e del capitale circolante, la riduzione delle retribuzioni del management, la sospensione del programma di riacquisto delle azioni e la sospensione del pagamento dei dividendi. Ma, oltre a questo, «l’accesso a una liquidità aggiuntiva è la chiave per superare questa crisi. Restituiremo ogni parte utilizzata del prestito, compresi gli interessi e le commissioni, il più rapidamente possibile».
La lezione dalla Germania? La liquidità è cruciale per far si che la crisi non diventi un problema di insolvenza. Ma la sfida si gioca non soltanto sull’ammontare, ma anche sulla velocità.
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