MENTRE L’ITALIA SVENDE I SUOI GIOIELLI AI FRANCESI (DA TELECOM A PARMALAT), PARIGI VUOL NAZIONALIZZARE IL CANTIERE SAINT-NAZAIRE PUR DI IMPEDIRNE LA CESSIONE A FINCANTIERI - IL PRESIDENTE DI CASSA DEPOSITI, COSTAMAGNA: “E' UNA POSIZIONE VERGOGNOSA E INACCETTABILE”

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hollande soldato hollande soldato

Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

Una possibilità reale? O l' ennesimo bluff in una partita da poker finanziario che ha stancato un po' tutti? A Parigi girano insistenti le voci che lo Stato francese stia abbandonando Fincantieri al suo destino nel negoziato per la cessione al gruppo italiano dei cantieri di Saint-Nazaire, sulla costa atlantica.

 

L' idea sarebbe una «nazionalizzazione temporanea», si legge nell' edizione di ieri pomeriggio di Le Monde, che cita fonti interne al ministero dell' Industria. Questo, indica il quotidiano, «cercherebbe in seguito partner più soddisfacenti di Fincantieri».

 

FINCANTIERI FINCANTIERI

Altre fonti vicine alla trattativa, in realtà, suggeriscono che Christophe Sirugue, il ministro competente, stia ancora parlando con Giuseppe Bono, alla guida di Fincantieri. Il prestigioso Le Monde sarebbe diventato il semplice vettore delle pressioni esercitate dal governo francese sugli italiani.

 

Sta di fatto che, tra poco meno di un mese, ci sono le presidenziali. E se si vuole concludere, sarà bene farlo in fretta, perché François Hollande smobiliterà e Sirugue con lui. Ieri, intanto, a commentare le voci, è intervenuto pure Claudio Costamagna, presidente di Cdp (Cassa Depositi e Prestiti), che controlla Fincantieri. «È vergognosa e inaccettabile la posizione dei francesi in questa vicenda - ha detto -, soprattutto alla luce di tutto quello che i francesi hanno fatto in Italia», alludendo al loro frenetico shopping di aziende, negli ultimi anni. I cantieri di Saint-Nazaire erano sull' orlo della bancarotta, quando, nel 2008, li acquisì il gruppo sudcoreano Stx.

 

costamagna costamagna

Lo Stato francese mantenne una minoranza di blocco (il 33%) e l' accordo prevedeva che potesse rilevare, se e quando volesse, il resto del capitale. Oggi Stx sta fallendo, mentre Stx France, come si chiama Saint-Nazaire, con 7 mila lavoratori, va a gonfie vele.

All' inizio dell' anno il tribunale di Seul, che sta vendendo a pezzi Stx, ha accettato l' offerta avanzata dal colosso pubblico Fincantieri. Proprio pochi giorni fa avrebbe anche fissato definitivamente il prezzo, compreso fra gli 80 e i 90 milioni di euro. Ma, nel frattempo, è partito il negoziato con lo Stato francese, che deve dare il via libera finale all' operazione.

 

STX CANTIERI1 STX CANTIERI1

E che, sotto la pressione dei sindacati, ha imposto varie condizioni. Non vuole che Fincantieri detenga il 67%, come previsto. Ma che scenda, anche di poco, sotto il 50%, per diventare azionista di riferimento ma non maggioritario. Fincantieri deve portarsi dietro un altro partner, un connazionale se vuole, ma non deve essere pubblico e soprattutto legato al gruppo (Bono a un certo momento aveva cercato di piazzare proprio l' ipotesi Cdp).

 

All' apparenza finora gli italiani non hanno soddisfatto le aspettative. E allora, secondo Le Monde, spazientito, lo Stato francese prenderebbe il controllo del 100% per poi rivendere due quote del 20% o poco più all' italo-svizzero Msc e all' americano-norvegese Royal Caribbean, i due maggiori clienti di Saint-Nazaire (lì stanno facendo costruire alcune delle loro imponenti navi da crociera).

 

STX CANTIERI STX CANTIERI

Poi un 10% finirebbe nelle mani di Dcns, i cantieri militari pubblici francesi. E una quota equivalente ai dirigenti e dipendenti dell' azienda. Da sottolineare: nessuno di questi ha competenze nella costruzione navale privata a differenza di Fincantieri. L' eventuale nazionalizzazione, però, dovrebbe essere decisa molto in fretta da Hollande, vista la scadenza elettorale. Se, come indicano i sondaggi, Emmanuel Macron, dalle aspirazioni più liberiste, lo sostituirà, non è detto che confermi quell' opzione. Potrebbe, invece, piacere a Marine Le Pen, sua rivale probabile al ballottaggio.

 

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