IL MOTOSCAFO DEI VIP PRENDE IL LARGO. MORTO CARLO RIVA, AVEVA 95 ANNI: DA BRIGITTE BARDOT AI REALI DI MEZZO MONDO, FU LO SCAFO DELLA DOLCE VITA –DURANTE GLI ANNI DI PIOMBO VENDETTE L’AZIENDA AGLI AMERICANI, RIMANENDO PRESIDENTE E DIRETTORE GENERALE - -

Condividi questo articolo


 

Da la Repubblica

 

carlo riva carlo riva

E' morto questa mattina, nella sua casa di Sarnico, l'ingegner Carlo Riva, pioniere della nautica mondiale e patron della società di costruzione di motoscafi di lusso che porta il suo cognome. Aveva 95 anni. L'azienda è da sempre associata ad eleganza e ha legato il suo successo agli scafi in legno.

 

Nel periodo del boom economico il motoscafo Riva è stato l'emblema della Dolce Vita. Carlo Riva aveva preso in mano l'azienda negli Anni 50, ne consolida il successo, ma lascia dopo una ventina d'anni in un clima di lotte sindacali. Ora il marchio, dopo un passaggio in mano agli americani della Whittaker, è proprietà del gruppo Ferretti, mentre la famiglia Riva ne è uscita definitivamente negli anni '90.

motoscafo riva1 motoscafo riva1

 

Il cantiere aveva aperto nel 1842 sul Lago d'Iseo. "Fu un improvviso e devastante fortunale - racconta la storia dell'azienda - che causò danni irreparabili alle barche dei pescatori rimasti senza mezzi e sconfortati a convincere un giovane maestro d’ascia appena arrivato da Laglio, a compiere un vero e proprio miracolo, recuperando gran parte delle imbarcazioni e guadagnandosi così la fiducia dei sebini".

 

motoscafo riva bardot1 motoscafo riva bardot1

A fondare l'azienda è Pietro Riva che, appena arrivato a Sarnico, apre il cantiere dove vengono varate le prime creazioni firmate col suo nome. Rapidamente, Riva guadagna notorietà e prospera anche grazie alla direzione di Ernesto Riva che, succeduto al padre Pietro, introduce i motori a scoppio. Comincia l’epoca dei grandi battelli per il trasporto di merci e passeggeri sul lago.

 

carlo riva1 carlo riva1

Finita la Grande Guerra è Serafino Riva che dà l’imprinting definitivo e trasforma i pregiati prodotti del cantiere in un vero e proprio brand, consegnandolo alla storia: la produzione vira dal trasporto alla motonautica, all’epoca ancora agli albori. A cavallo degli anni ‘20 e ‘30 Riva, con i suoi motoscafi da corsa, appone la propria firma su numerosi record e vittorie in gare nazionali e internazionali.

 

motoscafo riva2 motoscafo riva2

Gli Anni 50 sono quelli di Carlo Riva, è il periodo del boom economico in cui i motoscafi Riva diventano oggetti del desiderio di famiglie reali, attori e campioni dello sport, uomini d’affari e celebrità del cinema. Nel decennio della rivoluzione industriale italiana, dominata dal mito della velocità e delle auto da corsa Carlo dà vita a una serie di barche in legno dal design inconfondibile, come l’Ariston, il Tritone (Il primo bimotore), il Sebino che inaugura la produzione in serie e il Florida, che nel nome evoca il modello americano particolarmente in voga in quegli anni. Dal 1956 inizia la collaborazione con il designer e architetto Giorgio Barilani. La sua attività grafica e progettuale nella nautica diviene esclusiva per Riva, dove riveste la carica di responsabile della progettazione dal 1970 al 1996.

 

motoscafo riva bardot motoscafo riva bardot

Nel novembre del 1962 nasce l'Aquarama, presentato al terzo Salone Internazionale della Nautica di Milano. Il nome dell'imbarcazione si ispira ai "cinerama", i grandi schermi cinematografici sperimentali americani. Nel 1969 viene introdotta la vetroresina e nascono i primi due modelli Riva in composito, il day cruiser Bahia Mar 20' e il cabinato Sport Fisherman 25'.

 

La conoscenza della nuova materia viene assimilata dapprima con l'acquisto dello scafo dal cantiere Bertram, che viene successivamente ridisegnato; le finiture di entrambi i modelli sono realizzate con legno a vista, nel solco della tradizione. Fra gli anni ‘70 e ‘90 nascono, fra gli altri, il St. Tropez - prodotto fino al 1992 - e il Superamerica, primo importante cabinato rimasto per oltre 20 anni sul mercato. Nonostante l’affermarsi della vetroresina, la produzione dei runabout di legno in Riva prosegue fino al 1996, anno in cui è costruito l’ultimo Aquarama Special, il numero 784.

motoscafo riva motoscafo riva

 

Nonostante i successi nel settembre 1969, Carlo Riva, in un clima di lotte sindacali, vende il cantiere alla statunitense Whittaker, mantenendo le cariche di Presidente e Direttore Generale, dalle quali si dimette nel luglio 1971. Le stesse cariche vengono assunte da Gino Gervasoni, suo partner sin dal 1950.

 

Nuovi e vecchi modelli si evolvono. La tradizione Riva continua. Nel 1989, a un anno dall'acquisto del cento per cento delle azioni della società Riva da parte del gruppo inglese Vickers, di cui faceva parte anche il brand Rolls-Royce, Gino Gervasoni - che ha sposato la sorella di Carlo Riva - lascia il cantiere dopo 41 anni di attività. Termina cosi la presenza della famiglia Riva nel cantiere.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

PRIMO ATTO DOPO LA DENUNCIA DI GENNARO SANGIULIANO: LA PROCURA DI ROMA HA PERQUISITO L’ABITAZIONE E SEQUESTRATO IL TELEFONINO DI MARIA ROSARIA BOCCIA. NELLA SUA CASA TROVATI ANCHE GLI "OCCHIALI-SPIA" - LA "POMPEIANA ESPERTA" E' INDAGATA PER LESIONI E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY - L'EX MINISTRO "GENNY DELON", SOTTO INDAGINE PER PECULATO E RIVELAZIONE DEL SEGRETO D'UFFICIO, AVEVA ALLEGATO NELLA DENUNCIA MESSAGGI E FOTO CON L'EX AMANTE, DAL GRAFFIO IN TESTA ALLA FEDE SCOMPARSA: "MI HAI SFREGIATO" – L'IRONIA DI SELVAGGIA E IL MESSAGGIO (A GENNY?) DELLA "BAMBOLONA DI POMPEI" CHE DURANTE IL G7 DELLA CULTURA POSTA UNA FOTO DA…

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA