Da "La Stampa"
Nuova tegola giudiziaria per la Saipem. La società di servizi petroliferi, controllata dal gruppo Eni, ha ricevuto dalla procura della Repubblica di Milano una informazione di garanzia e una richiesta di documentazione nell' ambito di un nuovo procedimento penale, per il presunto re ato di corruzione internazionale. Al centro della vicenda giudiziaria è un contratto assegnato nel 2011 dalla società brasiliana Petrobras a Saipem SA (Francia) e Saipem do Brasil (Brasile). A comunicarlo è la stessa controllata del Cane a sei zampe che ieri ha diffuso una nota.
Saipem, spiega il comunicato, non ha ricevuto notifiche al riguardo dalle autorità giudiziarie brasiliane. Secondo quanto riportato da indiscrezioni di stampa «tale contratto è oggetto da parte delle autorità giudiziarie del Brasile di indagini nei confronti di alcuni cittadini brasiliani tra i quali anche un ex collaboratore di Saipem do Brasil». Saipem «sta prestando la massima collaborazione alle indagini e ha già avviato nel mese di giugno 2015 - quando aveva appreso dell' esistenza di un' inchiesta in Brasile nei confronti di un ex collaboratore di Saipem do Brasil - approfondite verifiche interne, che sono tuttora in corso».
Petrobras è dal 2014 al centro di una maxi-inchiesta, denominata «Lava jato» (autolavaggio), che ha per oggetto l' ipotesi di corruzione in cambio di appalti miliardari e pagamento di tangenti a politici locali. Alla fine di luglio gli investigatori brasiliani hanno ipotizzato il pagamento di tangenti anche da parte di intermediari di Saipem per assicurasi dei contratti con Petrobras.
Tra le cinque persone accusate di corruzione e riciclaggio figurano l' ex rappresentante di Saipem in Brasile, Joao Antonio Bernardi Filho, e il precedente capo dell' engineering di Petrobras, Renato Duque, che attualmente si trova in carcere .