QUEL POZZO SENZA FONDO DI PREMIUM. MEDIASET DOVRA’ METTERE NUOVAMENTE MANO AL PORTAFOGLIO PER AUMENTARE IL CAPITALE DELLA PAY TV, SEGNA UN PATRIMONIO NEGATIVO PER 142 MILIONI – GIA’ NEL 2016 REALIZZATA RICAPITALIZZAZIONE DA 140 MILIONI

Condividi questo articolo


 

Andrea Montanari per Milano Finanza

 

piersilvio berlusconi mediaset vivendi piersilvio berlusconi mediaset vivendi

Entro la fine di quest'anno Mediaset  dovrà nuovamente metter mano al portafoglio per rafforzare il patrimonio della controllata (all'89%) Premium. La pay tv, secondo quanto emerso dalla relazione consolidata del network guidato da Pier Silvio Berlusconi, come anticipato da www.milanofinanza.it venerdì 27 aprile, ha chiuso il 2016 con una perdita di 384,47 milioni. Il rosso è legato soprattutto ad ammortamenti e svalutazioni, principalmente di diritti televisivi (562,95 milioni), che ha portato il patrimonio netto in negativo per 142,42 milioni.

 

Per questa ragione, il broadcaster di Cologno Monzese, nell'arco di 12 mesi, procederà alla ricostituzione del capitale. Un'operazione considerata naturale e di routine, che con ogni probabilità verrà definita nella sua entità e completata già entro la fine del 2017. Ne era già stata definita una lo scorso anno: tra giugno e ottobre era stato sottoscritto un aumento da 140 milioni a coperture delle perdite cumulate da Premium.

mediaset vivendi 2 mediaset vivendi 2

 

Resta il fatto che, come più volte ribadito dal management del Biscione e in particolare dallo stesso Berlusconi, l'intenzione è continuare a lavorare per il rilancio di Premium. Tanto più che all'inizio dello scorso mese di maggio è stato nominato un nuovo amministratore delegato, Marco Leonardi, che ha preso il posto di Franco Ricci. Ma come già messo in evidenza dal gruppo controllato da Fininvest la perdita record (294,5 milioni) è legata essenzialmente ai costi di natura straordinaria legati alla causa con il socio Vivendi .

mediaset vivendi 3 mediaset vivendi 3

 

Controparte portata in tribunale (Mediaset  ha chiesto un risarcimento danni da 1,5 miliardi, a cui si sommano i 570 milioni richiesti dalla stessa Fininvest) per il mancato rispetto dell'accordo vincolato, siglato l'8 aprile di un anno fa, e relativo proprio alla cessione di Premium. Collegata a questo progetto industriale, mai andato in porto per il dietrofront della controparte francese (nel luglio 2016), c'è anche un'altra mossa fatta dal Biscione ed emersa tra le pieghe della relazione di bilancio 2016.

de puyfontaine mediaset vivendi de puyfontaine mediaset vivendi

 

L'11 aprile dell'anno scorso, ossia tre giorni dopo la sigla dell'intesa con Vivendi  che prevedeva anche l'acquisto incrociato di una quota di capitale del 3,5% delle due società quotate, il network di Cologno aveva comprato un derivato per coprirsi dalla volatilità del titolo del gruppo d'Oltralpe, prima di entrare in possesso della partecipazione azionaria (il closing era previsto per lo scorso settembre). Il costo della copertura è stato di 33 milioni. I contratti put su azioni comprati erano tre, con le controparti Credit Suisse, Jp Morgan e Bnp Paribas .

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….