1. BORSA: MILANO ALLUNGA (+1,27%), ENI +7% CORRE COL GREGGIO
(ANSA) - Piazza Affari allunga il passo (+1,27%) sostenuta dai petroliferi sull'onda del rimbalzo del greggio che guadagna oltre il 10%. Eni è in vetta al listino (+7,65%) seguita da Saipem (+7,52) e da Tenaris (+4,9%). Resta l'interesse per Pirelli (+3%) grazie alle novità nell'azionariato e su Atlantia (+2%) con una soluzione più vicina per un passo indietro da Aspi. In linea con l'indice le banche mentre lo spread retrocede da 191 punti.
2. ATLANTIA SOTTO IL 50% PER LA PACE SU AUTOSTRADE E IN BORSA IL TITOLO VOLA
Vittoria Puledda per “la Repubblica”
roberto tomasi autostrade per l'italia
La Borsa festeggia, pur senza notizie ufficiali, con un rimbalzo deciso di Atlantia: più 4,99% rispetto al meno 2,97% di Piazza Affari, scommettendo che non sia lontano un accordo tra il governo e i Benetton, principali azionisti di Atlantia e quindi della controllata Aspi, titolare della concessione autostradale.
Le parti hanno ripreso a parlarsi - nonostante il coronavirus o forse proprio per questo - durante un incontro della settimana scorsa presso il ministero dei Trasporti. In quella sede, dopo le tre lettere in cui i vertici di Atlantia avevano prospettato alcuni scenari, l' ad di Aspi, Roberto Tomasi, insieme all' ad di Atlantia Carlo Bertazzo e al presidente Fabio Cerchiai, hanno avuto un incontro con la ministra dei Trasporti Paola De Micheli. È stato tratteggiato un canovaccio per arrivare a un' intesa che deve però ancora essere formalizzato in un documento ufficiale.
Sul piatto, secondo fonti vicine al dossier, dovrebbero esserci due miliardi di "risarcimento" per il ponte Morandi, il taglio delle tariffe (si ipotizza il 5%), gli impegni stringenti sul piano straordinario di manutenzione e la discesa di Atlantia sotto il 50% in Aspi; anzi, più probabilmente intorno al 40%. Resterebbero immutate invece le quote di Allianz e di Edf (al 6,94%) e del fondo statale cinese Silk Road fund, al 5%.
In questo schema, a comprare sarebbero, con quote paritarie, Cdp e F2i (che tra i suoi azionisti ha la stessa Cdp, ma anche le Fondazioni bancarie e altri soggetti istituzionali). Non è escluso nemmeno che si facciano avanti fondi infrastrutturali esteri, a partire da Macquarie: il dossier Autostrade l' hanno guardato tutti, adesso bisogna vedere chi è davvero interessato. E comunque la soluzione Cdp-F2i sembra la più concreta, anche perché la Cassa ha un credito di 1,2 miliardi nei confronti di Aspi, che potrebbe convertire in capitale.
Per tutti, ovviamente, c' è il nodo del prezzo: quanto vale la concessione autostrade alla luce del decreto Milleproroghe e in un contesto in cui il traffico autostradale sta registrando crolli?
Solo la settimana scorsa, il calo è stato pari al 76,1%. I quasi 15 miliardi di valorizzazione implicita dell' intero asset, che risalgono ai tempi in cui fu aperto il capitale di Aspi agli altri soci, sono di un' altra era geologica. Oggi c' è così chi ipotizza cifre sui 9-10 miliardi; l' indennizzo previsto dal Milleproroghe, in caso di revoca delle concessioni è di 7.
Comunque la si veda, il tempo per prendere una decisione si fa sempre più stretto: l' emergenza coronavirus toglie centralità al tema, ma nello stesso tempo rende più urgente trovare una soluzione per Atlantia. Che, dalla chiusura del 21 febbraio ad oggi ha perso il 45%, nonostante il rimbalzo di ieri. Entro il 28 aprile dovrà approvare il bilancio e il 30 giugno scadono i termini per un' eventuale risoluzione del contratto da parte dei Benetton.
PAOLA DE MICHELI GIUSEPPE CONTE