1.BORSA: MILANO (-0,4%) GIU' CON BANCHE, MERCATO FREDDO SU ACCORDO CON LA UE
Radiocor - Chiusura contrastata per le Borse europee nell'attesa del verdetto della Federal Reserve che questa sera decidera' sui tassi di interesse americani, dopo il rialzo dello 0,25% di dicembre. Milano ha registrato la performance peggiore, trascinata in basso dalle banche e da alcuni pesi massimi come Saipem e Finmeccanica. Il Ftse Mib ha chiuso in ribasso dello 0,4%. A Piazza Affari sono andate male le quotazioni degli istituti bancari, nonostante l'accordo raggiunto in Europa sulle sofferenze, che tuttavia non e' piaciuto agli operatori.
Male, in particolare Banco Popolare (-7,8%), Ubi (-3,2%) e Unicredit (-3%). Non si sono arrestate le vendite su Saipem (-11,3), mentre va avanti l'aumento di capitale da 3,5 miliardi he terminera' il prossimo 11 febbraio. Sono inoltre andate male le Finmeccanica (-3,8%), sulle prospettive grigie per il comparto degli elicotteri. Generali ha lasciato sul parterre il -1,3% all'indomani della no tizia dell'addio dell'amministratore delegato, Mario Greco, a partire da maggio.
Sono inoltre andate giu' le Fca (-0,86%), dopo i conti del 2015 e le indicazioni sul 2016, mentre sono salite del 4,4% le Stmicroelectronics nel giorno della pubblicazione dei conti del 2015 e dopo l'annuncio della chiusura della divisione che produce set box e decoder. Sul fronte dei cambi, l'euro passa di mano a 1,0866 dollari (1,0846 ieri in chiusura) e 129 yen (da 128,47 yen), mentre il dollaro-yen si attesta a 118,74 (118,47). Il petrolio sta di nuovo rialzando la testa, dopo piu' cambi di direzione: il wti contratto con scadenza marzo registra un progresso dell'1,6% attestandosi a 31,06 dollari al barile.
2.BANCHE: PANETTA, GIUDIZIO SUL BAIL-IN RESTA APERTO, NUOVE NORME DA RIVEDERE
Radiocor - Il giudizio sulle nuove e recenti leggi europee approvate nell'ambito dell'Unione bancaria, 'che pongono in prima linea i risparmiatori e richiedono, in caso di crisi di una banca, che le autorita' riducano il valore delle azioni e di alcune tipologie di debiti dell'intermediario' e' 'aperto'. Lo ha dichiarato il vice direttore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, intervenendo a un convegno in Bocconi.
'La nuova normativa ha trovato attuazione in piu' Paesi; in Italia, nella recente risoluzione di quattro banche. - ha aggiunto - Dalla tutela dei risparmiatori si e' passati alla tutela dei depositanti e dei contribuenti. Dato l'impatto potenzialmente dirompente del bail-in l'applicazione di tali norme rappresenta una extrema ratio, un'ipotesi possibile ma auspicabilmente remota'. In conclusione, secondo Panetta, 'alla luce degli effetti degli interventi sin qui effettuati, e' auspicabile da parte del legislatore sia italian o sia europeo una attenta rivisitazione delle modalita' e dei tempi della loro attuazione, soprattutto quando le debolezze del sistema creditizio hanno natura sistemica e derivano da eventi di natura eccezionale'.
3.GENERALI: GRECO AD ANALISTI, USCITA PER DISACCORDO SU RUOLO
Radiocor - L'uscita di Mario Greco da Generali e' legata a una disaccordo sul suo ruolo di ceo con i soci. Nulla a che vedere con il piano, la direzione strategica o i numeri. Lo ha detto lo stesso Greco agli analisti nel corso di una conference call durata circa mezzora, secondo quanto riferisce a Radiocor un analista che ha partecipato alla teleconferenza. Il ceo - che passera' alla guida di Zurich Insurance - ha poi risposto agli analisti che 'probabilmente' sarebbe stato indisponibile a un secondo mandato alle Generali anche senza un'offerta da parte del gruppo elvetico.
4.FCA: ALFA, TAGLIA INVESTIMENTI, RINNOVO MODELLI ENTRO META' 2020
Radiocor - Milano, 27 gen - Il rinnovo dei modelli Alfa Romeo 'sara' completato adesso entro meta' 2020'. E' quanto emerge dalle slides dell'aggiornamento del business plan al 2018 che tra poco sara' illustrato agli analisti in conference call. 'Resta l'impegno verso il brand nel suo complesso e verso la strategia di prodotto', si legge nella presentazione, che aggiunge che 'il focus primario e' su Emea e Nafta a fronte delle restrizioni sulle importazioni in Cina'. E' stata modificata 'la tempistica dei lanci dei nuovi modelli a causa 'delle incertezze in Cina e del bisogno di garantire l'attuazione di una rete di distribuzione globale adeguata e gli investimenti in ricerca e sviluppo, produzione e prodotto saranno ridotti al 2018'.
5.FCA: TAGLIA TARGET UTILE NETTO 2016 MA ALZA STIMA SU RICAVI
Radiocor - Fca ha rivisto i target sul 2016, alzando le prospettive di fatturato, ma tagliando quelle sugli utili. La societa' stima ricavi netti sopra i 110 miliardi di euro rispetto ai 104 miliardi indicati nel piano (111 miliardi nel 2015 esclusa Ferrari). L'utile netto rettificato e' stimato oltre gli 1,9 miliardi (1,7 miliardi lo scorso anno) contro gli 1,9-2,5 miliardi precedenti mentre l'Ebit si attestera' sopra i 5 miliardi (5,1-5,9 miliardi stimati in precedenza).
L'indebitamento industriale e' atteso sotto i 5 miliardi di euro dai 9,8-10,3 miliardi indicati nel piano. Gli investimenti attesi sono in linea con quelli del 2015. Il gruppo si aspetta un miglioramento nell'area del Nord America e in Europa, ma anche il Sud America dovrebbe rivedere un leggero utile con lo stabilimento di Pernambuco a regime produttivo nel secondo semestre.
La seconda parte del 2016 dovrebbe registrare un miglioramento anche nell'area del l'Asia e Pacifico con il completamento della localizzazione produttiva di Jeep in Cina. Per quanto riguarda il marchio Maserati, infine, la performance migliorera' nella seconda parte dell'anno grazie al lancio del suv Levante. Il titolo a piazza Affari, dopo una iniziale accelerazione in scia al 2015, ha imboccato la strada del ribasso e ora perde il 2% circa.
sergio marchionne Harald Wester e john elkann
6.FCA: RISULTATI 2015 SOPRA TARGET, +91% UTILE NETTO ADJUSTED
Radiocor - Il gruppo Fca, in linea con quanto anticipato di recente dall'a.d. Sergio Marchionne, ha chiuso il 2015 'in forte progresso, con risultati ben al di sopra dei target per l'anno'. Lo ha reso noto Fca a seguito del cda tenutosi a Londra. Inclusa Ferrari, i ricavi netti annuali sono cresciuti del 18% a 113,2 miliardi di euro, l'Ebit adjusted del 40% a 5,3 miliardi e l'utile netto adjusted del 91% a 2 miliardi. . Al 31 dicembre 2015 la liquidita' disponibile del gruppo e' rimasta forte a 25,2 miliardi e l'indebitamento netto industriale era pari a 6 miliardi. Nell'anno i veicoli consegnati a livello globale sono stati 4,6 milioni di unita', in linea con il 2014. A seguito della scissione di Ferrari, completata il 3 gennaio, il gruppo ha iniziato il 2016 con un indebitamento netto industriale pari a 5,0 miliardi.
In dettaglio, i ricavi netti 2015 di Fca sono saliti del 6% a parita' di cambi con incrementi nell'area Nafta (+33%, +13% a parita' di cambi), Emea (+13%, +11% a parita' di cambi) e Componenti (+13%, +11% a parita' di cambi), in parte compensati dai cali in America Latina (-25%, -18% a parita' di cambi), Apac (-22%, -31% a parita' di cambi) e Maserati (-13%, -22% a parita' di cambi. Sempre a parita' di cambi l'Ebit adjusted e' salito del 19%.
renzi marchionne elkann alla borsa per la quotazione di ferrari
Il miglioramento dell'Ebit adjusted e' stato spiegato con gli incrementi registrati da Nafta (+2.271 milioni), Emea (+254 milioni) e Componenti (+110 milioni), solo in parte compensati dai cali di Apac (-489 milioni), America Latina (-376 milioni) e Maserati (-170 milioni). L'Ebit adjusted esclude l'impatto ante imposte di componenti atipiche per complessivi 2,2 miliardi, di cui 1,6 miliardi attribuibili a Nafta, 219 milioni a Latam, 205 milioni ad Apac e 47 milioni a Emea. Gl i oneri finanziari netti erano pari a circa 2,38 miliardi (+330 milioni). L'utile netto d'esercizio e' stato di 377 milioni di euro (632 milioni di euro nel 2014) a seguito degli oneri per le campagne di richiamo e per il pianificato riallineamento ai trend di mercato delle capacita' produttive nel Nafta.
L'indebitamento e' sceso a 6 miliardi, da 7,7 miliardi a fine dicembre 2014, grazie a 9,7 miliardi di flusso di cassa positivo della gestione operativa e 0,7 miliardi legati all'effetto positivo dei cambi di conversione, dovuto principalmente alla svalutazione del real brasiliano, in parte compensati da 9,2 miliardi di euro di investimenti. La riduzione riflette inoltre incassi pari a 0,9 miliardi relativi all'Ipo del 10% di Ferrari e 0,3 miliardi versati ai soci di minoranza.
A seguito del completamento della scissione di Ferrari il 3 gennaio scorso, l'indebitamento netto industriale del gruppo e' sceso a 5 miliardi di euro. Il calo della liquidita' a fin e dicembre, che si e' attestata a 25,2 miliardi da 26,2 miliardi un anno prima, riflette il rimborso di prestiti obbligazionari per 7,3 miliardi e il rimborso a scadenza di due prestiti obbligazionari per 1,9 miliardi nominali.
renzi marchionne elkann alla borsa per la quotazione di ferrari
Tale riduzione e' stata in parte compensata dall'emissione di prestiti obbligazionari senior unsecured per 3 miliardi di dollari, dall'aumento netto di 1,5 miliardi di euro nei prestiti bancari, da disponibilita' per 0,7 miliardi generate dalle attivita' operative, dalle operazioni connesse all'Ipo del 10% di Ferrari, che hanno generato 0,6 miliardi di euro, e dall'effetto positivo dei cambi di conversione per 0,7 miliardi di euro. Il gruppo rileva anche che la liquidita' disponibile include la nuova linea di credito sindacata revolving sottoscritta a giugno per 2,5 miliardi di euro che salira' a 5 miliardi una volta rimossi i vincoli finanziari con Fca Us previsto nel primo trimestre di quest'anno.