Federico Rampini per “la Repubblica”
WALL STREET BORSA NEW YORK STOCK EXCHANGE
Diventa più difficile l' accesso al mercato dei capitali americani per le società cinesi. Il Senato di Washington ha approvato all' unanimità una normativa che può bloccare la quotazione di aziende cinesi nelle Borse americane, se non rispettano le regole di trasparenza e di certificazione dei loro bilanci a cui sono soggette le loro concorrenti locali. Il titolo della legge è Holding Foreign Companies Accountable Act. A promuoverla è stato un senatore repubblicano, John Kennedy della Louisiana (nessun legame con la dinastia Kennedy di Boston), ma ha ottenuto anche i voti dei democratici. La Cina non è nominata esplicitamente e quindi la normativa si applica ad ogni azienda straniera, però è evidente quale sia il bersaglio principale.
Non ne fa mistero il senatore Kennedy che su Twitter ha scritto: «Il partito comunista cinese imbroglia, questa legge gli impedirà di farlo sulle Borse americane ». Kennedy ha fatto riferimento anche al pericolo per i fondi pensione americani, se investono in società cinesi dai bilanci opachi. Sul tema dei fondi pensione di recente è intervenuto Donald Trump con l' ordine al gestore delle pensioni per dipendenti federali di dismettere dal proprio portafoglio qualsiasi titolo cinese.
La normativa varata al Senato si collega al ruolo delle società di auditing e certificazione dei bilanci, a loro volta regolate dal Public Company Accounting Oversight Board, un braccio della Securities and Exchange Commisssion che ha poteri di vigilanza sulle Borse. In certi casi il Public Company Accounting Oversight Board non è in grado di fare ispezioni sulle società di certificazioni di bilancio, per esempio se sono cinesi ed esterne alla sua giurisdizione.
Con la nuova legge scatterebbe il divieto di quotarsi in una Borsa americana. Tra i titoli che hanno reagito al ribasso dopo l' approvazione c' è stato Alibaba, il numero uno dell' economia digitale in Cina e la più grossa azienda cinese quotata anche alla Borsa Usa.