cefalea-7

CEFALEA CANAGLIA - APPROVATA UNA PROPOSTA DI LEGGE PER RICONOSCERE LA CEFALEA COME MALATTIA SOCIALE - LA PATOLOGIA COLPISCE OTTO MILIONI DI ITALIANI E HA ONERI ECONOMICI SIGNIFICATIVI: DALL'INCIDENZA DELLE ASSENZE SUL LAVORO E ALLA RIDOTTA PRODUTTIVITÀ – CON IL RICONOSCIMENTO DELL'INVALIDITA' NASCERÀ UNA RETE DI CORDINAMENTO TRA REGIONI PER PREVENZIONE E DIAGNOSI IN TEMPI BREVI

Barbara Acquaviti per “www.ilmessaggero.it”

 

cefalea 9

IL CASO La storia racconta che ne abbiano sofferto anche personaggi di genio e intelletto come Virginia Woolf, Sigmund Freud o Giacomo Leopardi e Vincent Van Gogh. Per l' Organizzione mondiale della sanità è nei primi posti tra le malattie invalidanti. Non si tratta di quei mal di testa passeggeri, che capitano a tutti e bastano a rendere una giornata storta e più faticosa.

 

Ci sono molte più persone di quanto si possa immaginare che quel disturbo lo devono sopportare in maniera continua e prolungata nel tempo, peraltro senza che se ne individuino cause manifeste. È la cefalea primaria cronica.

 

cefalea 8

IL DOLORE La commissione Affari sociali della Camera ha appena approvato una proposta di legge, presentata dalla deputata leghista Arianna Lazzarini, perché venga riconosciuta come malattia sociale. Si attende il parere della commissione Bilancio, ma il primo via libera è stato dato all' unanimità: peraltro il testo è stato associato a una identica proposta presentata successivamente dalla dem Giuditta Pini.

 

cefalea 6

La prevalenza media annua di emicrania stimata per l' Europa - si legge nella relazione del suo disegno di legge - è del 14,7 per cento negli adulti, con un' incidenza nettamente superiore tra le donne, il 17% rispetto all' 8% tra gli uomini. E con un picco di prevalenza nel periodo di maggiore produttività fisica e sociale. Inoltre, a livello europeo viene stimato che nel 2013 circa 50 milioni di cittadini abbiano sofferto di cefalea o emicrania, con un costo di circa 20 miliardi di euro.

 

cefalea 5

LE ASSENZE Ma gli oneri economici della malattia, spiega Lazzarini, sono di tipo sia diretto che indiretto: i primi riferibili alle spese relative alla diagnosi e al trattamento, i secondi all' incidenza delle assenze sul lavoro e alla ridotta produttività.

 

«Rendendo la cefalea cronica una malattia sociale - sottolinea la dem Pini - ci sarebbe maggiore facilità nel coordinare le attività di prevenzione e diagnostica, anche perché ora c' è una classificazione diversa da Regione a Regione. Inoltre le persone che ne soffrono spesso hanno dei problemi nel mantenimento del lavoro e questo aiuterebbe ad avere un riconoscimento di invalidità con tutto quello che ne consegue».

cefalea 7

 

In Italia due Regioni, Lombardia e Veneto, si sono dotate di una normativa in materia.

Ed è proprio dall' esperienza veneta, dove ha svolto il ruolo di consigliera regionale, che parte la deputata Lazzarini. L' obiettivo della legge è, dunque, quello di dare uniformità su tutto il territorio e il primo step è proprio quanto viene previsto nell' articolo unico del provvedimento, ossia l' inserimento della cefalea cronica come malattia sociale attraverso un adeguamento dell' elenco nosologico stabilito dal decreto del ministero della Sanità del dicembre del 1961.

cefalea 2

 

Una modifica approvata in commissione stabilisce, inoltre, che a certificare la malattia siano centri accreditati. «Ci sono vari passaggi da fare. Il primo obiettivo - argomenta Lazzarini - è certamente l' inserimento nell' elenco perché senza quello non si può fare nulla.

 

Dopo è necessario un secondo step, ovvero un tavolo tecnico al ministero della Salute che fornisca in maniera dettagliata uno studio sulla platea dei pazienti, dei costi diretti e indiretti, in modo da essere presentato poi alla commissione per i Lea, i Livelli essenziali di assistenza».

cefalea 3

 

IL TICKET Tradotto: le prestazioni che il servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento del ticket. «Questo è un problema sentito da tutti, non soltanto dal mio gruppo, quando si parla di salute non c' è colore politico, per questo spero che ci sia una rapida approvazione da parte del Parlamento», osserva la prima firmataria.

cefalea 11cefalea 10cefalea 1cefalea 4

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…