coronavirus - terapia intensiva 4 italia covid

"L'IMPATTO SUGLI OSPEDALI È DESTINATO A CRESCERE ADESSO SERVE UN PIANO B" - L'EPIDEMIOLOGO ALESSANDRO VESPIGNANI: "NONOSTANTE LA PROTEZIONE DEI VACCINI E LA MINORE SEVERITÀ DI OMICRON, IL NUMERO DI INFEZIONI E LA VELOCITÀ DI CRESCITA FANNO SÌ CHE L'IMPATTO SUGLI OSPEDALI SIA DESTINATO A CRESCERE. PER QUESTO SERVONO DEI PIANI DI MITIGAZIONE. I NON VACCINATI CORRONO RISCHI MOLTO ELEVATI DATO CHE MANCANO DELLA PROTEZIONE DEI VACCINI IN UN MOMENTO IN CUI UNA VARIANTE SI DIFFONDE MASSIVAMENTE…"

Francesco Rigatelli per "la Stampa"

 

alessandro vespignani.

«L'impatto di Omicron sugli ospedali è destinato a crescere e i contagi dei prossimi giorni rischiano di rendere la situazione delle scuole molto complicata da gestire con le regole attuali». Per Alessandro Vespignani, epidemiologo computazionale della Northeastern University di Boston, «sarebbe bene che il governo comunicasse in modo trasparente quali valutazioni e numeri guidano le decisioni correnti e quali piani B siano previsti nel caso di un deterioramento oltre le aspettative del sistema sanitario».

 

L'avanzata di Omicron è sorprendente, cosa dobbiamo aspettarci?

covid in gran bretagna 1

«Mi lasci dire che questa volta la sorpresa era annunciata. Tutti i decisori hanno ricevuto da diverse settimane informazioni piuttosto precise su cosa aspettarsi. Si era detto in modo puntuale che Omicron avrebbe preso piede velocemente, che il numero di casi sarebbe salito facendo impallidire le ondate precedenti e che il sistema dei tamponi sarebbe andato in tilt. I decisori hanno anche informazioni rispetto al futuro, analisi di rischio e valutazioni rispetto all'impatto importante che Omicron avrà sul sistema sanitario».

 

LA VARIANTE OMICRON BY OSHO

Bisogna rassegnarsi a che contagi quasi tutti?

«Non è una rassegnazione, ma una scelta politica sulle forme di mitigazione che vengono messe in campo. Queste a loro volta dipendono dalle valutazioni governative su quanto il sistema sanitario possa reggere l'urto di Omicron».

 

Di questo passo ci saranno più ricoveri e morti che in passato?

«Nonostante la protezione dei vaccini e la minore severità di Omicron il numero di infezioni e la velocità di crescita fanno sì che l'impatto sugli ospedali sia destinato a crescere. Per questo servono dei piani B. Se poi non ce ne fosse bisogno tanto meglio, ma credo che i cittadini sarebbero confortati dal sapere quali strategie ha in mente il governo a seconda delle traiettorie epidemiche plausibili».

OMICRON COVID

 

Cosa intende con piani B?

«In quasi tutti i Paesi i decisori hanno scelto di scaricare il peso di questa nuova ondata sul sistema sanitario facendo crescere la pressione sugli ospedali e limitando le nuove restrizioni. Però ci sono larghi margini di incertezza e con una variante che ha la velocità di Omicron i piani B devono essere pronti perché il tempo per il processo decisionale è molto limitato.

 

I piani di mitigazione sono una combinazione di interventi che devono essere armonizzati nel contesto delle risorse disponibili e con gli obiettivi economici e politici di ogni governo. È compito delle istituzioni spiegare i criteri e le scelte di ogni strategia spiegando in modo trasparente quali siano le considerazioni scientifiche e quali quelle economiche e politiche».

 

Sintomi Omicron

Le misure devono continuare a privilegiare i vaccinati a dispetto dei non vaccinati o davanti all'avanzata di Omicron non ha più senso?

«I non vaccinati corrono rischi molto elevati dato che mancano della protezione dei vaccini in un momento in cui una variante si diffonde massivamente. Per i vaccinati la terza dose è estremamente importante per contrastare Omicron. Per quanto riguarda le regole sulle quarantene e i tamponi bisogna conciliarle con la realtà delle infrastrutture di testing.

 

Non si possono richiedere dei test se poi è impossibile farli. Le regole di sanità pubblica non devono prescindere da quello che è realisticamente possibile offrire ai cittadini. Se però la situazione si deteriora oltremodo bisogna domandarsi se si stia sbagliando strategia o se ci sia stata una mancanza di preparazione».

IL PARAGONE TRA VARIANTE DELTA E OMICRON

 

La riapertura delle scuole va rimandata?

«Dovrebbe essere l'ultimo luogo a cui chiedere sacrifici e chiusure. Il problema non è riaprire le scuole, ma tenerle aperte. È troppo tardi per interventi strutturali che dovevano essere eseguiti nei due anni passati. Però bisogna esaminare se i protocolli siano ancora appropriati per una variante così trasmissibile come Omicron».

 

Facendo un confronto con le ondate precedenti che differenza nota?

«L'elemento evidente è il beneficio che la protezione vaccinale comporta riducendo ospedalizzazioni e decessi. In questo momento senza i vaccini si sarebbe già tornati a una situazione simile a quella dell'inverno scorso. Anzi peggiore».

 

È l'Europa l'epicentro della pandemia?

«Omicron è un problema globale. In Europa se ne vedono meglio gli effetti per via dei sistemi di monitoraggio che misurano l'entità di questa ondata e permetteranno di capire meglio la reale severità della nuova variante. Il Regno Unito o altri Paesi come la Danimarca sono in questo senso una fonte di dati essenziale.

Variante Omicron

 

Però bisogna essere molto cauti nel generalizzare gli andamenti epidemici osservati in un luogo. In ogni nazione l'epidemia segue delle traiettorie che dipendono molto dai contesti locali per le vaccinazioni, i richiami, i calendari scolastici e le strategie di mitigazione».

 

Negli Stati Uniti come si sta affrontando Omicron?

«Stati Uniti ed Europa stanno reagendo in modo molto simile a questa ondata. Una strategia che si poggia in larga parte su un ennesimo sforzo di medici ed infermieri in prima linea dopo due anni di lavoro ininterrotto. Questo deve essere valutato chiaramente e con grande riconoscenza».

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…