briatore marchionne

“MARCHIONNE NON HA LASCIATO IL SEGNO IN F1, NON L’HA CAPITA FINO IN FONDO” - BRIATORE, NEO AMBASCIATORE DELLA F1, A TUTTO GAS - "SCHUMACHER? ME LO VOGLIO RICORDARE COSÌ COM'ERA. SOLO UN MIRACOLO POTREBBE FARLO TORNARE LA PERSONA DI PRIMA" – LA FERRARI (“CON MONTEZEMOLO ERA COMPETITIVA”), LECLERC ("DIMOSTRI QUANTO VALE"), IL RIMPIANTO: “DA MARANELLO NON MI HANNO MAI CHIAMATO, ALLA ROSSA NON SI PUO’ DIRE DI NO” – E POI RIVELA: “GLI INGLESI CE L'HANNO CON ME DA QUANDO…"

Daniele Dallera e Daniele Sparisci per il Corriere della Sera

 

crazy pizza di flavio briatore apre a roma 8

Flavio Briatore è tornato in Formula 1 nel ruolo di «ambasciatore». Non sarà più dietro al muretto a dare ordini, si occuperà di affari. Potenziando l'intrattenimento e le opportunità commerciali, forte dell'esperienza da imprenditore a capo di un gruppo di 1.350 dipendenti nei settori della ristorazione e dello svago. L'ultima creatura, dopo il Billionaire e il Twiga, è «Crazy pizza».

«L'idea era trasformare un prodotto di strada in un prodotto di lusso. Musica, energia, servizio: un ambiente diverso dalla solita pizzeria. Dopo le aperture di Roma e Milano, entro un anno e mezzo ce ne saranno 70 nel mondo».

 

Magari un giorno sarà suo figlio Nathan Falco a dirigere le aziende, fa questo anche per lui?

crazy pizza di flavio briatore apre a roma 9

«Lo spero. Ma prima penso agli altri, la soddisfazione di un imprenditore è creare posti di lavoro e inventare cose nuove. Poi se mio figlio capisce che cosa significa questo spirito mi va bene, lo vedo interessato, ma non lo forzo».

 

E in F1 che cosa farà esattamente Briatore?

«La collaborazione è nata parlando con Stefano Domenicali, per dare una mano. Per sostenere gli organizzatori dei Gp, per supportare gli attuali partner commerciali e trovarne di nuovi. Inoltre, faremo un restyling del paddock club (gli spazi riservati ai vip, ndr) e dell'intrattenimento».

 

In che modo?

«Sarà diverso nel cibo e nello svago, dobbiamo creare la voglia di tornare a un Gp. Sarà un vantaggio anche per le squadre. Deve essere un'esperienza unica, la F1 negli ultimi due anni è esplosa grazie a Netflix, e alla proprietà americana. Il mercato Usa è una colonna portante ora».

il video di briatore con domenicali

 

Alcuni piloti si rifiutano di partecipare alla serie «Drive to Survive», a lei piace? «Eccezionale. Per chi non conosce la F1 è fantastica, ha attirato milioni di giovani americani. Se la F1 è diventata popolare in America è grazie a quella serie».

 

E della F1 dei suoi tempi a che cosa è rimasto più legato?

«Alla Benetton. Vincevamo e davamo fastidio: un'azienda di magliette batte i team storici. Abbiamo cambiato gli equilibri e anche la comunicazione portando in pista la moda, le modelle e i grandi stilisti».

 

E i successi alla Renault?

«Lì abbiamo girato lo stesso film con attori differenti. Al posto di Schumacher c'era Alonso, che a 40 anni è un lottatore. Gli voglio bene».

 

Che cosa le viene in mente quando pensa a Michael, frequenta la sua famiglia?

«A volte ritrovo vecchie foto di noi due, me lo voglio ricordare così com' era. Quando devi parlare di lui, pensando a come è adesso, è molto dura per tutti quelli che come me lo hanno frequentato. Bisogna soltanto pregare, solo un miracolo potrebbe farlo tornare la persona di prima».

ecclestone briatore

 

Per chi ha vissuto l'era di Michael, di Senna, non c'è il rischio della nostalgia?

«Lo sport si evolve. La popolarità della F1 sta crescendo grazie a una generazione di piloti attivi sui social media. Gli eroi di mio figlio sono Russell, Gasly, Norris, ragazzi che divertono su Instagram, TikTok. Parlano un altro linguaggio rispetto ad Alonso. Se i giovani sono tornati ad appassionarsi è grazie ai social media. E poi il duello Verstappen-Hamilton ha riavvicinato anche chi si era allontanato. È stata una competizione incredibile».

 

Per chi ha tifato?

«Per Max, volevo che ci fosse un campione del mondo diverso da Hamilton. E poi nell'arco di un campionato così lungo emerge il migliore. Per anni la Mercedes ha lottato soltanto contro sé stessa, questo duello è servito anche a rimotivarla. La vittoria di Max ha fatto bene a tutti».

 

NATHAN FALCO ELISABETTA GREGORACI FLAVIO BRIATORE

La Ferrari non vince dal 2008, quali errori ha commesso secondo lei?

«Difficile dirlo. Almeno un Mondiale, quello del 2010 con Alonso, è stato buttato via. Ma li aspettiamo adesso, hanno sempre detto che avrebbero puntato sul 2022. Ora che si sono rimescolate le carte mi auguro che la Ferrari vinca. E anche se non dovesse vincere il titolo, che almeno sia competitiva».

 

Anche perché se non lo fosse, ci sarebbero altri cambiamenti ai vertici della squadra.

«Sono già stati tanti e non so quanto abbiano giovato. Con Montezemolo era sempre competitiva».

 

Se Marchionne fosse ancora vivo sarebbe arrivata prima al Mondiale?

«Marchionne è stato straordinario sotto tanti aspetti, un mago dell'industria. Ma non ha lasciato il segno in F1, non credo che l'abbia capita fino in fondo».

 

Ha un po' di rimpianto per non aver mai diretto la Ferrari, le sarebbe piaciuto? «Sicuramente. Ma non mi hanno mai chiamato e ci siamo sempre trovati l'uno contro l'altro: prima alla Benetton e poi alla Renault. Alla Ferrari non si può dire di no, chi lo racconta dice bugie. Ricordo quando Michael mi disse che stava parlando con Maranello, capii subito che era il suo sogno. La Ferrari è una realtà unica, ancora più unica dei risultati che ha ottenuto».

 

BRIATORE SCHUMI

Passiamo ai piloti attuali.Verstappen?

«Aggressivo, un grande».

Hamilton?

«Straordinario, meno spettacolare di Max».

Leclerc?

«Deve dimostrare quanto vale su una macchina competitiva».

 

Sainz?

«Idem».

Alonso?

«Non molla mai».

Norris?

«Veloce, mi piace molto».

 

BRIATORE ALESSANDRO NANNINI

Ricciardo?

«È un po' una delusione».

Russell?

«Per Hamilton sarà un compagno scomodo».

Perez?

«Guida nella terra di nessuno, non è ai livelli di Max».

Con l'uscita di Antonio Giovinazzi, l'Italia è sparita.

«Ma c'è Domenicali, a capo della F1, è la nostra medaglia d'oro».

 

Perché il suo nome negli ambienti inglesi crea ancora polemiche, dà fastidio?

«Ce l'hanno con me da quando Michael vinse il suo primo Mondiale, nel 1994, battendo Damon Hill. E poi da quando alla Renault non ho rinnovato il contratto di Jenson Button per prendere Alonso: alla conferenza i giornalisti inglesi a momenti spaccavano il motorhome. Dissi: "Solo il futuro dirà se ho fatto bene o male". E ho fatto bene, con un altro al posto di Alonso non avremmo vinto».

BRIATORE ALONSOsergio marchionne fuma una sigarettaALLEGRI BRIATORE

 

briatore ecclestonealonso briatorebriatore mosleybriatore schumibriatore alonsoBRIATORE

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…