SACCHEGGIO A REGOLA D’ARTE - LA SICILIA RESTA IL DISCOUNT DI TOMBAROLI E MERCANTI: IL BUSINESS DELLE OPERE E SCULTURE TRAFUGATE AMMONTA A 157 MILIONI DI EURO - E COSA NOSTRA CI METTE LO ZAMPINO

Valeria Ferrante per "la Repubblica - Edizione Palermo"

Anfore, preziosi dipinti, bassorilievi e sculture. La Sicilia discount di tombaroli e mercanti d'arte. Monete antiche e reperti archeologici trafugati nell'Isola non è raro che finiscano nei salotti di magnati e miliardari, nelle teche di collezionisti, persino in famosi musei. Furti d'arte: un business da 157 milioni di euro, cifra da capogiro ma solo indicativa, perché il valore economico di alcune delle opere trafugate è davvero incalcolabile.

La nostra è la regione d'Italia dove è stato segnalato il più alto tasso di scavi clandestini, seguita da Puglia e Sardegna. Si ruba e si continua a rubare: solo nel 2012 ben 1.026 furti di opere d'arte - quasi tre al giorno - con 17.338 oggetti trafugati fra cui reperti archeologici e paleontologi.

Spesso si tratta di saccheggi lampo, spedizioni di scavo notturne con pale, picconi, potentissimi metal detector, che vengono fatti arrivare anche da Londra. Come quello utilizzato nelle campagne di Palma di Montechiaro da alcuni predoni intercettati dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale.

Ma è soprattutto la criminalità organizzata a far da protagonista nei saccheggi. La refurtiva finisce quasi sempre al mercato nero, bacino d'acquisto per mercanti e collezionisti. Ma non solo. Sempre più spesso viene venduta sul web: ben 50.686 le monete antiche sequestrate nel 2012 dalle forze dell'ordine su alcuni siti internet.

 

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