CALCIO ISTERICO – ALTRO CHE SEI MESI DI STOP, MARCHISIO IN NAZIONALE NON S’È FATTO NULLA – MA JOHN ELKANN ATTACCA CONTE: “PERCHÉ LI FA LAVORARE COSÌ TANTO?” – RISPOSTA DEL CT: “QUANDO ERO ALLA JUVE NON LO CHIEDEVA”

1.MARCHISIO, GIALLO A LIETO FINE?“IL LEGAMENTO NON È ROTTO”

Guglielmo Buccheri per La Stampa

 

marchisiomarchisio

La linea fra lo stadio nel verde di Sofia e la clinica Fornaca di Torino è un filo teso, tesissimo. Antonio Conte, ct azzurro, parla, anzi no. Gigi Buffon lo fa e racconta di come «Claudio si sarebbe fatto male camminando da solo sotto casa perchè quello che gli è accaduto è talmente fortuito da rientrare nei casi della vita...».?Colpo di scena?La vita, o meglio stagione, del centrocampista della Juve e della Nazionale, intanto, sembrava andare incontro ad uno stop inatteso e doloroso: poi, nella tarda serata, dopo tre ore di accurate analisi a Torino, il sospiro di sollievo.

 

Campionato finito? No, gli esami strumentali successivi alle prime diagnosi dello staff medico della Nazionale dicono che il contrattempo è molto meno grave del previsto: le lesioni sono escluse, le condizioni di Marchisio verranno valutate nelle prossime ore, con l’obiettivo di un recupero per la sfida di ritorno con il Monaco del 21 aprile. Il popolo juventino, intanto, era salito sulle barricate contro l’ex tecnico, oggi alla guida di una Nazionale nel mirino a poche ore dalla tappa Italia-Inghilterra dentro lo Juventus Stadium.

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Marchisio è a terra, sprofonda sul campo di Coverciano, quartier generale degli azzurri e luogo del triste incidente quando, di prima mattina, l’allenamento è cominciato da appena quattro minuti con la consueta dose di esercizi dedicati al riscaldamento. Il viaggio per Sofia è là, ma viene cancellato. «È incredibile come si è fatto male. Per il modo - spiegherà Conte - in cui è capitato, poteva accadergli dentro casa o facendo una passeggiata...».

 

Conte come Buffon, come chiunque imprechi alla cattiva sorte.?C’è anche Agnelli?A Sofia diluvia, a Torino le luci della clinica a due passi da casa-Juve rimangono accese: Marchisio è arrivato per sottoporsi al consulto del club alla guida della propria macchina, con la moglie accanto. Subito dopo, ecco spuntare, a piedi, Andrea Agnelli, numero uno juventino, e l’amministratore delegato Beppe Marotta (con loro gli specialisti di fiducia della società). Un’ora, due, tre: l’attesa per decifrare il destino del centrocampista è lunga.

 

marchisio 2marchisio 2

In attesa c’è soprattutto Allegri: già privo di Pogba fino a maggio e con il terzo giocatore in ordine di presenza in campo (3.175’ complessivi) fermo ai box. E ieri dalla Svizzera non sono giunte buone notizie da Lichtsteiner: il terzino è uscito nella ripresa zoppicando. Nella Juve l’idea può essere quella di traslocare al 3-5-2, ma gli interpreti, là in mezzo, devono pregare di non avere neanche un raffreddore: Pirlo è pronto al rientro, ma il polpaccio fa i capricci, poi Vidal e Pereyra, questi gli uomini a disposizione per campionato, Champions League e Coppa Italia. Un particolare: Vidal e Pereyra in Europa sono diffidati, un cartellino a Torino nell’andata dei quarti di finale di Champions con il Monaco e niente viaggio di ritorno.

 

 

2. ELKANN: ‘PERCHE’ LI FA LAVORARE TANTO? E IL CT ESPLODE: ‘A TORINO NON LO CHIEDEVA”

Francesco Saverio Intorcia per “la Repubblica

 

IL LOGORIO dell’azzurro moderno riaccende la guerra fra Nazionale e Juventus. Anzi, fra Juventus e Antonio Conte: ormai, una faccenda personale. «Mi dà fastidio chi cerca di mettermi contro il mio passato», dice il ct. L’infortunio di Marchisio, alla fine meno grave di quanto creduto in un primo momento, ha scatenato i sospetti di John Elkann contro l’attuale ct, lo stesso uomo che raccolse le macerie bianconere per farne una squadra tre volte campione d’Italia.

 

ANTONIO CONTE CON GLI OCCHIALIANTONIO CONTE CON GLI OCCHIALI

 «Bisogna capire come mai in Nazionale li fanno lavorare così tanto », ha insinuato il presidente di Fca. «Non mi ha mai fatto questa domanda quando allenavo la Juve», la replica piccata di Conte. «Perché da noi era un allenatore, lì dovrebbe fare il selezionatore. Se poi vuole passare alla storia come il ct con più infortuni...», la controreplica velenosa.

 

Elkann ha dato voce ai malumori di tutto un club, che, fuori Pogba, ha temuto di perdere Marchisio nel momento clou della stagione, senza la certezza di riavere Pirlo dopo la sosta (restano Vidal e Pereyra, più Padoin e Sturaro). L’infortunio è stato traumatico, l’allenamento non era cominciato. Allegri ha incassato il colpo, ma ha smentito un tweet fasullo contro gli stage che gli era stato attribuito. Erano verissimi, invece, quelli dei tifosi juventini che osannavano Conte fino a pochi mesi fa e ora l’accusano d’aver fracassato il Principino. «Claudio si sarebbe fatto male in qualsiasi altro luogo, è giusto essere dispiaciuti, ingiusto arrabbiarsi», ha detto Buffon, duplice capitano, in veste di paciere.

 

Antonio ConteAntonio Conte

La dirigenza bianconera, di tutt’altro avviso, attacca: conoscendo i metodi di Conte, gli rimprovera di non essersi limitato a un ruolo di selezionatore, lo ritiene responsabile di non aver gestito con parsimonia Marchisio, primo per partite giocate (38), terzo per minutaggio. I denigratori del ct ricordano pure una lunga sequenza di infortuni azzurri, saliti ora a 14, ma è un numero ingrossato da tutti coloro che sono arrivati in Nazionale già rotti e son tornati a casa. Quando Conte approdò alla Juve, invece, gli fu attribuito potere da taumaturgo: con lui non s’infortunava più nessuno, in una squadra che ormai aveva cominciato persino a sospettare dell’umidità di Vinovo per spiegare l’infermeria sempre piena. Anche la Roma si è fatta sentire, preoccupata com’è per la gestione di Florenzi, arrivato con un fastidio a un ginocchio.

 

ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN FOTO LA PRESSE ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN FOTO LA PRESSE

Nervosissimo, il ct: «Che vuol dire lavorare tanto e sodo? Vorrete dire che abbiamo lavorato bene». Ha definito il suo stato d’animo in una parola («Normale»). Ha persino dato la formazione, indicando in Bertolacci il sostituto di Marchisio, altro segnale di straordinarietà del momento. Tavecchio sta con lui. Parla poco prima che arrivi la seconda diagnosi: «Per un incidente sfortunato, si sta montando un caso che turba la serenità della nazionale alla vigilia di una partita importante. Conte è un grande professionista, lavora per il bene di tutta l’Italia calcistica con competenza e senso del dovere».

 

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 La guerra con la Juve va avanti dall’estate: dalla battuta sui 10 euro al ristorante, alle prime liti per l’infortunio di Chiellini a settembre, quando il club lo richiamò alla base in spregio della scelta del ct di lasciarlo in gruppo. La tensione s’inserisce nel conflitto più ampio fra Juventus e Figc, pochi giorni dopo la sentenza di Calciopoli e a poche ore dall’amichevole con l’Inghilterra allo Stadium, primo ritorno di Conte nell’arena dov’era padrone. «Riceverà l’accoglienza che merita per quanto fatto da giocatore e da allenatore, non insinuiamo tarli strani», ha ammonito Buffon. «Io sono sempre nella polemica», ha ricordato Antonio. Il passato è una terra straniera.

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