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LA GERONTOCRAZIA ESISTE PURE NEL CALCIO: SENTITE BONUCCI - SECONDO IL DIFENSORE 35ENNE LA COLPA DELLA STAGIONE DELUDENTE DELLA JUVENTUS SONO I GIOVANI (E FIGURIAMOCI): "ABBIAMO UN PO' PAGATO LA POCA ESPERIENZA IN CERTE PARTITE DEI TANTI GIOVANI CHE FANNO PARTE DI QUESTA ROSA" - MA LA JUVE CON UN'ETÀ MEDIA DI 26,8 ANNI È SOLO AL 14ESIMO POSTO IN SERIE A, E IL MILAN È IN TESTA AL CAMPIONATO CON UNA SQUADRA PIÙ "BABY" - FORSE SONO GLI "ANZIANI" DEL GRUPPO AD AVER TRADITO, TRA INFORTUNI E APPAGAMENTO…

Da www.corrieredellosport.it

 

leonardo bonucci 8

La vecchia guardia della Vecchia Signora. Sta scivolando via verso la conclusione una stagione che da un lato ha visto la Juve comunque conquistare l'obiettivo minimo in ampio anticipo (la qualificazione Champions), ma che dall'altro costringe i bianconeri a fare i conti con tutti quei rimpianti figli di un campionato che non ha mai visto il gruppo di Max Allegri entrare realmente nella lotta scudetto per quanto forse sarebbe bastato poco per riuscirci.

 

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Quel poco, secondo Leonardo Bonucci, è racchiuso anche o soprattutto nell'inesperienza della nuova generazione bianconera: «Il nostro è un percorso, come sempre si deve migliorare in tutto.

 

E poi abbiamo un po' pagato la poca esperienza in certe partite dei tanti giovani che fanno parte di questa rosa. Però credo che le basi per fare qualcosa di importante oggi ci siano», questo il passaggio più discusso della sua intervista di lunedì sera rilasciata a Dazn all'interno di “Super Tele”.

 

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Un ritornello in realtà ricorrente, spesso rilanciato anche dallo stesso Allegri, che Bonucci ha intonato pur rilanciandosi come punto di riferimento per i giovani. Alla Juve come in Nazionale, il capitano del prossimo ciclo sarà lui.

 

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Juve, dati e numeri

Una frecciatina che però stride con quanto dicono i dati, dal sapor un po' d'alibi per una squadra che gli alibi ha sempre detto di non volerne avere. E sui social i tifosi non a caso si sono scatenati, perché per tutta la stagione il tema dei giovani non pronti ha spaccato in due il popolo bianconero.

 

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Pure Allegri a un certo punto disse che «i giovani non sono più giovani», salvo poi finire per riportare a galla l'eterno tema di quei giocatori che devono prendersi il tempo necessario prima di essere considerati pronti per davvero.

 

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Ma la Juve è così giovane? I numeri direbbero di no. È sicuramente una Juve più giovane delle scorse stagioni, aver rinunciato a senatori-fuoriclasse come Gigi Buffon e Cristiano Ronaldo, per esempio, ha permesso alla rosa di perdere un paio d'anni d'età. In serie A, però, la Juve resta tra le squadre meno giovani: con un'età media di 26,8 anni è solo al 14esimo posto, in una classifica che vede l'Inter ultima con l'età media più alta.

 

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Bonucci, le partite e i non-giovani

Andando al cuore della sua dichiarazione, Bonucci parla di «poca esperienza in certe partite dei tanti giovani». Ma analizzando le due gare chiave, quelle che alimentano i rimpianti della stagione bianconera, si nota come in realtà contro il Villarreal ci sia stata una Juve con un'età media di 27,7 anni nella formazione di partenza, contro l'Inter addirittura l'età media era di 29 anni.

 

E in entrambi i casi, i giovani in questione sarebbero da individuare nel '99 Matthijs de Ligt nel 2000 Dusan Vlahovic, i pilastri della Juve di oggi e domani al di là di quanto siano costati (potenzialmente 175 milioni in due, più gli ingaggi), oltre al '98 Manuel Locatelli campione d'Europa in carica e al subentrante Moise Kean (2000). Troppo giovani?

 

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