tate modern hilma af klint e piet mondrian

LA MAGICA KLINT E IL PRECISINO MONDRIAN! ALLA TATE MODERN UNA GRANDE MOSTRA METTE A CONFRONTO DUE ARTISTI VISIONARI, HILMA AF KLINT E PIET MONDRIAN – RIELLO: "LA SVEDESE AF KLINT, CON LE SUE ATMOSFERE NEW AGE, NON HA AVUTO NE’ PARTICOLARI RICONOSCIMENTI NE’ UN MERCATO PER LE PROPRIE OPERE. RISPETTO ALLE VICENDE DELLE AVANGUARDIE STORICHE HA SVOLTO UN RUOLO ASSOLUTAMENTE PERIFERICO. L’OLANDESE PIET MONDRIAN INVECE È UNO DEGLI ADORATI PADRI NOBILI DELL’AVANGUARDIA E..."

Antonio Riello per Dagospia

 

klint 08

La Tate Modern di Londra negli ultimi tempi sembra aver perso un po’ di visitatori e forse anche un po’ del prestigio di cui a lungo ha goduto. La stringente adesione ai canoni piu’ radicali del “politically correct” ne sta erodendo l’indipendenza e il ruolo. Finisce inesorabilmente per scontentare il pubblico piu’ conservatore e, nel contempo, non riesce a soddisfare le frange piu’ radicale dell’ideologia “impegnata”:

 

quella ambientalista arrabbiata - gli “estinzionisti” - e quella che vuole ribaltare da capo a piedi la Storia Britannica, la cosiddetta “Cancel Culture”. La cui idea di fondo e’ descrivere il Regno Unito come una associazione di feroci predoni razzisti che nel corso dei secoli hanno solamente sfruttato la schiavitu’ e le popolazioni coloniali (e forse-forse un pochettino di ragione questa fazione potrebbe anche averla…)

 

HILMA AF KLINT & PIET MONDRIAN e’ una mostra (con circa 250 opere) che abbina due esperienze artistiche coeve, ma la cui parabola creativa, seppure piena di cose in comune, e’ destinata a divergere.  E’ stata curata da una piccola armata di curatori: Frances Morris, Nabila Abdel Nabi, Briony Fer, Laura Stamps, Amrita Dhallu e Genevieve Barton.

 

klint 11

La Natura, nelle sue molteplici accezioni, e’ la principale chiave interpretativa data da questi curatori per collegare i due autori. Gli stessi esperti evocano anche l’idea (parecchio vintage) dell’Etere, una specie di sostanza indefinita, immateriale e trasparente che avrebbe dovuto riempire lo spazio fisico secondo le conoscenze scientifiche in voga prima di Einstein. Spazzata via dal lessico scientifico ai primi del XX Secolo.

 

Hilma af Klint (1862-1944) e’ stata una artista Svedese che solo saltuariamente ha lasciato il suo paese e che durante la vita, a parte una piccola mostra a Londra nel 1928, non ha avuto ne’ particolari riconoscimenti professionali ne’ tantomeno un vero e proprio mercato per le proprie opere. Rispetto alle vicende delle Avanguardie Storiche ha svolto un ruolo assolutamente periferico.  E’ stata a lungo legata ad un gruppo di donne, il “gruppo delle 5”, che faceva capo alla Societa’ Edelweiss. Stiamo parlando di ambienti esoterici e in particolare della “Teosofia”, ovvero di una “setta spirituale” che ha tanto affascinato le élite Europee negli anni tra le due Guerre. E in particolare molti creativi come Wassily Kandinsky, i Nabis e anche lo stesso Piet Mondrian.

klint 10

 

Curiosamente, per alcuni aspetti, questo clima culturale sembra anticipare certi atteggiamenti dei “complottisti” di questo secolo. Hilma spese diversi anni a realizzare delle opere che avrebbero dovuto decorate “il Tempio”. Di quale Tempio si tratti non si e’ mai veramente capito. Qualcuno ipotizza si riferisse al Goetheanum a Dornach (che era il tempio della Societa’ Antroposofica fondata da Rudolf Steiner). Ma non vi sono certezze in proposito. Comunque sia tutta la sua produzione e’ stata fortemente votata ad atmosfere che oggi potremmo definire “New Age”.

 

Una serie di grandi disegni e’ dedicata al cigno, animale che Helena Petrovna Blavatsky (il grande guru della Teosofia) teneva in gran conto. Acquerelli, inchiostri e tempere su carta sono la sua tecnica preferita per cercare di catturare le vibrazioni segrete del Mondo. La ricerca dei misteri di una dimensioni invisibile guida costantemente le sue fatiche.  

 

hilma af klint portrait

Muove il pennello per creare geometrie simboliche che paiono ambientate in una mirabolante e immaginaria Shangri-La. Molto intriganti sono soprattutto i suoi taccuini pieni di disegni e appunti visionari. I suoi dipinti di fiori e vegetali, indubbiamente molto belli, per vari aspetti ricordano e anticipano (di poco) la ricerca di Paul Klee. Inoltre precede con formidabile intuito la sensibilita’ cromatica di Sonia Terk Delaunay e di altri Fauve. Ma sembra incapace di elaborare un linguaggio al di fuori del guscio esoterico che l’avvolge e che finisce per essere anche il suo ingombrante (ed invalicabile) limite.

 

piet mondrian portrait

Piet Mondrian (1872-1944) invece e’ uno degli adorati padri nobili dell’Avanguardia. Nasce a Amersfoort in Olanda. Inizia come pittore di Natura e di paesaggi, attingendo ad una solida tradizione dei Paesi Bassi. Moltissimi straordinari disegni e schizzi sui fiori sono fortunatamente in questa mostra. Geometria e misticismo gli sono in qualche modo congeniali (come per Hilma af Klint). Un suo trittico del 1911, “Evoluzione”, lo dimostra con una certo impatto.  Ma inizia presto un rigoroso percorso che lo fara’ diventare (a pari grado con Kazimir Malevich) l’astrattista per eccellenza.

 

La mostra esplica con chiarezza il passaggio dal figurativo all’astratto: in tre quadri, tutti raffiguranti lo stesso albero e realizzati a Parigi dopo aver visto le opere dei Cubisti, c’e’ la chiave del fenomeno Mondrian. Il pittore nel tempo sviluppa uno stile inconfondibile di astrazione geometrica fatto di linee nere con campiture colorate (solo rosse, bianche, blu e gialle). Il quadro “Composition with Grid 3: Lozenge Composition with Grey Lines” del 1918 (che non vendera’ mai) ne e’ uno dei primi esempi.

 

young mondrian 02

Fonda il movimento del Neo-Plasticismo (una storia che parla Olandese ma che verra’ apprezzata da tutto il Mondo). Tantissimi dei quadri nelle sale della Tate vengono dal Mauritshuis, il Museo dell’Aia che ne ha la piu’ grande collezione. In mostra si puo’ vedere un magnifico modello del suo studio di New York, citta’ dove si era spostato fin dal 1938 e dove morira’. Mondian alla fine sapra’ comunque creare uno degli standard visivi piu’ acclamati dell’Arte Contemporanea per il diletto (e la fortuna) dei bookshop di tutti i musei del mondo (che spesso hanno sconfinato in uno sfruttamento commerciale piuttosto banalotto e poco rispettoso della raffinatissima intelligenza dell’artista).

young mondrian 01

 

La mostra e’ molto ben allestita e merita senz’altro una visita. Mondrian vede pacificamente confermata la sua illustre fama, Hilma af Klint rappresenta, si potrebbe dire, una interessante curiosita’.

 

HILMA AF KLINT & PIET MONDRIAN

FORMS OF LIFE

TATE MODERN

Bankside, Londra SE1 9TG

Fino al 3 Settembre

klint 06klint 03klint 01klint 04mondrian never sold this paintingmondrian studiomondrian albero 120230524 151728mondrian 02mondrian 03mondrian 04mondrian 05mondrian 09mondrian 10mondrian albero 3antonio riello portraitmondrian albero 2klint 02

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…