I GIORNALI DI CAIRO, PRESIDENTE DEL TORINO, IGNORANO IL CAOS ARBITRI: DISOBBEDISCE SOLO ALDO GRASSO - “GAZZETTA” E “CORSERA” NON PARLANO DEL SERVIZIO DELLE “IENE”, DELLE FAIDE TRA FISCHIETTI E DEI 14 CLUB DI A CHE AVREBBERO VOLUTO LA TESTA DEL DESIGNATORE ROCCHI. IL CRITICO TV INVECE SCRIVE DI “TRADIMENTO” DEL VAR (“SE DIVENTA UNO STRUMENTO PER CONDIZIONARE L’ESITO DELLE PARTITE SI FALSA IL CAMPIONATO”) E CHIOSA: “O GLI ARBITRI SONO SCARSI O SONO IN MALAFEDE” – VIDEO
https://www.iene.mediaset.it/video/arbitro-che-attacca-il-sistema-degli-arbitri_1307885.shtml
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera” - Estratti
Secondo Filippo Roma de «Le Iene» nel mondo arbitrale si sta consumando una lotta intestina che danneggia non poco le partite: la trasmissione ha mostrato diversi errori clamorosi e mancanza di sintonia tra arbitro e Var (acronimo di Video Assistant Referee, che significa «arbitro di video assistenza»).
La conclusione che se ne trae è drastica: o gli arbitri sono scarsi o sono in malafede. Vedremo come andrà a finire.
La crisi degli arbitri pone anche un problema televisivo, una sorta di grande tradimento. Si dimentica spesso che il Var è nato come indispensabile trasformazione del gioco del calcio. Con l’avvento della tv il calcio è cambiato radicalmente in tutte le sue componenti (spettacolari, tecniche, tattiche).
Una sola cosa non era cambiata, rimanendo ancorata a un modello di più di cent’anni fa: la terna arbitrale (la cinquina ha fatto solo danni).
(...)
I nostalgici sostengono che l’errore dell’arbitro fa parte del gioco e come tale deve essere considerato. Sostengono che il calcio è sport di velocità e di gioco d’insieme, non è fatto di moduli replicabili, implica libertà di movimento e contatto fisico, ed è normale che le valutazioni degli arbitri siano imperfette. Ma questo è il punto di vista dello spettatore da stadio (diciamo 30.000 persone per una partita di cartello), non può più essere il punto di vista dello spettatore tv (stiamo parlando di milioni di spettatori). Il gol fatto con la mano, la simulazione in aerea, il fallo maligno e traditore appartengono alla logica del «vecchio» calcio perché, al più, si trattava di ingannare l’arbitro e il pubblico dello stadio.
Oggi gli stessi falli sono inaccettabili perché all’occhio della telecamera non si sfugge. Se però il Var diventa uno strumento per condizionare l’esito delle partite si tradisce la televisione e si falsa il campionato. E viceversa.
LA GAZZETTA IGNORA IL CAOS ARBITRI
Come se nulla fosse mai accaduto. Come se un signore incappucciato, qualificatosi come arbitro in attività, non fosse andato in tv (a Le Iene) a dire che la regolarità delle partite e quindi del campionato di Serie A è fortemente a rischio per una battaglia politica interna all’associazione arbitri. Battaglia politica che inficia le valutazioni interne arbitrali e anche l’uso del Var.
urbano cairo balla alla festa del torino 5
Sulla Gazzetta non c’è un rigo né delle accuse a Le Iene né della giornata tremenda vissuta ieri dagli arbitri, con la riunione di Rocchi a tarda sera con i direttori di gara, il clima di diffidenza che regna tra le ex giacchette nere, la delusione di Orsato e Mazzoleni, i 14 club che avrebbero voluto la testa del designatore e poi hanno accettato una tregua temporanea.
Sui giornali di Cairo (presidente del Torino) la questione arbitrale non è minimamente trattata. Neanche il Corriere della Sera scrive del caos che regna nel mondo arbitrale italiano. Ovvio immaginare a una scelta editoriale. A questa regola sfugge Aldo Grasso storico e autorevole critico televisivo che invece dedica la sua puntata quotidiana proprio al servizio de Le Iene.
Scrive:
Secondo Filippo Roma de «Le Iene» nel mondo arbitrale si sta consumando una lotta intestina che danneggia non poco le partite: la trasmissione ha mostrato diversi errori clamorosi e mancanza di sintonia tra arbitro e Var (acronimo di Video Assistant Referee, che significa «arbitro di video assistenza»). La conclusione che se ne trae è drastica: o gli arbitri sono scarsi o sono in malafede. Vedremo come andrà a finire.
La crisi degli arbitri pone anche un problema televisivo, una sorta di grande tradimento. Si dimentica spesso che il Var è nato come indispensabile trasformazione del gioco del calcio.
E conclude così:
Il gol fatto con la mano, la simulazione in aerea, il fallo maligno e traditore appartengono alla logica del «vecchio» calcio perché, al più, si trattava di ingannare l’arbitro e il pubblico dello stadio. Oggi gli stessi falli sono inaccettabili perché all’occhio della telecamera non si sfugge. Se però il Var diventa uno strumento per condizionare l’esito delle partite si tradisce la televisione e si falsa il campionato. E viceversa.
urbano cairo balla alla festa del torino 4CLAUDIO LOTITO GIANLUCA ROCCHIgianluca rocchi CLAUDIO LOTITO GIANLUCA ROCCHIgianluca rocchi nel centro var di lissone 2aldo grasso