italo cucci

“VOLEVO FARE IL CANTANTE, ERO SEMPRE CON FRED BUSCAGLIONE E FACEVO CRONACHE MONDANE PER ‘LO SPECCHIO DI ROMA’, CHE ERA IL DAGOSPIA DI ALLORA” – VITA, SCOOP E INCONTRI DI ITALO CUCCI: "AL PARADISO DI RIMINI FACEVO IL BADANTE DI CHET BAKER: QUANDO FINIVA DI SUONARE DOVEVI SEGUIRLO IN BAGNO PERCHÉ ANDAVA A FARSI UNA PUNTURA: LO AVREI BASTONATO" – E POI IL CT FABBRI IN CONVENTO DOPO LA COREA, MERCKX DOPATO, BERLUSCONI CHE VOLEVA COMPRARE L’INTER, LA DROGA DI MARADONA – “LA NOTTE DELL’HEYSEL RISCHIAI DI ESSERE ARRESTATO PERCHE’…”

italo cucci 47

Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Italo Cucci, direttore, commentatore, inviato: lei ha girato il mondo grazie allo sport ma da anni vive su un’isola, a Pantelleria. Si era stancato di viaggiare?

«No, del resto c’è un bell’aeroporto e non rinuncio a lavorare. Un posto come Pantelleria non l’avevo mai visto e dopo il Mondiale 2010, quando un bravo medico di Johannesburg mi salvò la vita, ho lasciato Roma e mi sono trasferito al Sud. Una scelta di vita».

 

(...)

 

Ora è commissario straordinario del parco nazionale.

«Ho una passione tale che la gente mi evita, perché parlo solo di quello. Quando ci fu lo sbarco sulla luna, Garcia Marquez era sull’isola e scrisse: ‘Date retta a me, la luna è Pantelleria’. È così».

 

Prima di capirlo però è meglio girare il mondo?

italo cucci maradona

«È la scuola più grande. Se penso agli anni 70, quando noi giornalisti sportivi eravamo tra i pochi ad andare oltre cortina, in Polonia, Russia, Germania Est: era cultura vera, in mezzo alla gente scoprivi cos’è vivere nel mondo. E il calcio era una grande chiave».

 

Per far cadere i muri?

«Certo. Da direttore del Guerino la mia politica era: lo sport va dappertutto, nonostante tutto. Per questo, al di là delle polemiche, feci la battaglia per giocare la Davis a Santiago. Quelli che organizzavano i grandi eventi erano convinti di essere intelligenti, ma si rovinavano da soli».

 

italo cucci 77

Perché?

«Perché una volta che il popolo respira l’apertura, non si torna indietro: erano rovinati i generali argentini dopo il Mondiale ‘78, lo erano i russi dopo Mosca ’80 in cui mostrarono il ridicolo del regime con gli agenti segreti tutti in grigio con l’ombrellino. Lo sport è un grimaldello».

 

L’incontro più insolito?

«Con Borges a Buenos Aires, mi viene ancora la pelle d’oca. In trattoria c’è questo signore con gli occhi azzurri che non vedono e l’incarnato pallido: sembra una statua, mi avvicino e mi presento. ‘Come siete divertenti voi italiani – mi dice – ora che ci siete voi il Mondiale è più bello».

 

Il genio, anche in campi diversi, ha tratti comuni?

chet baker

«L’insolito, impossibile da catalogare. Al Paradiso di Rimini mi avevano incaricato di fare un po’ il badante e un po’ il carabiniere con Chet Baker: quando suonava eri in un altro mondo e quando finiva dovevi seguirlo in bagno perché andava a farsi una puntura: lo avrei bastonato. Un genio era anche Bearzot».

 

Lei era tra i pochi che lo difendeva a Spagna ’82.

«Con lui o stabilivi un contatto elettrico o era dura. Litigammo, poi facemmo pace a Budapest: parlammo di tutto, anche di una delle mie figlie, morta di leucemia a 12 anni».

 

Da ragazzo sognava di fare il giornalista?

«Volevo fare il cantante, ero sempre con Fred Buscaglione e facevo cronache mondane per lo Specchio di Roma, che era il Dagospia di allora».

 

(...)

 

I primi scoop sono tutti legati al doping. Un caso?

zazzaroni malago cucci

«Aver fatto cronaca giudiziaria mi dava una marcia in più. A partire dallo scandalo del Bologna: si scoprì che l’inghippo della polverina nelle urine lo aveva fatto il Milan».

 

Dopo la Corea scovò il c.t.Fabbri in convento.

«Tutti lo spernacchiavano e si era rifugiato a Camaldoli. Si aprì un grosso cancello e comparve accompagnato da un frate: mi diede un dossier in cui i big della squadra ammettevano di aver dovuto fare iniezioni di un liquido rosa».

Poi Merckx dopato nel 69’.

«Sì, al Giro: la notizia me la diede chi curava i prelievi, ma ci vollero giorni per pubblicarla: ero inviato per Guerino e Gazzetta, la notizia uscì sul settimanale e al quotidiano non apprezzarono».

 

E lo scoop di Berlusconi che poteva comprare l’Inter?

«Fu di Bartoletti, che alla vigilia del Mondiale 1982 confezionò per il Guerino l’intervista in cui Berlusconi raccontava il tentativo, fallito, di comprare l’Inter per suo padre, grande tifoso. Quando lo raccontai nel mio libro, il Cavaliere mi telefonò per dirmi che ero un finto amico».

 

Lei si chiama Italo in onore di Italo Balbo?

italo cucci foto di bacco (3)

«Sì, era compagno di collegio di mio zio, medaglia d’oro della Grande Guerra. Quando sono nato era governatore della Libia e mandò un messaggio, felice che mi avessero dato il suo nome. Mio padre invece salvò dai tedeschi ladri d’arte grandi opere dei musei italiani nei sotterranei della Rocca Ubaldina di Sassocorvaro, come avevano ordinato Bottai e Argan».

 

Ha sempre rivendicato le sue simpatie politiche.

«Sono un anarchico di destra, poi ho scoperto che l’aveva già detto Longanesi. 

ITALO CUCCI

 

(...)

 

Sul Guerino fece il titolo «Olocausto», dopo l’ Heysel.

«Scesi dalla tribuna, cominciai ad aprire porticine di legno, finché vidi una catasta di cadaveri e lo dissi a Radio Rai: Ameri si disperò, perché le famiglie non sapevano. Rimasi col ministro De Michelis: i gendarmi ci volevano arrestare per aver messo un fiore sul campo. Un oltraggio».

 

Rompere l’ipocrisia della droga con Maradona le costò il rapporto con lui?

«Disse che ero un bell’amico perché parlavo di lui e non degli industriali che si fanno di coca. Gli ricordai che era ambasciatore Unicef. La rottura vera fu a Usa ’94. Nel 2006 a Monaco ci riabbracciammo e piangemmo come due idioti. Era un pezzo di pane».

tragedia heyselitalo cucci 3

 

ITALO CUCCI PAOLO ROSSImartina colombari italo cucciitalo cucci josefa idem giorgio calabreseenrico cisnetto italo cucciMauro Mazza e Italo Cucci Italo Cucci e Mauro Mazza Italo Cucci italo cucci

(...)

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...