“L’ESULTANZA CON LA BIRRA? MI MOSTRO AI TIFOSI PER COME SONO. COSÌ SI RENDONO CONTO DELL’IMPEGNO CHE CI METTIAMO" – JOEL POHJANPALO, LA PUNTA “CON LA PINTA” FINLANDESE DEL VENEZIA, IN CIMA ALLA CLASSIFICA DEI CAPOCANNONIERI DI SERIE B: "IN REALTA' PREFERISCO IL VINO E LO SPRITZ E VOLEVO FARE L’AVVOCATO, MA MI È ANDATA BENE CON IL CALCIO” – “VENEZIA È UN POSTO SPECIALE, MA IL PROBLEMA DI VIVERE QUI È..." - VIDEO
Pohjanpalo and his beers have to be the love story of the season ?
The Finnish striker scored four goals yesterday, and celebrated with a cheeky pint?pic.twitter.com/2RmTIFe6Yx
— Italian Football TV (@IFTVofficial) May 2, 2023
Estratto Estratto dell’articolo di Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
C’è un centravanti con il bicchiere di birra in mano che sta facendo fare al Venezia il giro del mondo grazie alla sua esultanza assieme ai tifosi […]: «Ma non c’è dubbio che preferisco il vino e che il mio drink preferito sia lo spritz…» se la ride Joel Pohjanpalo, bomber della squadra neroverde che si deve ancora salvare in B, ma è anche a un passo dal sogno dei playoff grazie all’impatto sulla squadra […]
Venezia ha una proprietà americana e una squadra multiculturale che l’anno scorso ha lasciato il segno in A nonostante la retrocessione. Da quest’anno ha anche un attaccante finlandese che a 20 anni era stato inserito nella lista dei migliori prospetti del mondo dalla rivista Don Balon e che poi a causa degli infortuni si è fatto apprezzare in Germania, con una parentesi in Turchia.
«[…] Venezia è un posto speciale dove vivere il calcio: abbiamo uno stadio unico al mondo, credo che nessuna squadra vada alle partite in barca. E poi il legame con i tifosi è speciale, soprattutto per me che ho scelto di abitare in città, è un incontro continuo per le calli, sui ponti. Ed è bello adesso che le cose vanno meglio, ma lo era anche a inizio stagione, […] non tutte le tifoserie ti sono vicine quando le cose vanno male, qui invece vanno tutti nella stessa direzione. È un posto incredibile dove giocare».
Il bomber con la birra in mano da ragazzo segnava valanghe di gol, ma aveva un piano B («Volevo fare l’avvocato, ma mi è andata bene con il calcio, sono stato fortunato»). E adesso, anche se nell’ultima partita ha segnato quattro gol, si stupisce che il suo brindisi con i tifosi faccia notizia: «Qui la gente è più rilassata che in Germania, se la gode di più. Ma nel calcio è un po’ il contrario e i giocatori sono più distanti dai tifosi. Invece penso che sia bello mostrarsi a loro per come si è. E godersi la vicinanza con le persone che sostengono la squadra: così si rendono conto dell’impegno che ci mettiamo, anche se non sempre le cose vanno come vogliamo. Proprio per questo abbiamo bisogno del loro supporto».
Pohjanpalo lo potete trovare nel cuore dell’area avversaria o in quello del mercato del pesce a due passi dal ponte di Rialto: «L’unico problema è che ci devo andare piuttosto presto: altrimenti chiedo agli amici dei ristoranti di prendere qualcosa per me, loro me lo tengono da parte e quando rientro dall’allenamento passo a prenderlo». Nonostante non parli ancora bene l’italiano, Joel è perfettamente inserito nella sua città […]
«[…] non capisco quale sia il problema di vivere qui, […] Il problema principale resta quello della disponibilità di appartamenti a lungo termine qui a Venezia e di conseguenza anche dei costi. Non è così facile trovarli, ma sono stato fortunato e non potrei essere più felice dello stile di vita qui in città. Il futuro di Venezia? Non sono un politico, ma è chiaro che qui si vive di turismo. Però se fosse più semplice vivere in città anche per chi ci lavora, allora ci potrebbe essere un equilibrio maggiore tra abitanti e visitatori: forse serve una nuova strategia per avere più residenti».
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