mediapro sky zappia malagò

LA GUERRA DEI DIRITTI TV – DIETROFRONT MEDIAPRO: GLI SPAGNOLI POTREBBERO RINUNCIARE AI DIRITTI DELLA LIGA DAL 2020: QUESTA SCELTA AVREBBE UN IMPATTO NOTEVOLE SULLE STRATEGIE IN ITALIA, DOVE TUTTO È APPESO ALLA VERTENZA CON SKY (ATTESA PER OGGI LA DECISIONE SUL RICORSO DELLA TV SATELLITARE) – LEGA A SPACCATA ANCHE SULLA SCELTA DEL NUOVO AD

Andrea Montanari per "Mf- Milano Finanza"

Mediapro

 

Il tam tam sta circolando in Rete e comincia a prendere sostanza: Mediapro valuterebbe l' opportunità di cambiare radicalmente strategia, cominciando a riequilibrare il portafoglio di diritti televisivi, alleggerendosi soprattutto sul fronte sportivo e calcistico. Una novità assoluta per il gruppo guidato da Jaume Roures e controllato (al 54%) dai cinesi di Orient Hontai, che vorrebbe rifocalizzare l' offerta di contenuti da distribuire su serie tv e film. Insomma, il modello sarebbe più quello di Netflix, che in Europa accresce bacino d' utenza e giro d' affari. L' indiscrezione sul possibile cambio di rotta della società gestita da Roures è stata riportata dal quotidiano online El Espanol (e ripresa da altre testate web), fondato dal giornalista Pedro José Ramírez, colui che nell' ottobre 1989 lanciò sul mercato iberico il quotidiano El Mundo, oggi di proprietà di Rcs Mediagroup di Urbano Cairo.

Jaume Roures Taxto Benet mediapro

 

andrea zappia

Il dietrofront di Mediapro sull' acquisto dei diritti della Liga spagnola non avverrebbe subito ma riguarderebbe i campionati 2020-2023. Scelta legata all' innalzamento dell' asticella imposto dal presidente della Liga Javier Tebas (manager che Cairo, patron del Torino, aveva proposto per la guida della Lega Serie A) che vuole incassare 2,2 miliardi a stagione. La gara per il gruppo di Roures si farebbe alquanto onerosa anche se poi sui diritti del campionato spagnolo avrebbero messo gli occhi anche i grandi over-the-top quali Netflix e Amazon, senza trascurare il fatto che il numero 1 delle tlc locali, Telefonica, vuole rafforzarsi in ambito sportivo, al punto che la pay tv del gruppo, Moviestar+ lavora al lancio di un canale tematico sportivo.

 

miccichè malagòandrea zappia sky q

Ma se il passo indietro di Mediapro dal calcio spagnolo fosse confermato - alcuni esperti del settore lo ritengono poco probabile - allora anche il calcio italiano potrebbe risentirne in misura significativa, visto che la società guidata da Roures si è aggiudicata il bando per la rivendita delle immagini della Serie A mettendo sul piatto un assegno da 1,05 miliardi, ma senza poi dare la fideiussione da 1,3 miliardi. Mossa sì legata al ricorso di Sky Italia al Tribunale di Milano sul bando di gara per la vendita dei pacchetti tv (13 in tutto) presentato da Mediapro ma anche, si sostiene in ambienti industriali, a questa possibile revisione del piano strategico imposto dal proprietario cinese.

 

javier tebas

Se così fosse, per la Confindustria del pallone lo scenario cambierebbe drasticamente visto che la cifra messa sul piatto da Mediapro è la più alta di sempre ed è difficilmente recuperabile in altro modo. Ma finché i giudici milanesi non si pronunceranno sul ricorso (la decisione, attesa già lunedì, potrebbe arrivare oggi) non si capirà quale sarà il futuro del calcio in tv. Perché in seno alla Lega Serie A (martedì 15 maggio l' assemblea per la licenza dei diritti tv, la nomina dell' ad e di sette consiglieri), non c' è unità d' intenti.

 

marzio perrelli

Almeno una decina di club, tra cui il Milan, il Torino, l' Udinese, il Genoa, la Samp, la Lazio, il Verona e l' Inter, sono favorevoli. così come Infront, al canale tematico della Lega (costo di gestione stimato sui 25-30 milioni annui, esclusa la produzione delle immagini) da far distribuire a Sky, Mediaset, Tim, Perform, Vodafone e altri operatori. Su posizioni diametralmente opposte sono Juve, Roma, Bologna e altri club che invece vorrebbero la rimodulazione del bando, non più per piattaforma, ma per pacchetto, come poi da tempo chiede Sky. La pay tv che attende con ansia il responso del Tribunale, è però il soggetto che può assicurare la gran parte dell' incasso alla Lega potendo, in caso di nuovo bando per pacchetti, mettere sul piatto almeno 750-800 milioni e fare l' en plein.

 

Altro tema caldo è il nuovo ad della Serie A: in corsa ci sono Marzio Perrelli (ex Hsbc Italia) sostenuto da Giovanni Malagò, numero 1 del Coni e commissario della Lega, e dal numero 1 della stessa Lega, Gaetano Miccichè. Mentre Lazio, Napoli, Torino e altri club puntano su Paolo Dal Pino. Qualche chance anche per Luigi De Siervo, ad di Infront Italy. 

MEDIAPRO

paolo dal pino

 

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