paola egonu

"SONO ARRIVATA A ODIARE IL VENETO" - PAOLA EGONU, STAR DELL'ITALVOLLEY RACCONTA L'EPISODIO DI RAZZISMO DI CUI FU VITTIMA QUANDO AVEVA 14 ANNI - "I GENITORI DELLE RAGAZZE DELL'ALTRA SQUADRA MI INSULTARONO. MESCHINITA' DIFFICILI DA INGOIARE" - "QUANDO DICHIARAI IL MIO AMORE PER UNA RAGAZZA FINITA L’INTERVISTA LA MIA AGENTE MI DISSE: “TI SEI RESA CONTO DI QUELLO CHE HAI DETTO? A ME IL GENERE MI INTERESSA POCO. DOPO QUELLA STORIA, MI SONO INNAMORATA DI UN RAGAZZO. ADESSO SONO INNAMORATA DI..."

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Da oggi.it

 

Paola Egonu, star della Nazionale di pallavolo femminile, si racconta in un’intervista a OGGI, in edicola da domani. A partire dallo scottante tema del razzismo, di cui fu vittima anche quando fu designata portabandiera ai Giochi Olimpici: «Se sono mai riusciti a ferirla a morte? Una volta. Avevo 14 anni e i genitori delle ragazze dell’altra squadra iniziarono a insultarmi: frasi razziste, cattive, davanti alle loro figlie.  Un ricordo orribile. Certe meschinità sono difficili da ingoiare. È brutto, ma io sono arrivata a odiare il Veneto. Ora la gente invece è più aperta, e sono felice quando torno a casa e finalmente sto a mio agio».

 

paola egonu 1

Continua: «A me non capita più di subire torti, ma succede ai miei cari: mi indigno e soffro per loro. Qualche tempo fa mia mamma ha preso un caffè in un bar. Le hanno allungato una tazzina fredda, che stava sul bancone, fatta per qualcun’altro. Ha protestato. La risposta è stata odiosa: “Se vuoi ti bevi quello”. Con un bianco non si sarebbero permessi. Quando smetterò di giocare mi piacerebbe lavorare in qualche organizzazione che combatte le discriminazioni… Per quale battaglia mi impegnerò? Sono nera, immigrata, donna e sessualmente fluida. Ho l’imbarazzo della scelta».

 

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Proprio sulle scelte sessuali Paola Egonu fece scalpore quando dichiarò il suo amore per una ragazza: «Mi hanno fatto una domanda e ho risposto con sincerità. Finita l’intervista la mia agente mi ha detto: “Ma ti sei resa conto di quello che hai appena detto? Ho chiamato i miei genitori: all’inizio si sono irrigiditi, ma poi hanno accettato la situazione. Ho spiegato loro che a me piacciono le persone, e il genere mi interessa poco. Dopo quella storia, infatti, mi sono innamorata di un ragazzo, e mi è sembrato del tutto normale. Adesso, sì, sono innamorata, felice e spaventata. Controllo frustrazioni, rabbia, dolore, ma l’emozione che mi dà questa persona è così forte... Non mi chieda se è un uomo o una donna, non ha importanza».

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