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ROBINHO RESTA IN GALERA! NEGATA LA RICHIESTA DI SCARCERAZIONE PER L'EX ATTACCANTE DEL MILAN, CONDANNATO A NOVE ANNI PER UNA VIOLENZA SESSUALE COMMESSA IN UNA DISCOTECA DI MILANO - IL BRASILIANO STA SCONTANDO LA PENA IN BRASILE IN UNA STRUTTURA NOTA COME IL “CARCERE DEI PERSONAGGI FAMOSI” - I SUOI AVVOCATI HANNO CHIESTO DI FARLO TORNARE IN LIBERTÀ FINO ALL'APPELLO - L’INTERCETTAZIONE DI ROBINHO: “STO RIDENDO PERCHÉ NON MI INTERESSA, LA DONNA ERA COMPLETAMENTE UBRIACA, NON SA NEMMENO COSA SIA SUCCESSO”

Francesco Sessa per corriere.it

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Robinho resta in carcere. L’ex attaccante del Milan sta scontando una pena di nove anni per un reato commesso in Italia: stupro di gruppo nei confronti di una donna nel gennaio 2013 in una discoteca di Milano, proprio nel periodo in cui vestiva la maglia rossonera. L’ultimo sviluppo della vicenda è che è stata negata la richiesta da parte dei rappresentanti dell'atleta di far scontare la pena in libertà fino alla conclusione di tutti i ricorsi in appello: sei voti contrari e uno solo favorevole, con quattro astenuti.

 

Robinho, dunque, resta dietro le sbarre.

 

La vicenda va avanti ormai da diverso tempo: l’ex calciatore è in carcere in Brasile dal marzo di quest’anno, quando il Tribunale Supremo di Giustizia brasiliano aveva deciso (con nove voti su 11) che Robinho avrebbe dovuto scontare la pena nel suo Paese. Il 40enne di Sao Vicente (San Paolo) era stato prelevato a Guarujá, un’isola vicino a Santos, ed era stato incarcerato a Tremembé, conosciuto anche come il «carcere dei personaggi famosi»: in questa struttura, infatti, vengono mandate le persone condannate per delitti che hanno avuto gravi ripercussioni sull'opinione pubblica.

 

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Il peso delle intercettazioni

Gli avvocati dell’ex calciatore verdeoro mettono in dubbio la legalità dell’arresto dello scorso marzo. Un’altra porta in faccia per Robinho, che anche in Italia era stato condannato in tutte le istanze della giustizia, compresa la Corte di Cassazione.

 

La condanna di primo grado è avvenuta nel 2017 ed è diventata definitiva in Cassazione nel 2022. Nel mentre, Robinho aveva firmato per il Santos il 10 ottobre 2020, ma dopo sei giorni il club brasiliano ha deciso di mettere fine all’accordo dopo che uno sponsor, per protesta, aveva interrotto la collaborazione con il club. Nelle ore immediatamente precedenti, il canale brasiliano Globo Esporte aveva pubblicato un’intercettazione in cui Robinho dichiarava: «Sto ridendo perché non mi interessa, la donna era completamente ubriaca, non sa nemmeno cosa sia successo».

LULA E ROBINHO

 

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