milan li

MILAN: LA CINA E’ VICINA… A MOLLARE – UN GRUPPO ARABO VUOLE PAPPARSI IL CLUB ROSSONERO: NELL’EVENTUALE CAMBIO DI PROPRIETÀ E’ PRONTA A INSERIRSI UNA MULTINAZIONALE DELL' EDILIZIA CON SEDE IN USA INTERESSATA AL NUOVO STADIO - VENERDI’ L’UEFA ESAMINA IL PIANO DI RIENTRO FINANZIARIO PROPOSTO DAL CLUB: LA SENTENZA A META’ DICEMBRE

fassone-li

Enrico Currò per la Repubblica

 

La pace è un' utopia, a Casa Milan, e il 2- 2 all' ultimo respiro in casa dell' ultima in classifica non aiuta. Si apre dunque una settimana fondamentale. In campo, per evitare che la zona Europa League si allontani, sarà importante il duello di domenica a San Siro col Bologna. Ma fuori, la società è attesa da appuntamenti ancora più decisivi e più o meno concomitanti. Giovedì è il giorno della trasferta di Europa League a Rijeka:

 

la qualificazione ai sedicesimi di finale è già acquisita, così come il primo posto che autorizza a sperare in un sorteggio favorevole. Venerdì si riunirà a Nyon la commissione inquirente dell' Uefa per concedere o negare il voluntary agreement, il piano di rientro finanziario proposto dal Milan, la cui posizione appare delicata. La sentenza dovrebbe arrivare a metà dicembre.

 

Ma la vera novità è il possibile ingresso di un nuovo socio, per affiancare l' azionista di maggioranza, il cinese Yonghong Li in palese difficoltà finanziaria, o addirittura per rilevare il club.

 

FASSONE LI

Si fa insistente in queste ore, negli ambienti finanziari londinesi, la voce della proposta di un gruppo arabo di primo livello, interessato alla staffetta con i cinesi, il cui pesante debito da 303 milioni col fondo statunitense Elliott, da rifondere con interessi altissimi entro ottobre 2018, è un ostacolo per la programmazione futura. Gli Usa potrebbero comunque essere parte del progetto.

 

Una multinazionale dell' edilizia e delle infrastrutture, con sede negli States, sarebbe infatti pronta a inserirsi nell' eventuale cambio di proprietà, col progetto del nuovo stadio, per il quale il Milan ha avviato una discussione soltanto preliminare col Comune.

 

Intanto, però, la resurrezione del Benevento, preparata dall' avvento di De Zerbi e dal crescendo delle ultime prestazioni, si è concretizzata nel momento meno indicato, il giorno del battesimo di Rino Gattuso in panchina.

 

 

berlusconi milan

«Peggio di una coltellata », ha sintetizzato lui, ammettendo i difetti della squadra, più o meno gli stessi dell' era Montella: lentezza generale, incapacità di cambiare il ritmo, condizione fisica da perfezionare, aggravata dagli ultimi 20 minuti in 10 contro 11 per l' espulsione di Romagnoli. Il Milan ha chiuso con rinvii affannosi, malgrado l' inserimento di un difensore ( Zapata) per un attaccante ( Suso), mossa che mirava alla conservazione del 2-1 e che è stata invece punita dal pareggio del Benevento: « Non cerco alibi. Forse nel finale non avevamo più energie e abbiamo avuto paura di perdere la partita. L

 

a componente mentale e quella fisica vanno di pari passo » . Gattuso ha evidenziato i progressi dell' attacco e di Kalinic ( « due gol su azione non si vedevano da tempo » ), ma non si è aggrappato al dubbio sul secondo cartellino giallo a Romagnoli, Diventa più che mai fondamentale il lavoro del trio di preparatori atletici: Innaurato, reclutato col benestare di Montella, e il duo Dominici- Tenderini promosso dalla Primavera. Il gioco che vuole Gattuso si fonda sull' alta intensità di ritmo, dote che il Milan attuale non ha. Il solo Kessié ha risposto bene sul piano atletico. Quanto agli scompensi tattici, stavolta li hanno originati le leggerezze in palleggio di Bonucci, Biglia, Abate e dello stesso Kessié: errori che il Milan non si può più permettere.

Yonghong Li Marco Fassone

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...