marco tardelli moana pozzi myrta merlino stella pende

TARDELLI D’ITALIA – “CON MOANA POZZI FU UNA STORIA BREVISSIMA. LASCIAMO PERDERE IL VOTO CHE MI DIEDE A LETTO. ANCHE SE ERA UN 8 E MEZZO…” – MARCO TARDELLI FA 70 E SI RACCONTA, DA QUANDO FACEVA IL CAMERIERE A ZOFF (“PRIMA GLI HO PORTATO IL PIATTO AL TAVOLO, POI ABBIAMO ALZATO INSIEME LA COPPA DEL MONDO”) ALLA GAFFE CON GIANNI AGNELLI – LA LITE TRA PELE’ E MARADONA, LO SCAZZO CON GIANNI BRERA, LA STORIA CON STELLA PENDE (“UNA VOLTA TORNÒ DALL’AFGHANISTAN E MI DISSE: SAI CHE I TALEBANI M’HANNO ARRESTATO? E IO: E PERCHÉ MAI T’HANNO RILASCIATO?”) E L’AMORE PER MYRTA MERLINO…

Francesco Battistini per corriere.it - Estratti

 

(...)

 

marco tardelli foto di bacco

Marco Tardelli, nato sotto il segno della Bilancia come Bearzot e Paolo Rossi, come Gentile e Cabrini, ha 70 anni. Una di quelle notizie che fanno sentire vecchi noi — quante volte abbiamo guardato l’urlo Mundial come fosse un Munch? — e ringiovanito lui: sulla sua terrazza vista Quirinale-Chigi-Vittoriano, sta ch’è un fiore. E messo alle strette da Myrta Merlino, la sua compagna di vita, l’ammette: «Sì, ci sono arrivato bene. Nel calcio cresci con addosso la data di scadenza. Io invece mi sono concesso molte altre date. E le ultime, praticamente da ragazzino: mi sono reinventato un futuro, ho traslocato a Roma, cambiato tutto. Per fortuna, i miei 70 anni sono diversi da quelli di mio padre. Che ci arrivò esausto».

 

Dice Myrta che coltivi il mito della fuga, ti vedi contadino sulle orme d’Orazio.

«Un pezzo di terra, un orto, una fonte d’acqua... Erano i versi preferiti di Bearzot. Quando li recitava, io mi commuovevo. A Pantelleria ci starei sei mesi l’anno, è il rifugio perfetto per me e per Myrta. Ho piantato gli ulivi, due hanno il nome dei miei genitori. Il prossimo, lo chiamo Enzo».

(…)

TARDELLI MARADONA 4

 

Giocavi e lavoravi…

«D’estate facevo il cameriere all’hotel Duomo. Un bulletto: portavo sei piatti tutt’insieme e mi cadevano, poi scappavo per vedere Gigi Riva che in tv giocava a Messico ’70… Meno male c’erano i miei fratelli, a coprirmi. Ogni tanto ci chiamavano al Ciocco a servire e noi correvamo: pagavano cento volte meglio. Servii anche Zoff, che era in ritiro col Napoli. Quando arrivai alla Juve, glielo dissi: “Lo sa — gli davo del lei — che io la servivo al ristorante?”. Eravamo in sala da pranzo. E lui, ad alta voce: “Oh, ragazzi, questo qui era il mio cameriere!”. Incredibile, la vita: prima ti porto il piatto al tavolo, poi alziamo insieme la coppa del mondo».

 

Chi ti chiama ancora Schizzo?

TARDELLI MARADONA 4

«Nessuno. Mi diede quel soprannome Spinosi. Bearzot invece mi chiamava Coyote, perché non dormivo mai, come lui. Mi veniva a prendere nelle camere, di notte, dove tenevo svegli tutti: dai, coyote, vieni a dormire…».

L’ultima volta che hai giocato?

«Quando ho smesso. Dopo, non m’è più piaciuto. Mi son buttato su cose che non immaginavo e Myrta m’ha trascinato, m’ha dato coraggio: ho fatto il conduttore tv, scrivo per un giornale. Ho imparato. D’altra parte, alla Domenica Sportiva, avevo un grande maestro: Tito Stagno».

 

Tu che hai sempre detestato i giornalisti…

«Non è vero. Uno come Giovanni Arpino, che aveva scritto “La suora giovane”, beh, lui lo veneravo. Non mi piacevano quelli che offendevano, s’inventavano le dichiarazioni. Non era come adesso, che i calciatori hanno il social media manager. Allora, i giornalisti t’entravano fin nello spogliatoio. Non so se fosse meglio: certo, c’era più empatia. Anche se io, al contrario di altri, mi davo la regola di non andarci nemmeno a cena. Non volevo favoritismi».

Ci furono liti memorabili.

TARDELLI MARADONA 3

«In Spagna, ci attaccavano pesanti. “L’armata Brancazot”, “cortocircuito cerebrale”, Matarrese che voleva prenderci a calci nel sedere… Gianni Brera scrisse che io non dovevo esserci. Lo vidi al bar del ritiro, stavo prendendo un caffè e dissi: usciamo, c’è puzza di m… Una cretinata. Non riuscii mai a scusarmi con lui, ma lo feci col figlio. E Matarrese oggi m’è simpaticissimo».

 

Che nemesi: hai un figlio da una giornalista, Stella Pende, stai con una giornalista, tua figlia Sara è giornalista e tu fai il giornalista…

«E pensare che da ragazzo ero timido, mi bloccavo davanti a un microfono. Non scrivevo neanche le cartoline. Ho scoperto che mi piace».

Tanti incontri.

tardelli adani

«Il bello della mia vita. Boniperti forse è stato il più importante. Un papà col quale litigavo, sapeva essere duro e generoso. Come arrivai alla Juve, mi levò braccialetti e collanine, m’obbligò a tagliarmi i capelli. Poi un giorno, mentre firmavo autografi, gli chiesi la penna in prestito. Mi passò la Cartier d’oro e mi disse: tienila, te la regalo. Era uno che non ti faceva mai sentire solo. Come Agnelli, del resto».

 

L’Avvocato stravedeva, per Tardelli.

«Nonostante le mie gaffe. Una volta m’ero fatto male e lui mi chiamò: le mando il mio massaggiatore, vedrà che bravo… Venne questo massaggiatore. E mi stirai di nuovo. Allora mi ritelefonò: come va? E io: mah, quasi quasi me la taglio, questa gamba… “A me lo dice, Tardelli?”. M’ero dimenticato che era zoppo».

Con gli Agnelli di oggi?

marco tardelli gabriele gravina foto di bacco (2)

«Non ho lo stesso rapporto. È una generazione diversa».

 

Dalla Juve, non hai mai divorziato bene…

«Nell’ultima Juve, volevano m’occupassi di cose che non conoscevo: bilanci, numeri… Da giocatore, me ne andai perché Boniperti mi vedeva terzino e io invece non mi ci trovavo. Mi cercò la Roma, feci un pranzo con Dino Viola ed Eriksson. Tutti d’accordo, mancava solo la firma.

 

Il mio mondo è sempre stato quello della mano, di come si compravano le vacche una volta, e allora dissi: presidente, ok, anche senza contratto stringiamoci la mano. E lui: ma certo! Alzandosi, però, finse una sciatica: “Aaah, che dolore…!”. E non me la strinse: c’era stata l’offerta dell’Inter, il prezzo era cresciuto, e lui non voleva spendere di più. Era simpaticissimo, Viola».

gentile e tardelli

Trapattoni?

«Non lo sento tanto spesso, e mi spiace. A fare gli allenatori dell’Irlanda, ci siamo divertiti. Gli irlandesi sono simili a noi. Anche se qualche giocatore beve un po’ troppo».

Romiti?

«È stato uno degl’incontri più belli. A Torino, mi ha aiutato molto, è stato la mia roccia fino alla fine».

 

(...)

Maradona e Pelé si sono confrontati per una vita...

«Non si sopportavano. Alla festa d’addio di Platini, avevamo fatto un pullman di vecchie glorie. A un semaforo, ci affianca una limousine: sopra c’è Maradona, che ci saluta. Allora Pelé fa fermare e dice: o sale sul pullman anche lui, o io non vengo. Platini scende e negozia.

 

myrta merlino e marco tardelli foto mezzelani gmt29

Alla fine, Maradona viene con noi e s’avvicina a Pelé: ma dai, perché fai così… Diego era un genio, circondato da gente strana. Prima che arrivasse in Italia, un dirigente Fiat l’aveva segnalato all’Avvocato. Certo, se Boniperti avesse dato retta all’Avvocato e l’avesse preso, chissà...».

 

Ma è vero che scioperasti contro Platini?

«Ma no. Semplicemente andai da Boniperti con Scirea, Gentile e Rossi a domandare perché Platini guadagnasse più di noi, che eravamo campioni del mondo».

Sei di sinistra?

«Da sempre. Il Pd mi chiese di candidarmi, ma non è il mio mondo. Secoli fa, me lo chiese anche il Msi: non sapevano come la pensavo».

 

Che ricordo hai di Totò Schillaci?

«Ci somigliavamo nell’attaccamento alla maglia azzurra, prima che a quella del club. Per noi la Nazionale era il massimo. Oggi, non è così».

Non sei stufo dell’urlo?

marco tardelli antonio matarrese bernabo bocca foto di bacco

«Mi stufo quando mi chiedono di rifarlo».

 

E di quel famoso 8 in amore che ti diede Moana Pozzi?

«Fu una storia brevissima. Lei simpatica, intelligente. Lasciamo perdere il voto… Anche se era un 8 e mezzo, tanto per la precisione!».

Quel libro, Moana lo scrisse con Stella Pende…

«Stella e io abbiamo un rapporto così. Ci mandiamo a quel paese dieci volte al giorno, ma ci siamo sempre l’uno per l’altra».

 

Mai avuto paura, quando lei andava in guerra?

tardelli mundial 82

«Con lei, c’è ironia. Una volta tornò dall’Afghanistan e mi disse: sai che i talebani m’hanno arrestato? E io: accidenti, e perché mai t’hanno rilasciato? Siamo due rompiballe».

L’ultimo amore?

«Myrta non è una tipa semplice. È tosta. Ci siamo presi una bella responsabilità. Un amore tardivo. Ci ha travolto come due diciottenni, ci ha sorpresi col batticuore e le passeggiate mano nella mano. Tutti ricordano sempre il primo amore: è l’ultimo, quello che ti cambia la vita».

marco tardelli foto di bacco (4)maurizio gasparri mostra a tardelli la tessera da romanista di quando era studente foto di baccomarco tardelli foto di bacco (2)marco tardelli myrta merlino foto di bacco (2)stella pende foto di baccomarco tardelli, myrta merlino e mara veniergiovanni malago marco tardelli foto di baccomarco tardelli foto di bacco (1)

 

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...