1. TERRIBILE FUORI, ROGNOSO DENTRO: IL DERBY DE’ NOANTRI COMINCIA DA SEI ACCOLTELLATI E DA UN’AMBULANZA PRESA A BASTONATE; CONTINUA CON LE ZUFFE TRA ULTRA’, E I FUMOGENI, LE SASSAIOLE, I LANCI DI BOTTIGLIE TRA LE CARICHE ALLA (E DELLA) POLIZIA. IN CAMPO HERNANES FA E DISFA. TOTTI PAREGGIA. PIÙ LAZIO CHE ROMA. E FINISCE CON TANTI RIMPIANTI: LA LAZIO, PER L’ERRORE DI HERNANES; LA ROMA, PER L’UOMO IN PIÙ 2. DOMANI A TORINO, JUVENTUS E BAYERN REGOLERANNO I CONTI NEI QUARTI DI CHAMPIONS

Reportage GMT-Mezzelani

Roberto Beccantini per "Il Fatto Quotidiano"

Comincia da sei accoltellati e da un'ambulanza presa a bastonate, il "derby de Noantri". Brutto segno, i negozi chiusi per paura. E le zuffe tra ultrà. E i fumogeni, le sassaiole, i lanci di bottiglie. E le cariche alla (e della) polizia. L'ordalia, quella, rotola verso mosse e contromosse che Hernanes sabota con un gran sinistro. Più Lazio che Roma. E più Candreva che Pjanic. La difesa a quattro di Andreazzoli non convince, i reparti sono distanti, e Totti lontano dal fronte.

Hernanes, già: in avvio di ripresa, sbaglia il rigore del 2-0 e propizia quello del pari, trasformato da Totti. Dalla staffetta De Rossi-Destro la Roma ricava schegge zemaniane di 4-3-3. E così, adesso, più Roma che Lazio. L'espulsione di Biava spariglia ulteriormente il mazzo. Bravo Marchetti su Florenzi e Totti, contatto Radu-Lamela in odore di penalty . Il pareggio premia l'ardore della squadra di Petkovic. Quanti rimpianti, però: la La-zio, per l'errore di Hernanes; la Roma, per l'uomo in più. Terribile fuori, rognoso dentro: il solito derby. Tifavo per Mazzoleni: se l'è cavata.

Germania e Italia si guardano in cagnesco. Domani sera, a Torino, Juventus e Bayern regoleranno i conti nei quarti di Champions League. All'andata si giocò a una porta: uno a zero dopo trenta secondi, due a zero in fondo a una partita mai nata. Troppo Bayern, poca Juventus. I tedeschi sono campioni da sabato, i bianconeri non ancora.

Credo che la rimonta sia oggettivamente complicata, anche se il «pensionato » inflitto da Beckenbauer a Buffon fa benzina. In assoluto, il mio favorito resta il Real di Cristiano Ronaldo. Poi il Barcellona di Messi. Quindi il Bayern di Ribery. Heynckes può permettersi il lusso di tenere in panchina satanassi come Robben e Mario Gomez. A Conte mancheranno Lichtsteiner e Vidal, squalificati. Deve dimostrare, la Juventus, che la lezione di Monaco fu la sintesi di una notte infelice, e non già il frutto di una differenza così drastica.

Non è stato facile liquidare il Pescara. San Pelizzoli ha fatto di tutto, e di più, per ritardare la sentenza. Un rigore e un rosso (a Rizzo) hanno spaccato il falso equilibrio. Sosteneva Liedholm-Pereira che in dieci si gioca meglio. Gli è venuto in soccorso persino il «suo» Milan.

Stava dominando a Firenze, nel punteggio (2-0) e nel resto (Tomovic espulso). Si è distratto e due rigori, non meno discutibili della cacciata del serbo, l'hanno buttato giù dal letto, titillando l'indole della Fiorentina. E' cambiato il vento: e, tra un tempo e l'altro, pure Tagliavento.

Si gioca troppo con le mani. Contenti Nicchi e Braschi, contento anche Roncaglia. Veniva da quattro successi, il Milan. Ha sprecato un'occasione clamorosa. Non è tutto oro quel che luccica. Montella deve battersi il petto per aver rischiato Jovetic: non stava bene, si è rifatto male. In attesa del confronto diretto di domenica, a San Siro, il Napoli ha staccato il Milan e cementato il secondo posto. A sistemare il Genoa hanno provveduto Pandev e Dzemaili, l'arsenale alternativo di Mazzarri.

Sull'Inter non si sa più cosa scrivere. Vinceva 3-1 con l'Atalanta , ha perso 3-4. In casa. E' finita in rissa, con l'ex Schelotto e Cigarini a tamponarsi per il prato. Credo che Moratti farà piazza pulita. Se non adesso, a giugno: via Branca, via Stramaccioni. Urge rifondare società e squadra.

Il rigore inventato, certo. E la iella: dopo Milito, Palacio; e dopo Palacio, Cassano. Il fior fiore dell'attacco fuori uso. Le reti di Rocchi e Alvarez sembravano un avviso di «garanzia», in senso letterale. La tripletta di Denis, viceversa, grida vendetta. Come l'errore di Ranocchia, agli sgoccioli degli sgoccioli.

L'Inter prende una barca di gol. Stramaccioni mediti su questo, non solo sulle responsabilità di Gervasoni. Champions sempre più lontana: non rimangono che gli obiettivi di riserva, Europa League e Coppa Italia. Romane permettendo.

 

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