Claudio Plazzotta per "Italia Oggi"
Il direttore di Repubblica Ezio MauroIl sistema Riffeser, quello del "Qn", veleggiava oltre le 400 mila copie fino a non molto tempo fa. Nel gennaio 2010 la somma delle diffusioni di "Giorno", "Nazione" e "Carlino" non raggiunge neppure le 330 mila copie. Tuttavia, a causa dei forti arretramenti di altri big, in primis "Sole 24 Ore", "La Stampa" e "La Gazzetta dello sport", il sogno dell'editore Andrea Riffeser si sta avverando: quello, cioè, di creare una forte testata nazionale, il "Qn", appunto, in grado di competere con i più importanti quotidiani, e di salire sul podio delle diffusioni. E in effetti, dietro "Corriere della Sera" e "Repubblica", c'è proprio il "Qn", capace, va ribadito, di superare la concorrenza in un momento di grave crisi del mercato.
RIOTTASi tratterà, ora, di vedere se la conquista del podio consentirà al Qn di entrare più massicciamente nella pianificazione delle campagne pubblicitarie nazionali, aumentando una raccolta a cura di Spe che nel 2009 dovrebbe chiudersi tra il -10 e il -12% sul 2008. Nell'universo "Qn", peraltro, c'è chi sta meno peggio, come il bolognese "Carlino" (-6,1% in gennaio sullo stesso mese del 2009), a quota 149 mila copie, o il fiorentino "La Nazione" (-8,6% a quota 118 mila), che scontano un calo di copie anche per la decisione, dello scorso 1° agosto, di aumentare il prezzo a 1,20 euro, e chi, invece, ha un calo molto sensibile, come Il Giorno, giù del 18,1% e sotto le 60 mila copie.
n cc04 andrea riffeser"Il Giorno", in Lombardia, vive le stesse difficoltà del "Tempo" tra Lazio e Abruzzo: sia nell'area di Milano sia in quella di Roma, infatti, ci sono altri quotidiani che intercettano la gran parte dei lettori. E né la forte connotazione di cronaca, lo spazio all'hinterland e alle province dato dal "Giorno", né il vorticar di direttori al "Tempo" sono riusciti a trovare la quadra.
de bortoliAl giornale romano, da pochi giorni, ci sta lavorando il neo-direttore Mario Sechi, che si ritrova, però, una testata a quota 41 mila copie in gennaio, sotto di quasi il 12% rispetto allo stesso mese 2009.
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