DAGOREPORT
L’infallibilità papale è un dogma per i cristiani, non lo è per gli ebrei. Ciò nonostante, al pontefice bisognerebbe portare rispetto pur professando una fede diversa.
Le sue parole sulla guerra in Medioriente (“A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali”) hanno innescato reazioni scomposte da parte della comunità ebraica.
Edith Bruck, scrittrice sopravvissuta ai lager nazisti, si è spinta addirittura a censurare Bergoglio: “Il Papa ha sbagliato. È stato superficiale. È sbagliato usare la parola ‘genocidio’ con questa facilità, mi chiedo se il Papa e i suoi collaboratori si siano resi conto della pesantezza di questa affermazione. La shoah è il vero genocidio”.
attacco israeliano a khan yunis striscia di gaza 4
Ruth Dureghello, ex presidente della Comunità ebraica di Roma, oggi ci ha messo il carico: “Le parole del pontefice sono insidiose, perché legittimano una propaganda anti-israeliana che ha effetti reali sull’aumento dell’antisemitismo”.
In realtà, la posizione di Papa Francesco non ha nulla a che vedere con l’antisemitismo, ma è una legittima osservazione critica di fronte al massacro in corso a Gaza. Porre un dubbio, chiedendo un approfondimento sulle morti nella Striscia, non vuol dire equiparare le bombe israeliane alle camere a gas.
Il Papa ha sempre riconosciuto il diritto all’autodifesa di Israele, ma non resta indifferente di fronte alla durezza di Netanyahu e alle decisioni militari del suo Governo. Come può la più alta autorità morale del mondo tacere di fronte ai 45mila morti palestinesi, di cui solo una minima parte terroristi?
Come si fa a tacciare per antisemitismo la legittima domanda di chi si chiede: c’è una proporzione tra i 1200 morti nel brutale attentato di Hamas del 7 ottobre 2023 e le decine di migliaia di cadaveri a Gaza totalmente distrutta?
netanyahu bergoglio papa francesco
Quello che Bergoglio ha chiesto è di indagare se dietro la irremovibile fermezza di Netanyahu non ci sia un disegno di “genocidio”, cioè, secondo la definizione dell’Onu, “gli atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.
In ogni sua omelia, Papa Francesco chiede la pace in Palestina e in Israele, riconoscendo implicitamente il diritto di entrambi ad esistere e a co-esistere. Le critiche arrivate al Pontefice evidenziano un nervo scoperto nella comunità ebraica italiana e internazionale che spinge a scambiare per antisemitismo legittime critiche al Governo di Israele.
ruth dureghello alla manifestazione della brigata ebraica 25 aprile 2023
“LE PAROLE DEL PONTEFICE SONO INSIDIOSE, PERCHÉ LEGITTIMANO UNA PROPAGANDA ANTI-ISRAELIANA CHE HA EFFETTI REALI SULL’AUMENTO DELL’ANTISEMITISMO” - L’ACCUSA DI RUTH DUREGHELLO, EX PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ EBRAICA DI ROMA, A PAPA FRANCESCO CHE AVEVA DETTO “SI INDAGHI SE A GAZA E’ GENOCIDIO” – “SONO DELUSA, IL PAPA SA BENE IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE ANCHE PERCHÉ NON È LA PRIMA VOLTA CHE LE PRONUNCIA. MI CHIEDO COME MAI TANTA DEBOLEZZA DA PARTE DEL VATICANO VERSO I REGIMI AUTOCRATICI COME RUSSIA, CINA E..."
PAPA FRANCESCO - ILLUSTRAZIONE BY POLITICO
“IL PAPA HA SBAGLIATO…” – EDITH BRUCK, LA SCRITTRICE SOPRAVVISSUTA AI LAGER NAZISTI, SI DICE “STUPITA” CHE IL PONTEFICE NEL SUO LIBRO SUL GIUBILEO POSSA AVVALORARE LA TESI CHE A GAZA STIA ACCADENDO UN GENOCIDIO: “È STATO SUPERFICIALE. È SBAGLIATO USARE LA PAROLA “GENOCIDIO” CON QUESTA FACILITÀ, MI CHIEDO SE IL PAPA E I SUOI COLLABORATORI SI SIANO RESI CONTO DELLA PESANTEZZA DI QUESTA AFFERMAZIONE. LA SHOAH È IL VERO GENOCIDIO. LA GUERRA A GAZA È DRAMMATICA, MA…”
LO SHOW DI NETANYAHU SULLA SPIAGGIA DI GAZA “HAMAS NELLA STRISCIA NON GOVERNERÀ MAI PIÙ”
Estratto dell’articolo di Francesca Caferri per “la Repubblica”
BENJAMIN NETANYAHU E ISRAEL KATZ VISITANO LA STRISCIA DI GAZA
Il mare e la spiaggia deserta alle spalle. L’elmetto in testa. L’espressione tranquilla, sorridente: Benjamin Netanyahu è tornato a Gaza ieri, per la prima volta dall’inizio della guerra che ha causato oltre 43 mila morti nella Striscia, accompagnato dal neo ministro della Difesa Israel Katz, e per lanciare un messaggio a Hamas e al mondo ha scelto quel corridoio Netzarim sul cui controllo (insieme a quello dell’altro corridoio che taglia Gaza, il Philadelphi, a sud) è crollato l’accordo per il cessate il fuoco a luglio: «Hamas non governerà mai più Gaza.
Sono qui con i nostri soldati che stanno raggiungendo importanti obiettivi. Stiamo distruggendo le capacità militari di Hamas, poi passeremo a quelle di governo».
Il premier è andato avanti offrendo a chiunque consegnerà un ostaggio (97 quelli ancora a Gaza) 5 milioni di dollari e un lasciapassare: «Chi farà loro del male ha una taglia sulla testa», ha concluso.
Ma al di là delle parole, è il luogo dove sono state pronunciate ad essere significativo: il corridoio Netzarim taglia la Striscia a metà all’altezza del kibbutz Bee’ri, uno dei più colpiti il 7 ottobre. È stato aperto dall’Idf all’inizio della guerra ed è diventato a luglio oggetto di feroce scontro fra Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, poi licenziato. […]
ruth dureghello foto di bacco bergoglio papa francesco MEME SULLA VISITA DI PAPA FRANCESCO A VENEZIA EDITH BRUCK bombardamenti su khan yunis striscia di gaza attacco israeliano all ospedale nasser di khan yunis 4 edith bruck e papa francesco 3 edith bruck foto di bacco (1) MEME SU PAPA FRANCESCO