Mai dire rai - La nomina di Masi sarebbe saltata a causa delle nuove frizioni tra Tremonti e Berlusconi - Il Cavaliere non ha mai visto e non vede in Lorenza Lei una sua scelta personale, per il dopo Masi avrebbe preferito il consigliere Verro oppure una diarchia lei-paglia - siccome l’intesa non è stata raggiunta, qualche \"amico degli amici\" ha avvertito \"gli amici\" del cda della Consap di andare a farsi una passeggiata…

Condividi questo articolo


DAGOREPORT

MASIMASI pp lorenzalorenza lei

La nomina di Masi sarebbe saltata a causa delle nuove frizioni tra Tremonti e Berlusconi. Il Cavaliere non ha mai visto e non vede in Lorenza Lei una sua scelta personale (la bocciò già all\'epoca), per il dopo Masi avrebbe preferito Verro, ma siccome diventava complicato (si doveva dimettere da consigliere, poi essere nominato) avrebbe dato il via libera alla successione a patto di un accordo definito sulla gestione dell\'azienda: alla Lei il proseguimento del lavoro sul piano industriale varato da Masi, con un occhio di riguardo alla tenuta dei conti, per il resto tutto delegato ai vicedirettori generali, in particolare (sul fronte editoriale) a Guido Paglia che sarebbe stato nominato a questo preciso scopo dalla Lei.

antonioantonio verro

Questa intesa non è stata ancora raggiunta e, di conseguenza, si è deciso di prendere tempo. Il Cavaliere non si fida del fatto che Lorenza Lei, nella breve distanza, non obbedisca al diktat di oscurare i referendum che premono al Pompetta quasi di più delle elezioni a Milano.

GUIDOGUIDO PAGLIA

Così stamattina, siccome l\'intesa sulla Rai non era stata raggiunta, qualche \"amico degli amici\" ha avvertito \"gli amici\" del cda della Consap di andare a farsi una passeggiata. C\'è poi la questione che riguarda i quasi ex vertici della Consap che per andarsene (in particolare Ferrara) hanno chiesto assicurazioni e posti che in questo momento nessuno può garantire. Nemmeno il Cavalier Pompetta in persona...

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…