Dagoreport dal "Daily Express" - http://bit.ly/nE8Sp4
LA VITA DI DIANALa morte di Lady Diana torna al centro di una battaglia legale. E stavolta a scontrarsi sono due paesi: da una parte la Francia e dall'altra l'Inghilterra. Un giudice francese chiede di poter interrogare due capi di Scotland Yard, sospettati di aver tenuto nascosta la lettera in cui la principessa "prevedeva" la propria uccisione. Un elemento considerato potenzialmente cruciale nell'eterna disputa tra chi sostiene che quello avvenuto nel tunnel di Parigi la notte del 1997 fu soltanto un incidente d'auto e chi, invece, ritiene si sia trattato di un omicidio.
LA VITA DI DIANALa lettera venne consegnata dall'avvocato di Lady D Lord Mishcon alla polizia di Londra, pochi mesi dopo la morte della principessa e del suo compagno Dodi Al-Fayed, ma ci vollero tre anni prima che saltasse fuori. I due poliziotti chiamati in causa dal giudice francese Gerard Caddeo sono l'allora capo di Scotland Yard Lord Condon e l'agente David Veness.
Secondo la legge francese "rimuovere o nascondere" delle prove che potrebbero "aiutare a svelare un crimine" è un reato punibile con pene da 3 a 5 anni di carcere o con una multa. Gerard Caddeo è deciso ad andare fino in fondo. È in corso una battaglia legale con il Regno Unito per riuscire ad interrogare i due poliziotti. Se Caddeo non riuscirà a vincerla, non esiterà a richiedere un mandato di arresto internazionale.
LA VITA DI DIANALord Condon, sentito dal "Daily Express", dice di non aver ricevuto alcuna convocazione da Parigi e di aver già discusso di queste cose: "Ora non è più né il tempo né il luogo". Nella lettera al centro della faccenda c'è scritto che Diana fu informata da persone di sua fiducia di un tentativo di ucciderla "orchestrando un incidente stradale". Un documento che se fosse saltato fuori prima, scrive il tabloid inglese, avrebbe reso più probabile l'apertura di un'indagine per omicidio.
LA VITA DI DIANAUn'inchiesta francese ha stabilito che a provocare lo schianto della Mercedes scura, il 31 agosto di 14 anni fa, fu la guida spericolata dell'autista Henri Paul, anche lui morto nell'impatto e i paparazzi lanciati all'inseguimento dell'auto.