Matteo Pinci per "la Repubblica"
ANTONIO CONTE BACIA IL SANTINOAntonio Conte e la Procura Federale sono d'accordo. Una squalifica di tre mesi e dieci giorni, oltre a una sostanziosa ammenda, intorno ai 200 mila euro: questo l'esito del patteggiamento del tecnico della Juventus. Un risultato arrivato dopo giorni di contatti, discussioni, abboccamenti sull'asse Torino-Roma.
ANDREA AGNELLI E ANTONIO CONTEDa ieri la Juventus può sorridere per un obiettivo che aveva posto prima ancora dell'audizione del tecnico e che la priverà dell'allenatore per meno di 4 mesi, a fronte di una salatissima sanzione pecuniaria. E pazienza se non consentirà a Conte di sedersi in panchina contro l'Inter il 4 novembre, tre giorni dopo la festa dei 115 anni del club.
andrea agnelli foto mezzelani gmtPer l'ufficializzazione del provvedimento, che a Torino farebbe sorridere davvero tutti, bisognerà attendere però l'inizio del processo alle 9.30 di domani. E il parere della Commissione Disciplinare, che potrebbe rivedere i termini dei patteggiamenti (anche se in queste ore qualche contatto indiretto con la procura sarebbe avvenuto). Compreso quello dell'allenatore, passato dallo spettro dell'illecito al deferimento per doppia omessa denuncia.
IL PROCURATORE FEDERALE STEFANO PALAZZIDa quel momento sono iniziate le "trattative" con la procura della Figc, concluse nella sostanza ieri mattina. Già l'11 novembre, per Pescara-Juventus, Conte potrebbe essere in panchina. Lui, però, continua a sentirsi "beffato" dalle dichiarazioni del pentito Carobbio. Ritenuto da Palazzi "credibile e attendibile" nonostante le divergenze con Gervasoni e qualche dichiarazione surreale sul possibile risentimento suo e della moglie dopo il rifiuto del tecnico di farlo assistere al parto («La circostanza mi fece capire - ha detto Carobbio in via Po - che riteneva essenziale la mia presenza; fui quindi molto contento»).
SIMONE PEPE jpegMa la Juventus, regista occulta delle difese dei propri tesserati, è preoccupata anche da altre situazioni: per questo ieri a Vinovo si è tenuto un vertice in cui con i legali si è discusso anche di Simone Pepe (deferito per omessa denuncia) e soprattutto di Leonardo
Bonucci. Che, rispetto al compagno, orientato a trovare un accordo con Palazzi, è virtualmente impossibilitato a patteggiare: perché un illecito consumato, com'è secondo la procura quell'Udinese- Bari del 2010, non può essere patteggiato se non coinvolgendo altri nomi.
E come potrei, se sono innocente?, il pensiero del difensore, che comunque prenderebbe due anni di stop. Inevitabile allora sperare di limitare i danni il più possibile nei due gradi di giudizio per poi giocarsi le proprie carte davanti al Tnas. Appuntamento a mercoledì quando si aprirà il filone di Bari. A cui si riferisce anche la posizione di Portanova, deferito come Bonucci per illecito: «Mia moglie è stata infamata, i miei figli non volevano più andare a scuola - ha detto in una conferenza - è il momento più brutto della mia vita. Ma non ho commesso alcun reato e non ho paura».