1- DAGOREPORT
Carlo Tarallo per Dagospia
Tre inchieste al prezzo di una: manco il tempo di leggere gli allarmi sul pericolo di epidemia causa munnezza, e la procura di Why Not City non solo inizia a indagare, ma apre addirittura tre diversi fascicoli. Proprio così: i magistrati parte-nopei e parte-allarmati dalle eventuali emergenze sanitarie provocate dalla tragedia della munnezza si muovono in blocco su tre diversi fronti.
Il primo è quello dell\'ipotesi, più volte ribadita da Giggino ‘a Manetta, di una \"regia occulta\" dietro i roghi di spazzatura e le proteste a colpi di blocchi stradali e barricate di cassonetti. C\'entra o no la camorra? C\'è o non c\'è il sabotaggio antigiggino? Finalmente dalle parole si passa ai fatti: la Procura chiarirà definitivamente come sono andate e stanno andando le cose nella città illuminata di giorno dal sole e di notte dalle velenose fiamme alla diossina che si alzano da montagne di spazzatura.
Seconda inchiesta: qualcuno doveva intervenire per tempo per evitare la catastrofe sanitaria e non lo ha fatto? Si potevano limitare i danni? La domanda se la sono fatta anche i pm napoletani: a quanto dice l\'Ansa ci sarebbe anche già qualche indagato, vedremo come andrà a finire.
Terza inchiesta aperta: impianti e termovalorizzatore di Acerra. Sono stati realizzati secondo le leggi, funzionano regolarmente, insomma è tutto chiaro e trasparente quello che fino è stato fatto (pochissimo) a Napoli e in Campania per risolvere il decennale dramma della munnezza? Anche a queste domande cercheranno di dare una risposta i magistrati napoletani.
RIFIUTI A NAPOLIIntanto, sul versante politico il mare è ancora in tempesta: i legaioli non ne vogliono proprio sapere di dare il via libero al decreto che sbloccherebbe il trasporto fuori Campania della munnezza napoletana. \"Questo decreto non s\'ha da fare, né giovedì ne mai\". Crisi di governo in vista o solita sceneggiata propagandistica?
antonio-pietro-luigi demagistrisBuona la prima: il nodo si scioglierà se nel decreto ci sarà scritto chiaro e tondo che la munnezza napoletana potrà fare tutti i viaggetti che vuole in giro per l\'Italia, ma solo per essere alla fine scaricata in quelle regioni che accettano di dare una mano. Se i rifiuti napoletani diventassero \"speciali\" per decreto, dicono i legaioli, non ci sarebbe bisogno dell\'ok preventivo delle regioni.
Parcheggiatore napoletano con mascherina anti monnezzaNo alla libera circolazione della munnezza? Idea per Maroni: e se a ogni sacchetto venisse concesso un bel permesso di soggiorno temporaneo e si mettessero tutti su un bel treno per la Francia ? Idea per Frattini: perché non bombardare la Libia con le scorze di melone arricchito invece che con le scorie di uranio impoverito? Capitolo sinistrati: Giggino dice \"No allo stato d\'emergenza!\" e oggi il Pd per mancanza di tutto dice: \"Subito lo stato d\'emergenza\".
2- IL MASANIELLO ARANCIONE SCOPRE CHE LA CAMORRA DI NAPOLI! (BASSOLINO RIDENS)
(Ansa) - Una strategia precisa, che mira a destabilizzare le istituzioni cittadine attraverso iniziative clamorose come l\'incendio dei rifiuti, le minacce agli addetti alla raccolta e lo spargimento di letame davanti a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania. E\' l\'ipotesi investigativa seguita dalla Procura di Napoli, che sta indagando su numerosi episodi di violenza avvenuti negli ultimi mesi in una delle tre inchieste attualmente aperte su diversi profili legati alla crisi dei rifiuti.
Da giorni il sindaco Luigi de Magistris parla di \'forze oscure\' (oggi ha fatto esplicito riferimento alla camorra) che starebbero ostacolando l\'uscita della citta\' dall\'emergenza. Titolare del fascicolo e\' il pm Raffaello Falcone, che, assieme al procuratore aggiunto Giovanni Melillo, coordinatore della sezione Sicurezza urbana, nei giorni scorsi ha convocato come persona informata dei fatti il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano.
A quanto si e\' appreso, i magistrati avrebbero elementi per affermare che gli episodi di violenza connessi con la raccolta dei rifiuti non sarebbero scollegati, ma farebbero parte di un piano preciso, attuato forse anche da soggetti vicini agli ambienti della malavita, per destabilizzare le istituzioni cittadine.
Un sospetto preciso riguarda i roghi di questi giorni: a differenza che negli altri Comuni della provincia, in citta\' non c\'erano mai stati tanti incendi di rifiuti, neppure quando le tonnellate di spazzatura accumulate in strada erano molte di piu\' delle attuali.
L\'inchiesta del pm Falcone e\' una delle tre che, su piani diversi, stanno cercando di individuare i responsabili del disastro rifiuti. Quella del sostituto Francesco Curcio, della sezione Pubblica amministrazione coordinata dall\'aggiunto Francesco Greco, punta a individuare chi ha omesso interventi importanti per ridurre i rischi per la salute dei napoletani.
Pochi gli indagati, persone - si fa osservare in Procura - cui la legge conferisce la responsabilita\' sulla salute pubblica. Le indagini sarebbero vicine a una svolta.
La terza inchiesta e\' quella dei pm Federico Bisceglie e Maurizio De Marco, della sezione Ambiente coordinata dall\'aggiunto Aldo De Chiara. I due pm stanno approfondendo aspetti legati alla realizzazione e alla gestione degli impianti per il trattamento dei rifiuti, tra cui il termovalorizzatore di Acerra. Anche nell\'ambito di quest\'inchiesta e\' stato convocato come persona informata dei fatti il vicesindaco Sodano, titolare della delega all\'Ambiente, che sara\' in Procura lunedi\' mattina.
3- LA LEGA: BOIA A CHI MOLLA I SACCHETTI
(Agi) - La Lega tiene il punto contro il dl sui rifiuti. Il partito guidato da Umberto Bossi, secondo quanto si apprende, non dara\' il via libera nel Cdm di giovedi\' prossimo ad un provvedimento che serve per trasformare i rifiuti urbani di Napoli in rifiuti speciali. I motivi sono due, viene spiegato da fonti leghiste: stabilire per legge che i rifiuti urbani di Napoli diventano rifiuti speciali, significherebbe che le Regioni non avrebbero piu\' nessuna voce in capitolo. E quindi la spazzatura potrebbe essere portata nelle loro regioni senza un benestare preventivo. Secondo motivo: a quel punto, i rifiuti speciali dovrebbero essere smaltiti in impianti specializzati che - viene fatto notare dalle stesse fonti - sarebbero tutti in mano ai privati e questo sarebbe costosissimo.
Se le cose saranno poste in questi termini, la Lega non solo non fara\' passi indietro ma creera\' un nuovo grattacapo al governo. La mediazione pero\', viene fatto notare, potrebbe essere trovata nel non impostare il decreto in questo modo.
Perche\' la Lega, fa sapere, sarebbe pure disponibile ad accettare che i rifiuti campani vengano portati in altre Regioni, ma solo - ed e\' questo il nodo principale - se c\'e\' il consenso delle Regioni stesse.
4- LOMBARDIA NO TRASH
(Ansa) - \'Neppure un sacco\' dei rifiuti di Napoli deve arrivare in Lombardia: a sostenerlo e\' il presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, della Lega Nord.
\'Noi non accetteremo nessun giochetto che trasformi i rifiuti dei napoletani in rifiuti speciali, cosi\' da vederli viaggiare su e\' giu\' per il Paese. Ognuno - ha detto - si tenga i propri e si rimbocchi le maniche per smaltirli. Neppure un sacco partenopeo deve varcare i confini della Lombardia e nessun centesimo lombardo dovra\' finire a Napoli per risolvere l\'ennesima emergenza \' \'Finiamola di dire che il problema dei rifiuti napoletani e\' un problema di tutti - ha aggiunto Boni - non e\' certamente colpa della Lombardia se Napoli e\' sistematicamente alle prese con l\'emergenza rifiuti\'. E dunque la nuova Giunta \'faccia come tutte le altre amministrazioni locali - ha concluso - e si metta a raccogliere e smaltire i propri rifiuti\'.
5- EMERGENZA SANITARIA
(Ansa) - \'Di ora in ora diventa piú concreto il rischio che l\'emergenza rifiuti a Napoli e nella provincia diventi un\'emergenza sanitaria. Di fronte a questo sono inaccettabili i vaghi annunci che ancora ascoltiamo dal governo o la continua inattività da parte della Regione Campania e delle Province\'. Lo afferma in una nota Stella Bianchi, responsabile Ambiente del Pd.
\'E\' uno spettacolo desolante quello di un governo stretto tra il proprio fallimento e i ricatti della Lega. La gravita\' della situazione - aggiunge - impone un atto immediato del governo per dichiarare lo stato di emergenza e impegnare tutte le regioni italiane in una solidarietà attiva per un tempo definito. Che altro deve succedere - conclude - perchè‚ governo, Regione e Provincia facciano il loro lavoro?\'.
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