1- IL VIDEO IN CUI NEL 2008 TRISTANE BANON RACCONTAVA IL TENTATO STUPRO DI DSK
http://www.youtube.com/watch?v=UVd1eyFvTmk
2- INTERVISTA A TRISTANE BANON...
Estratto dell\'intervista di Claire Chartier e Delphine Saubaber per \"L\'Express.fr\"
http://bit.ly/lFVhfq
Dopo l\'esplosione dello scandalo, il 14 maggio, lei è rimasta in silenzio e il suo avvocato ha messo in dubbio la sua intenzione di sporgere denuncia. Ora che le cose per Strauss-Kahn sembrano mettersi meglio lei decide di agire. Perché?
\"Non potevo più sopportare di sentir dire che sono una bugiarda per il fatto che non sporgessi denuncia. Da otto anni mi porto dietro questa storia da sola, sento le voci e le menzogne sul mio conto. Quanto al mio silenzio io non sono intervenuta sul caso che riguarda Nafissatou Diallo perché non lo conosco. Ma se ella ha mentito su alcuni aspetti, non è detto che abbia mentito anche sulla violenza. Per me è stato terribile e vedere che ora Dominique Strauss-Kahn cena con gli amici in un ristorante di lusso mi fa male.
So che la metà delle persone mi crederà e l\'altra metà penserà che io dica bugie, ma non esiste la soluzione perfetta, esiste la soluzione che mi permetterà di guardarmi allo specchio. Dominique ha tenuto le redini della mia vita negli ultimi otto anni. Succede qualcosa al Fondo monetario? O al Sofitel? Ecco che rispunta la storia della Banon... Per una volta voglio essere padrona di ciò che accade. Vorrei avere finalmente l\'occasione di essere ascoltata...\"
Quando ha preso la sua decisione?
\"È dal 15 maggio che io e il mio avvocato ci stiamo lavorando. La decisione è stata presa a metà giugno, prima delle ultime rivelazioni.\"
E all\'insorgere dei dubbi sulla credibilità della cameriera non avete pensato di fare marcia indietro?
\"In nessun momento, fin dall\'inizio, e il mio avvocato lo ha ripetuto più volte, ho voluto legare il mio destino a quello di Nafissatou Diallo. Quello che Dominique Strauss-Kahn ha fatto o non ha fatto a lei, non cambia di una virgola ciò che ha fatto a me. Se le cose non sono andate come lei ha raccontato, ci sarà una ragione in più per provare il male che ha fatto a me. Altrimenti verrei nuovamente trattata come un\'affabulatrice. Sono ancora più determinata. Se voglio mettere una volta per tutte una pietra sopra all\'inferno che mi porto dentro da otto anni, è necessario che lui venga giudicato.\"
Lei oggi parla di un reato grave, un tentativo di violenza. Perché non avete denunciato i fatti prima, in questi otto anni? È, in fondo, quello che nessuno ha mai capito...
\"Per qualunque donna si trovi in questo tipo di situazioni è molto dura. Ti viene chiesto di raccontare minuto per minuto quello che è successo mentre tu non hai che un desiderio: dimenticare minuto per minuto ciò che ti è accaduto. Ed è ancora più dura quando tu sai in anticipo di avere poche possibilità di essere creduta. Non ce la faccio più a sentire la gente dire ‘ah se lei avesse sporto denuncia sarebbe più credibile\'. Si metta nei miei panni. Otto anni fa, quando accennai all\'idea di sporgere denuncia tutti mi fecero capire che non sarei arrivata da nessuna parte. In questi casi è la tua parola contro la sua.
Che valore avrebbe avuto quella di una giovane giornalista stagista alle prese con il suo primo libro e, si sarebbe supposto, desiderosa di farsi pubblicità? Che valore avrebbe potuto mai avere la mia parola contro quella di Strauss-Kahn, il marito di Anne Sinclair, benché non ancora capo del Fmi? Nulla! Lui le aveva tutte dalla sua, io nessuna. Poi uno pensa anche che comunque vadano le cose quello che è successo non potrà comunque essere cancellato e allora...\"
TRistane BanonLei ha raccontato della presunta aggressione nel 2007, quando andò ospite della trasmissione televisiva di Thierry Ardisson. Usò un tono distaccato... vista la gravità di ciò che diceva, sembrò tutto alquanto incredibile...
\"Bisogna vedere il contesto. Contrariamente a quanto è stato detto, quel giorno fu Ardisson a tirar fuori l\'argomento. Non fui io a volerne parlare. Nei circoli parigini si diceva da anni. Mi trovai in trappola e mi dissi: in un programma come questo è necessario assumere un certo distacco e presentarsi come una che si è rimessa in piedi. Un\'altra magari avrebbe raccontato dettagli scabrosi, con le lacrime agli occhi... non è nel mio stile. C\'erano un sacco di giornalisti politici. Il mio era un invito: andate avanti, indagate!\"
Che elementi avete per parlare di tentato di stupro?
\"Se si vuole una descrizione vicina a quello che è realmente accaduto, si prenda il \"Trapéziste\", un romanzo autobiografico uscito nel 2006... Nel suo libro su Dsk, Michel Taubmann mi attacca col pretesto che nel capitolo censurato del mio primo libro, \"Erreurs avouées\", in cui si riporta il mio incontro con Strauss-Kahn del 2003, non c\'è alcuna traccia dell\'aggressione.
Ma, di fatto, come potevo denunciare l\'accaduto nel libro se non mi ero decisa a farlo rivolgendomi alla giustizia? Non è quello il punto! Il racconto di quanto successo va cercato in \"Trapéziste\" che ho scritto per liberarmi. La giovane Flora sono io. Sono io la donna che, nel capitolo 12, incontra un uomo della politica in un appartamento vuoto e scrive: ‘Io lotto, colpisco, urlo, a lui piacciono le mie grida, questo tizio è malato\". Sono io e il ‘lui\' è Strauss-Kahn.\"
tristane banonÈ tutto scritto lì?
\"No, non parlo dei dettagli sordidi, delle sue dita nella mia bocca, delle sue mani nei pantaloni dopo avermi strappato via i jeans e il reggiseno che indossavo sotto a un dolcevita nero... Quando entrai in quell\'appartamento avvertii subito un certo disagio. Era quasi vuoto, bianco, travi a vista, una macchina per il caffè, un tavolo rotondo. Sulla parete destra del salotto, una libreria vuota e, in fondo, una stanza con un letto. Cominciammo a parlare un po\', mi offrì un caffè e io tirai fuori il mio registratore. Poi lui volle spostarsi sul divano e volle anche che gli tenessi la mano mentre rispondeva alle domande. ‘Altrimenti non riesco\', disse. Me ne sarei voluta andare.
Si fermò il registratore e a quel punto lui mi afferrò la mano e il braccio, gli dissi di lasciarmi andare e cominciò la lotta. Mi tirò verso di lui, cademmo a terra e andammo avanti lottando per diversi minuti... È uno che rimorchia, un uomo che fa quello che vuole con il tuo corpo, ti afferra da dietro, ti tocca il seno, ti si struscia addosso mentre tu senti tutto. Quando capii che voleva davvero violentarmi cominciai a dargli dei calci con i miei stivali, ero terrorizzata e gli dissi: ‘Lei sta cercando di stuprarmi\'. Poi riuscii a liberarmi, corsi via e chiamai mia madre dalla macchina perché non riuscivo nemmeno a guidare da quanto tremavo.\"
Quanto tempo è trascorso?
\"Più di mezzora da quando sono uscita dalla mia auto a quando ci sono rientrata.\"
Come fa ad esserne sicura se dice di essere uscita da quella casa praticamente paralizzata dalla paura?
\"L\'ho visto dal parchimetro, avevo messo mezzora\" [...]
Solo 30 minuti per intervistare un politico di quel rango?
\"Avevo bisogno solo di qualche informazione aggiuntiva. Nella mia prima intervista con lui non aveva fatto altro che parlare in politichese e così ne avevamo fissata un\'altra, nel febbraio del 2003. Pensavo sarebbe stata la stessa cosa... avevo 23 anni, non ero ancora in grado di valutare le cose a dovere.\"
Dov\'è questo appartamento?
\"Tra Montparnasse e l\'Assemblea nazionale, in una strada vicino a Boulevard des Invalides. Mi disse che era l\'appartamento di un amico. Lui, Strauss-Kahn, sa dove si trova e vorrei che dicesse dove si svolse la nostra seconda intervista, se non in questo appartamento vuoto.\"
Non può essere più precisa sul luogo?
\"Con il mio avvocato è stato deciso che i dettagli verranno comunicati a tempo debito alle autorità competenti.\"
Quali sono state le ripercussioni di questa vicenda sulla sua vita personale?
\"Sono rimasta traumatizzata. Non sono più riuscita ad avere relazioni normali con gli uomini. Sono diventata ossessionata dall\'idea che possano farmi del male\" [...]
E a livello professionale?
\"In diverse occasioni mi sono trovata nella lista nera senza capire. Lavoravo in un posto senza problemi e poi, da un giorno all\'altro, tutto andava storto. Un esempio: sono stata direttrice della collana Cherche Midi nell\'estate del 2009. Tutto è andato bene fino a settembre 2010, quando improvvisamente il capo, Eracle Philippe, mi disse che io lavoravo male, arrivederci e grazie. Non capii. Poi, qualche tempo dopo, lessi una sua intervista su internet in cui spiegava che aveva un accordo di principio con lo staff di Dsk: quando lui avrebbe annunciato la sua candidatura, Cherche Midi avrebbe pubblicato il suo libro. La trovo una coincidenza sorprendente. Torniamo in tribunale il 25 ottobre per ristabilire il contratto...\"
Si dice che vogliate farvi pubblicità. Nel contesto attuale ancor più di prima...
\"Assurdo! Nel 2003, all\'epoca dei fatti, mi andava tutto a gonfie vele: stagista a ‘Paris Match\', la firma per un editore di Parigi. Poi tutto si è rotto, ho perso il controllo delle cose. Cos\'è successo? All\'inizio non volevo parlare a nessuno che non fosse mia madre. Volevo solo dimenticare. Ma molto presto un parente, un uomo della televisione conosciuto, vedendo che stavo male, mi fece vuotare il sacco\". Pensando di far del bene avvisò i giornalisti. Li incontrai ma ebbi troppa paura\" [...]
Chi sapeva, secondo lei, all\'interno del Partito socialista?
\"Nell\'entourage di Laurent Fabius, molti ne erano a conoscenza. Francois Hollande conosceva la storia. Alla fiera di Brive, nel 2008, nel periodo dell\'affaire Piroska Nagy, venne da me dicendomi che mi pensava molto. Una volta, nel 2003, dopo l\'accaduto, mi chiamò. Molto preoccupato, Hollande mi disse cha aveva parlato di tutto con mia madre e che sperava che io seguissi il consiglio che le aveva dato: sporgere denuncia...\" [...]
Però, il 23 maggio scorso, su \"France Inter\", Hollande ha detto di aver mai saputo nulla...
\"Mente. Per me Hollande era una brava persona. Non me lo sarei mai aspettata da lui e sentirlo negare è stato fattore determinante nella mia decisione di sporgere denuncia.\"
Dopo i fatti del Sofitel qualcuno l\'ha chiamata dal Ps?
\"No.\"
E da destra?
\"Nemmeno.\"
Come vive questi giorni?
\"Male. Non posso fare a meno di accendere la tv ma vorrei essere in mezzo all\'Amazzonia per poter non ascoltare i commenti sul mio conto\" [...]
Nel suo libro Michel Taubmann fa parlare Strauss-Kahn che definisce la sua storia immaginaria\'...
\"Dice che la scena è immaginaria e questo non mi sorprende affatto, è la sua difesa. Ma quando dice: ‘Lei mi ci vede? Gettare una donna a terra e cercare di violentarla?\'. Beh io rispondo che sì, ce lo vedo molto bene.\"
Lui sapeva dei suoi rapporti con sua figlia Camille?
\"Certo, ero molto vicina a lei. Sono la figliastra della sua seconda moglie e, all\'epoca, lui e mia madre erano amici. Inoltre, mentre lui cercava di violentarmi glielo dissi anche: ‘Sono amica di Camille, abbiamo la stessa età...\' ‘Cosa c\'entra Camille?\', rispose lui.\"
C\'è chi dice tu sia poco equilibrata. Una seduttrice cha ha avuto molte avventure con personaggi famosi e che vorrebbe vendicarsi degli uomini. Cosa dici in merito?
\"Vedo male questo genere di maldicenze, perché come tutte le maldicenze hanno una parte di verità ma allo stesso tempo sono false. Nel mondo letterario si possono certamente trovare degli uomini con cui ho avuto delle relazioni fugaci o meno, ma da lì a definirmi una predatrice sessuale...
Quanto alla vendetta, Taubmann, nel suo libro, mi attribuisce la seguente frase che io avrei detto al consigliere di Dsk, Ramzi Khiroun: ‘Mi vendicherò di Dominique Strauss-Kahn!\'. Lo avrei chiamato apposta per dirglielo, scrive Taubmann. Ma non ho mai conosciuto quest\'uomo, non ho mai nemmeno sentito la sua voce e, onestamente, le sembra possibile che una ragazzina di 23 anni chiami un uomo così influente per minacciarlo?
STRAUSSÈ vero che non ho avuto un\'infanzia divertente: mia madre era una donna d\'affari con poca passione per i bambini piccoli. Sono stata allevata da una tata che mi picchiava, non ho mai conosciuto mio padre e non so se è ancora vivo. D\'altro canto non ho avuto problemi di soldi e ho ricevuto una buona educazione in uno splendido quartiere.. Concludere che la mia situazione familiare fa di me una squilibrata... Oggi, se sporgo denuncia, non è per vendetta, ma per rialzarmi. Il mio unico modo per andare avanti e non crollare del tutto, è far sì che la giustizia riconosca che sono io la vittima.\"
Ha più rivisto Strauss-Kahn?
\"L\'ho incrociato due o tre volte in una brasserie. Una volta si fermò: ‘Oh, come va?\' Tutto qui.\"
Teme delle conseguenze per la sua denuncia?
\"Certo, ho paura di rappresaglie. Io sono forse la più grande spina nel fianco di Dsk. Temo le persone che vedono in lui l\'eroe che avrebbe salvato la Francia e che hanno ripreso a credergli. Ricevo molti messaggi di sostegno, ma anche insulti di una violenza inimmaginabile.\"
Se Dominique Strauss-Kahn verrà scagionato quale sarà la vostra reazione?
\"Prenderei atto che il giudice ha stabilito che lui, in quel caso, è innocente, ma io voglio una cosa: che torni in Francia e che con la sua presunzione di innocenza venga in tribunale. So che in tal caso, dove c\'è la tua parola contro quella di un altro, in questo caso una persona potente, i presunti colpevoli la fanno spesso franca. Ma so anche che io dirò tutta la verità.\"