1 - SANTADECHÉ A ‘LIBERO': SILVIO NON HA SFASCIATO NESSUNA FAMIGLIA. È VERONICA CHE HA UN COMPAGNO"
Alessandro Sallusti per Libero
E se Silvio Berlusconi avesse un enorme segreto? E se questo segreto fosse doloroso al punto da preferire il sacrificio personale e politico allo svelarlo? E se la storia che stiamo leggendo giorno dopo giorno fosse esattamente il contrario di quello che appare? Non sono domande inutili. Nelle ultime settimane ci sono stati due indizi che qualche cosa non torna nella vicenda Silvio-Veronica-amori vari.
Il primo è l'atteggiamento dei figli del premier. Si sono schierati al fianco del padre, senza se e senza ma. Strano no? Ma come, ogni mattina leggi interviste e gossip che fanno passare il tuo genitore per un impenitente libertino, ogni giorno leggi del dolore della mamma tradita e abbandonata e tu scegli di stare col primo senza neppure una parola di solidarietà per la seconda? Che cosa sanno loro che noi non sappiamo?
Il secondo indizio sono le parole pronunciate da una donna, Daniela Santanchè. Che il giorno dopo lo sfogo della signora Veronica contro il marito è stata la prima a schierarsi in difesa del premier: «Veronica ha detto cose inopportune come moglie, come madre e come italiana, ha tradito il suo ruolo».
Strano, perché la Santanchè non solo è sempre stata al fianco delle donne, ma pur essendo in buoni rapporti col Presidente non ha mai fatto parte della sua scuderia. Anzi, i due se le sono date di santa ragione nel corso dell'ultima campagna elettorale e la signora è l'unico politico del centrodestra che non ha voluto portare se stessa e il suo Movimento per l'Italia al comodo approdo del Popolo della Libertà.
Onorevole Santanché, perché quell'uscita così, per il suo movimento non sarebbe stato più utile cavalcare l'onda del Silvio mascalzone?
«Con quelle dichiarazioni pubbliche, Veronica è venuta meno al suo ruolo di moglie del premier, ha messo i suoi interessi personali davanti a quelli del Paese, come italiana non posso accettarlo».
Concetto nobile, ma non basta, siete pur sempre dei politici, e la politica...
«Capisco cosa intende dire, ma guardi che non sempre è così. Da anni mi batto al fianco delle donne, ma ancora prima credo e pretendo il rispetto della verità e dei patti. Nessuna causa che parte dalla menzogna o dal non detto merita di essere difesa».
In che senso? Non fu lei a dire che Berlusconi preferisce le donne in orizzontale più che in verticale?
«È vero. Eravamo in campagna elettorale, io prima donna candidata premier. Berlusconi mi aveva promesso la non ostilità ma, probabilmente mal consigliato, cominciò ad attaccarmi con la storia del voto utile. Dovevo difendermi, come politico e come donna. Era un modo di dirgli, guarda che io sono diversa. Mi venne quello slogan, che aveva due chiavi di lettura, una pubblica che le ho detto e una privata».
Quella privata?
«Era un modo di dirgli: guarda presidente che delle donne puoi tornare a fidarti».
Perché tornare?
«Perché una donna lo aveva ferito».
Chi?
«Guardi, le questioni personali non si possono prendere a cuore leggero. Lo dico per esperienza personale. Anche io ho vissuto situazioni delicate e dolorose. Ci vuole rispetto. Ringrazio il cielo di essere riuscita a tenerle nella sfera della vita privata. Non è stato facile, credo che la forza ce l'abbia data l'amore per nostro figlio, ma ora, onestamente...»
Onestamente cosa?
«Ogni mattina apro i giornali e leggo di Berlusconi di qua e Berlusconi di là. E ogni mattina spero di trovare quella verità che io so e che ribalterebbe tutto, ogni giorno spero che il Presidente abbia la forza di farlo, di dire. E invece niente. Il Paese poteva essere travolto da un finto scandalo, l'immagine internazionale sta per essere compromessa. Non è più accettabile, sopportabile. Sono certa che la misura è colma, che il gioco è truccato».
E allora?
«E allora è venuto il momento che gli italiani sappiano».
Che cosa?
«Che il presidente non ha sfasciato nessuna famiglia ma è Veronica Lario che ha un compagno».
Anche lei col gossip, qualcuno su questo ha già fatto e scritto allusioni
«Nessun gossip. Qui c'è di mezzo il futuro del Paese. Veronica Lario da molto tempo ha al fianco un suo compagno. Si chiama Alberto Orlandi, ha 47 anni, è capo del servizio di sicurezza di Villa Macherio e con lui condivide progetti, interessi e vacanze».
Si rende conto di che cosa sta dicendo?
«Certo».
Il presidente lo sa?
«Sì che lo sa. Non solo, ma ha tentato di tutto per tenere ugualmente in piedi la famiglia. Ha rinunciato ad avere al fianco la sua donna, ha accettato che l'Italia non avesse una first lady, ha messo da parte il suo orgoglio di uomo. Con la moglie ha fatto un patto».
Che patto?
«Andiamo avanti, non sfasciamo tutto, ha pensato ai figli, ai nipotini. Insomma, ha fatto quello che pochi uomini, soprattutto nelle sue condizioni, avrebbero il coraggio di fare. Ha accettato ciò che pochi uomini accettano. Cosa gli sarebbe costato divorziare e rifarsi una famiglia, un amore? Il battito di un ciglio e la questione era risolta. E invece nulla».
Come ha potuto mantenere un simile segreto per anni?
«Non lo so, ma lo ha fatto. Poi Veronica ha rotto l'accordo, presumo consigliata da qualcuno interessato a gettare fango sul marito»
Qualcuno chi?
«Non so ma mi sembra strano che nessuno si sia posto il minimo dubbio, fatto la domanda più banale. Giornalisti, politici e intellettuali si sono gettati a scandagliare e commentare la vita privata di Silvio e nessuno, dico nessuno che abbia fatto un minimo di indagine su quella della moglie. Le pare normale? Di Berlusconi è stato esaminato ogni centimetro quadrato, nessuno ha buttato un occhio nel giardino di Veronica. Qui non ce la raccontano giusta».
E la verità quale sarebbe?
«Che la signora Veronica è stata strumentalizzata da qualcuno che le è vicino. Ci avevano già provato una prima volta con la famosa lettera a Repubblica. Ora sono tornati all'attacco. Hanno usato lei di nuovo come apripista, poi ci hanno infilato il caso Mills, ora sta per arrivare l'inchiesta sul pattume napoletano con una tempistica perfetta. Non mi sembrano coincidenze, l'orologio è regolato con precisione sulle elezioni».
E la festa a Casoria, i capodanni nella villa in Sardegna, tutte invenzioni?
«Non sono un investigatore. So che il presidente ama circondarsi di persone, anche ragazze, certo. E' un uomo solo e mi sono fatta l'idea che bisogno di sentirsi amato. Anni fa andai anche a una di quelle feste nelle villa in Sardegna. Fuochi di artificio, musica, decine di ospiti di ogni età. Mi ha colpito l'allegria, non altro che non ho visto e che credo non ci sia mai stato».
Che cosa pensa che dirà Berlusconi di tutto questo?
«Non lo so. Spero mi perdoni, spero che serva a rileggere tutta questa vicenda nella sua giusta luce. Dovevo farlo perché amo questo Paese».
2 - LAURA DEL GF A ‘IL GIORNALE': "'L'ESPRESSO' PRONTI A PAGARMI PER INCASTRARE BERLUSCONI"
Stefano Zurlo per Il Giornale
Una lunga trattativa. E alla fine i giornalisti dell'Espresso buttano sul tavolo la loro proposta: «Io te la pago - dice uno di loro - se tu hai l'altra cosa. Se hai le foto, se hai i gioielli». Insomma, le prove della relazione con il Cavalier Silvio Berlusconi. Laura, Laura Drezwicka, la biondissima del Grande Fratello, non sa nulla. Ma decide di giocare, fa intendere, provoca, spara di aver avuto una relazione col Cavaliere. E freme per concedere un'intervista. A pagamento, va da sé.
La richiesta è secca: cinquantamila euro.
Cinquantamila euro per raccontare tutti i dettagli piccanti, piccantissimi, privati, privatissimi, che riguardano Berlusconi e la sua privacy. «I giornalisti dell'Espresso - racconta ora lei al Giornale - erano scatenati. Volevano sapere tutto, ma proprio tutto sulle abitudini erotiche del presidente del Consiglio». Del resto, il settimanale del gruppo De Benedetti attualmente in edicola spara un servizio dal titolo più che promettente: «L'harem di Silvio».
E ormai c'è una lunga tradizione di pseudo scoop sulle avventure sentimentali del premier: le feste a Villa Certosa, le ragazze invitate in Sardegna, il caso Noemi, i gossip sulle ministre. La task force del periodico prova da mesi a guardare attraverso il buco della serratura dentro la camera da letto di Silvio. «Credo - prosegue Laura - che abbiano incontrato molte, moltissime ragazze, chiedendo degli sms di Silvio, delle foto in posa con lui, dei regali che avrebbero ricevuto».
FERDI E CRISTINAIl giornalismo sotto le lenzuola mobilita energie e risorse. E l'Espresso è disposto a pagare queste rivelazioni esplosive.
Al tavolo di un ristorante di Napoli sono sedute quattro persone: Laura, la sua amica Roberta, fotografa, i due emissari del settimanale. Un redattore e un collaboratore. Laura, una sorta di Paris Hilton all'amatriciana, vanta un curriculum stuzzicante: esordio folgorante come «sexy car washer», in quasi topless mentre puliva grandi auto fra goccioloni luccicanti, si è esibita senza veli nel circuito di alcune tv private, infine è entrata nella stanza del Grande fratello al posto di Daniela Martani, la hostess poi licenziata dall'Alitalia.
E questo suo exploit è stato oggetto di molte mormorazioni e chiacchiericci: chi l'ha spinta fin sotto le telecamere bramate da legioni di aspiranti veline? Insomma, ha tutte le curve e le zone d'ombra per attirare la curiosità della stampa come il miele le api.
Bastano poche frasi di circostanza e subito arriva la richiesta: «Lei - spiega Roberta - pensava a una cifra di 50mila euro per questa... 50mila euro che è il prezzo che lei ha valutato con me, questa è la cifra per rilasciare questa intervista».
Cinquantamila euro. Sono tanti ma all'Espresso la storia fa gola. Con quel corteo di dettagli torbidi, particolari scabrosi, relazioni peccaminose. «Se tu vai da Oggi o vai da Gente - riflette l'inviato - a fare un'intervista del genere... Se lo fai con l'Espresso invece... Vogliamo parlarne seriamente... Se no la chiudiamo tu sei libera di... chiudere con il nostro giornale. Però volevo dire che non è una cosa che si fa proprio così. Io vado dal direttore e dico "c'ho una ragazza che ha fatto il Grande fratello e potrebbe raccontare cose di Berlusconi e gli diamo 50mila euro", non ti dirà mai di sì».
Ci vogliono le prove per dire sì e staccare l'assegno: «Se io riporto di lei cose gravi del presidente del Consiglio devo essere sicuro».
Sicuri o dubbiosi, i cronisti hanno drizzato le antenne e affondano le domande: «Si è comportato bene fino a quando?» «Fino a poco tempo fa». «Ma perché si è stufato?». «No, non è che si è stufato... Forse è per i casini che stanno succedendo adesso, mica per altri motivi».
Gira e rigira, la discussione si avvita sempre intorno allo steso punto: «Hai qualche elemento per documentare la tua relazione sessuale o no?» «Ho le mie prove». E non ti senti un po' Monica Lewinsky?» «Io ho le mie prove». Come la stagista americana aveva le sue.
Laura tiene sulla corda i giornalisti, si sbilancia, allude, poi ingrana la retromarcia. E le domande a pagamento scendono come chicchi di grandine: «Ti ha pagato l'affitto?». «Ha pagato l'affitto». «Molte stanno lì». «Eh, sì», risponde Laura. Pronta per un altro quiz: «Hai visto cose che faceva che so con la Carfagna, con la Matera, con quelle che ha candidato?» È l'unico passaggio «istituzionale» della conversazione.
Monica Lewinsky e Bill ClintonLaura mena il can per l'aia, precisa, per chi ancora non lo sapesse, che le donne hanno una psicologia particolare, parla di sensazioni. I cronisti incalzano. Le domande sono sempre più «politiche»: «Ti chiamava?». «Mi chiamava spesso la sera». «Stava al telefono a lungo?». «Abbastanza». Sembra di essere dentro uno spot. «Ho delle prove telefoniche, ma solo sms».
«Sono vincolanti questi sms» esultano i giornalisti. «Sono belli, sono belli», ripete lei, più stereotipata di un'oca giuliva «Amichevoli?», insistono prudenti gli inviati. «Amichevoli no, perché non è solo mio amico».
Ci siamo, o forse non ancora. Laura è la reginetta del dico-non dico, come del vedo-non vedo. Il safari nella vita privata del premier riprende: «Non c'hai una foto un po' più... una foto che prova». Così, con qualche scatto hard, il tormentone sul Cavaliere potrebbe chiudersi una volta per tutte.
Laura fa balenare quel che non ha, l'immagine potrebbe pure esserci. La starletta rilancia: «Sì una foto che non ho visto da nessuna, con nessuna ragazza, ce l'ho questo documento, ce l'ho sul telefono. È ovvio che non te l'ho fatto vedere perché non posso farti vedere». La caccia al tesoro è a un passo dalla meta.
L'affare sembra possibile. «Questo - replica uno dei giornalisti - per me sarebbe... Cioè se avessi questa cosa io potrei dire al direttore: c'è questa cosa... che siete molto amici... che siete stati dentro casa sua da sola con lui dentro la sua stanza». Questo sì che sarebbe bingo.
Serve altro? C'è bisogno di qualcosa ancora dopo aver frugato dentro Vila Certosa con gli obiettivi dei paparazzi?
Laura non molla: «Io prima volevo fare un'intervista per un compenso, poi mostrerò le foto». Laura vuole i soldi, Laura vuole i riflettori, l'Espresso vuole le prove. Poi la vita privata, personale, intima del Cavaliere potrà pure essere fatta a pezzi.
Dunque, si va avanti a comporre un fantomatico manuale erotico del Cavaliere. Le domande si fanno ancora più esplicite, quasi surreali, grottesche: «Faceva delle cose anche insensate oppure no? Cioè ha controllo come uomo oppure no?». «Con te non ha mai avuto dei comportamenti folli?».
Altro che Palazzo Grazioli. Qui siamo in una galleria di personaggi lombrosiani. Insomma, lo scoop potrebbe pure essere più grande del previsto: un Cavaliere mostro, o bruto o chissà che altro. Una pellicola dell'orrore. Che botto.
Meglio consolidare il terreno con altre domande a ventaglio: «Ti ha mai raccontato di essere stato con due donne insieme?». Certo, nel Kamasutra dell'Espresso il capitolo orge era rimasto incredibilmente nell'ombra. Laura si supera: «Guarda, io non coinvolgo nessuna altra persona in questo racconto».
Laura indica ma non chiarisce e allora, persa ogni misura, dal taccuino saltano fuori temi che gli stessi cronisti maneggiano come saponette, «come leggende metropolitane che girano». Finiscono tutte insieme nel mulinello: «C'è questa storia della puntura alla base del pube che ti permette di avere rapporti sessuali continuamente per ore». Ma la leggenda, come tutte le leggende, non finisce qua: «Ha avuto anche problemi dal punto di vista di un eccesso di afflusso di sangue». Sono informati, all'Espresso.
O forse è una domanda. Laura si ricorda di essere stata una «sexy car washer»: «Mi stai chiedendo se ce l'ha grosso?». Ridono tutti, adesso. Ma è un istante. Laura torna a pattinare sulla zona grigia: «Io questa cosa non me la sento di dirla in questo momento se fa le punture o no... Non te la dirò mai». Il Paese resterà appeso al rebus.
Meglio divagare, sì, ma non troppo: «Lui si diverte e gioca e gli piace vedere magari due donne che si baciano fra di loro e magari fanno lo spogliarello, cose di questo genere... Si renderebbe ridicolo. Era per capire questa cosa qua appunto anche in questo». Laura è una barriera: «Quello fa parte dell'intervista, non mi va di rispondere».
Non subito. E allora si torna a parlare delle garanzie e del compenso, il carburante della conversazione: «A me quel che interessa è se tu hai una foto che documenta un rapporto particolare con lui... che fa capire lui come personaggio anche in relazione alla politica cioè come...».
«Io comunque adesso ci penso».
Sì, basta, almeno per questa volta: «Io te la pago se tu hai quest'altra cosa. Se tu hai le foto, se tui hai i gioielli. Il fatto che ti ha iscritto al Grande Fratello perché veramente... non la possiamo fare» l'intervista. «Tu non puoi dire che uno è l'amante tuo soltanto sulla base della tua parola». «Be', già il Grande Fratello penso che sia una bella prova». «Si dice che sono state segnalate...».
Siamo al capitolo raccomandazioni, ma Laura se ne va. Ci sarà tempo per un altro appuntamento. E per altri mercanteggiamenti.
3 - L'EX GINO FLAMINIO SCRIVE AL ‘CORRIERE': "CHIEDO SCUSA A NOEMI E AL PRESIDENTE"
Da il Corriere della Sera - Riceviamo e pubblichiamo, nella forma originale nella quale ci è stata consegnata, una lettera di Luigi (Gino) Flaminio, ex fidanzato di Noemi Letizia
Dopo essere stato oggetto di discussione e anche di tante accu¬se ora dico quello che penso. La mia verità e il mio pensiero per quello che può interessare.
Tutto incomincia con un intervista di 2 giornalisti che tengo a precisare, sono stati loro a cercare me. Mi chiedono di Noemi e della nostra storia d'amore, Dicendomi che avrebbero fatto solo alcune domande su di Noi.
I Giornalisti di REPUBBLICA mi chiedono di fare un video dove loro mi avrebbero fatto delle domande. Ho detto solo la verità. Da quel video si scatena il putiferio, ce chi dice che sono stato Diffamatorio, Falso e uno che vuole solo apparire per fare soldi. Ora dico io, cosa e chi ho diffamato? Premetto non ho preso né chiesto un centesimo da REPUBBLICA (ma mi sono stati offerti da qualche altro giornale per l'incomodo).
Ma mi sento solo usato e strumentalizzato contro qualcuno o qualcosa. Ora apro gli occhi e riesco a capire tutto mentre me ne dicono e fanno di tutti i colori, che sono un pregiudicato (cosa vera ma è stato un unico episodio dove me ne sono pentito amaramente per il Dolore dato alla mia famiglia e sia per il gesto compiuto, e comunque ho pagato il conto con la giustizia) poi mi dicono che sono un cammorrista, Boss, Bugiardo, Leader di Sinistra, Falso, Diffamatore, insomma una schifezza di uomo.
NOEMI letizia su novella 2000Ma si rendono conto cosa dicono? che centra tutto questo? PURA FALSITA! Vorrei tanto QUERELARE ma purtroppo non posso permettermi un avvocato penalista.
IL MIO PUNTO DI VISTA sono stato usato da qualcuno che non potendo attacare L'uomo del popolo (così io chiamo il PRESIDENTE) Usa un Gossip un Pettegolezzo, la mia storia d'amore con Noemi. Ora stanno insinuando che lui ha avuto rapporti di SESSO cosa che escludo a priori e impossibile! conoscendo Noemi è i suoi valori. Possibile che l'uomo del Popolo non possa avere una sua vita privata? Che male c'e ad essere amico di una famiglia normale?
Questa e la cosa bella lui è diverso dai soliti politici lui è amico di tutti degli Chef, Operai, Dipendenti, Mendicanti, Poveri insomma di TUTTI. Sono Dispiaciuto per quello che si è venuto a creare non lo avrei mai immaginato. Chiedo Scusa pubblicamente a Noemi e Tutti per il Clamore che ha suscitato la nostra storia D'amore e le auguro tutto il BENE DI QUESTO MONDO. Questa è la pura verità. per il resto vi prego tutti di lasciarmi in pace.
Luigi (Gino) Flaminio