Filippo Facci per "Libero"
Emma abortistaÈ difficile spiegare la vergogna personale che ho provato ieri nel leggere «La vera storia di Emma» pubblicata in prima pagina su Libero, perché il mio non è propriamente un dissenso: non si tratta di opporre una «opinione» a un'altra, non c'entra il giochino stucchevole del pro & contro, il libero pensiero, la democrazia eccetera. Io penso, sinceramente, che certa roba non dovrebbe trovare dignità di pubblicazione e basta, tantomeno in un giornale che ospita, pure, opinioni molto diverse e tra queste le mie.
FILIPPO FACCITremo all'idea che questo genere di giornalismo possa far parte della prossima campagna elettorale per le regionali, come lo stesso articolo auspica: per poi magari, Libero e dintorni, accusare altri di fomentare odio.
L'articolo di Andrea Morigi oltretutto non è neanche un'«opinione» confinabile come tale: era un articolo, e apriva il giornale. Per scoprire che cosa? Che «la candidata del Pd» Emma Bonino (candidata della Lista Bonino-Pannella, a esser precisi) «praticava aborti e se ne vantava», «ha una storia personale dimenticata», «negli anni '70 aspirava feti con la pompa delle biciclette e li gettava nella spazzatura», dopodiché il linguaggio si fa definitivamente messianico e si ritrae il mostro, la Bonino, «curva nell'atto di strappare la vita a un bambino», «uccidere il figlio che portavano in grembo», perpetrare «eccidi di milioni di italiani che l'anagrafe non ha potuto nemmeno registrare, tanto mica votano».
BELPIETROIl linguaggio è quello sentimentalistico e asseverativo di chi dubbi non ne ha, e non c'è legge o dibattito o scienza che possano sfumarlo: «bambino» e «figlio in grembo» - che sarebbero il feto entro i 90 giorni di vita - sono termini che hanno già deciso anche per noi, i quali dobbiamo solo valutare se stare dalla parte «della vita» o dalla parte degli «assassini».
Io e qualche milione d'italiani, probabilmente, non ci sogneremmo mai di spiegare agli altri dove cominci o finisca la vita: ma dovremmo accettare di farcelo imporre da Andrea Morigi e dalle convinzioni religiose - neanche politiche - di chi si richiama alla «scienza» solo quando serve. Ecco, vorrei sapere se questa è la posizione di Libero.
MARCO PANNELLAHo scritto «assassini» perché il mio collega, nell'incredibile modo che segue, giunge ad auspicare la ventura strategia politica del centrodestra: siccome - scrive - nel 1976 Marco Pannella e Adele Faccio ed Emma Bonino querelarono il direttore di «Studi cattolici» che li aveva definiti «assassini», e però questo direttore fu assolto, ciò costituisce «un precedente giuridico importante che consentirà al centrodestra di propagandare liberamente la verità anche durante la prossima campagna elettorale, toghe rosse permettendo».
Riassunto. Il centrodestra dovrebbe passare i prossimi mesi a dare di assassina a Emma Bonino in virtù di una sentenza del '76, e di passaggio dovrebbe giocoforza farlo - aggiungo io - anche nei confronti di chiunque «istiga gli assassini» nel nostro Paese: ossia l'85 per cento degli italiani che sono favorevoli alla Legge194, equamente divisi tra destra e sinistra.
EMMA BONINOOcchio però ai giudici comunisti. Berlusconi prenda nota. Io non ho nessuna particolare voglia di difendere Emma Bonino: è uno di quei radicali che trentacinque anni fa praticò la disobbedienza civile sull'aborto (autodenunciandosi) e contribuì all'introduzione del divorzio e dell'interruzione di gravidanza già presenti in tutti gli altri Paesi occidentali, sto parlando di quegli aborti legalizzati che in Italia calano anno dopo anno e che calerebbero anche di più, se certi ipocriti non impedissero che le ignoranti e le immigrate, coloro cioè che abortiscono in maggioranza, fossero raggiunte da un campagna sulla contraccezione che i vari «teocon» e «teodem» vedono come il demonio.
RACCOLTA FIRME PER ABORTO - '70Più in generale, Emma Bonino è stata uno di quei pazzi - Pannella per togliere il divorzio e l'aborto dalla clandestinità, Tortora per accorgerci che la giustizia fa schifo, Berlusconi per portare la tv privata in Italia e non solo quella, Craxi per modernizzare il Paese - di cui ogni tanto abbiamo bisogno per compensare il perenne ritardo della politica nei confronti della società reale.
C'entra qualcosa, quella Bonino anni Settanta, con la sua facoltà di saper governare il Lazio? Niente. E mi fermo qui, a dispetto della tentazione di dire ancora molto su certe campagne del centrodestra che se ne fottono delle opinioni effettive degli elettori di centrodestra.
liberazione ppagina abortoUna sola postilla. Non mi si dica che l'attacco personale a Emma Bonino è giustificato dalla necessità di evidenziare la sua distanza dall'elettorato cattolico: da una parte perché non c'è niente che non sapessimo già - nessuna storia scabrosa e dimenticata, voglio dire - e dall'altra perché un sondaggista che mi dica che in Italia esista un «voto cattolico» dipendente dai temi etici, da anni, io lo devo ancora trovare. A meno di intendere la Lista «Aborto, no grazie» che due anni fa prese lo 0,37 per cento, meno della Svp di Siegfried Brugger.