Fabrizio Dragosei per il "Corriere della Sera"
VLADIMIR PUTINDi certo c'è che anche questa volta non sono mancate le star internazionali e che sono girati parecchi quattrini. Sapere se poi i milioni di dollari in ballo finiranno veramente a organizzazioni assistenziali e ospedali è un'altra faccenda. Sì, perché il grande concerto di beneficenza, anzi, i due concerti svoltisi nella capitale russa sabato e domenica, sono stati coperti da un velo di assoluta segretezza.
Qualcuno parlerebbe di totale mancanza di trasparenza, ma probabilmente si prenderebbe una querela dagli organizzatori, legati a doppio filo al vertice del potere russo, tanto che l'anno scorso, in una analoga operazione, il primo ministro Vladimir Putin era salito sul palco per suonare il pianoforte e intonare in inglese una celebre canzone. Anche questa volta le polemiche si sono accese subito. Comprese quelle legate alla foto di una bambina sorridente usata nella pubblicità.
Si trattava di una piccola paziente oncologica, Dasha Zvonaryova, che però nel 2010 è morta. E i genitori hanno scritto indignati ai giornali perché l'immagine della loro piccola è stata usata senza alcuna autorizzazione. Dopo settimane di grande battage pubblicitario, il concertone ha fatto registrare alcune partecipazioni eccezionali. Andrea Bocelli, che ha cantato davanti agli ospiti; Woody Allen, che si è esibito al clarinetto.
BocelliPresenti anche tantissime altre star internazionali che hanno calcato il palco, da Sophia Loren a Steven Seagal, da Francis Ford Coppola a Isabella Rossellini. Luogo dell'evento la grande terrazza naturale che sovrasta Mosca ai piedi del colossale palazzone staliniano che ospita l'Università statale. Solo 12 tavoli con dieci posti ciascuno, cena di gala e palco per le esibizioni. Il pubblico non è stato ammesso e chiunque telefonava chiedendo se si potevano acquistare biglietti d'ingresso (come avviene normalmente negli eventi di beneficenza) veniva respinto.
LA FARAONA SOPHIA LORENCentoventi invitati super vip, dunque, e gli altri ad assistere all'esibizione da un maxischermo allestito nel parco Gorkij, sempre sulle rive della Moscova. Pochi, per la verità gli spettatori al parco, anche perché lo spettacolo è stato assai deludente. «Eravamo venuti per ascoltare Bocelli che ci piace molto» , ha raccontato Julia Eveleva, accorsa con tutta la famiglia. Ma quando è stato il turno dell'artista italiano, lo schermo si è oscurato perché, pare, non c'era l'intesa per ritrasmettere l'evento su maxischermo.
FRANCIS FORD COPPOLAMa la questione principale rimane abbastanza oscura: da dove vengono i soldi e dove vanno. Vari giornali hanno indagato e hanno scoperto che diversi degli ospedali indicati come destinatari degli aiuti non avevano mai sentito parlare dell'organizzazione benefica, che si chiama Fondo della Federazione. Le star sono state pagate per partecipare? Gli organizzatori lo negano e assicurano che, anzi, sono loro a portare quattrini.
SHARON STONEMa il Fondo raccoglie finanziamenti e poi li distribuisce? Il direttore Vladimir Kiselyov dice che la sua organizzazione non raccoglie soldi, ma mette i donatori direttamente in contatto con gli ospedali. In questo modo- sostiene Kiselyov - gli aiuti non si perdono per mille rivoli e arrivano direttamente a chi ne ha bisogno. E il fondo come si mantiene? La pubblicità sarebbe stata offerta gratuitamente dal Comune di Mosca e altri contributi sarebbero venuti da alcune società private, come Rostelecom. Al concerto di sabato erano presenti due bambine non vedenti e i rappresentanti di diversi ospedali pediatrici, oncologici e oftalmici.
WOODY ALLEN E SOON YIForse per evitare le brutte figure fatte in occasione del concerto dell'anno scorso. Dopo la serata, l'attrice Sharon Stone fu portata in un ospedale dove incontrò una bambina. Ma quell'ospedale non ricevette un rublo fino a quando la storia non uscì sui giornali. In quell'occasione, tra la Stone, Monica Bellucci, Alain Delon e Kevin Costner, c'era anche Putin che a un certo punto raggiunse il palco per intonare in inglese «Blueberry Hill» , un successo di Louis Armstrong. Prima aveva strimpellato al piano una vecchia canzone patriottica sovietica, «Da dove comincia la madrepatria». È una grande passione del premier, che l'ha cantata anche quando ha ricevuto con tutti gli onori Anna Chapman e le altre nove spie catturate in America e poi riportate in Russia dopo uno «scambio» .