Da "ilGiornale.it"
Quanto aveva preannunciato il centrodestra in campagna elettorale ha già iniziato ad avverarsi. Le prime mosse per mettere mano alle tasche dei milanesi è aumentare il biglietto dell'Atm del 50 per cento e introdurre una addizionale Irpef pari allo 0,2% del reddito. Niente da meravigliarsi, però. Il neo sindaco Giuliano Pisapia segue la ricetta di Nichi Vendola e fa cassa inserendo una serie di gabelle che graveranno pesantemente sui risparmi dei cittadini.
pisapiaPer Pisapia, sono due "misure dolorose" ma "indispensabili" per evitare di tagliare i servizi essenziali e per rispettare il Patto di stabilità. In realtà, per cinque anni, l'ex sindaco Letizia Moratti era riuscita a far quadrare i conti senza mai aumentare le tasse ai milanesi. "Cercheremo di contrastate questa sventagliata di gabelle - assicura Riccardo De Corato - che si scaricheranno sulle spalle dei milanesi, sopratutto sul ceto medio, sul quale si abbatterà una stangata di non poco conto che bastonerà chi è già bastonato".
PISAPIA E MARIA GRAZIA GUIDALA PRIMA STANGATA DI PISAPIA
Il biglietto per i mezzi pubblici a Milano aumenterà da settembre del 50 per cento, passando da un euro a un euro e cinquanta centesimi. "Quinsquiglie", diranno i più. In realtà, un euro e cinquanta ad andare fa tre euro con anche il ritorno. Se si moltiplica su una settimana gli euro da sborsare in più sono almeno sette. E così via.
La decisione, annunciata oggi dall'assessore alla Mobilità del Comune Pierfrancesco Maran, verrà deliberata nel corso della prossima Giunta in programma il 29 luglio. All'aumento del prezzo corrisponderà un incremento della durata della validità del ticket (da 75 a 90 minuti), mentre l'adeguamento tariffario non intaccherà gli abbonamenti annuali. Inoltre, il provvedimento prevede l'esenzione dal pagamento del biglietto per gli over 70 con reddito Isee sotto i 16 mila euro annui, "circa il 50 per cento di chi ha più di 70 anni", ha assicurato Maran.
BRUNO TABACCIUna piccola nota anche sugli sconti di Pisapia: in campagna elettorale l'allora candidato della sinistra aveva promesso che lo avrebbe dato gratis agli over 65.
UNA MOSSA ANNUNCIATA
Sebbene la giunta Pisapia accusa il governo di aver tagliato i fondi per il trasporto pubblico, la stangata sull'Atm era stata annunciata subito dall'assessore al Bilancio Bruno Tabacci che aveva assicurato che avrebbe usato qualsiasi leva pur di recuperare tutti quei milioni di euro che gravano sulle casse comunali dopo aver deciso di non vendere più le quote della Serravalle.
A suo tempo l'ex assessore Giacomo Beretta aveva smascherato Tabacci spiegando che con "leve" intendeva mettere mano al costo dei biglietti dell'Atm e aumentare l'Irpef. Una stangata già annunciata, insomma. Saranno 332mila i milanesi che pagheranno un'addizionale Irpef dello 0,2%: nelle casse del Comune entreranno 44 milioni di euro. "Questa variazione del bilancio è una scelta obbligata - ha detto Tabacci illustrando le novità alla stampa - e serve a salvaguardare il futuro dei milanesi".
A pagare saranno i cittadini con un reddito annuo superiore a 26mila euro e dunque secondo i calcoli di Palazzo Marino saranno 450mila i milanesi esenti. "Si tratta di un'addizionale bassa - ha sottolineato Tabacci - per darvi un'idea i milanesi con un reddito fra 26mila e 33.500 euro pagheranno 56,99 euro di tasse all'anno".
LE PROSSIME STANGATE DI PISAPIA
La stangata sul biglietto Atm e sull'Irpef è solo la prima mossa di Pisapia.
Il Comune ha, infatti, in programma anche di incidere sull'evasione e l'elusione fiscale, in particolare sulla Tarsu e sulle imposte che dipendono dall'amministrazione municipale come l'Ici. L'obiettivo è quello di arrivare a un ulteriore rivalutazione degli estimi catastali e di recuperare imponibile, insieme all'Agenzia delle entrate, dall'incrocio delle banche dati. Sul fronte della riduzione della spesa i tagli, al momento, ammontano a 22 milioni di euro più i 28 già previsti dall'amministrazione Moratti.
Per il 2012 l'obiettivo è quello di arrivare a una revisione "da zero" delle uscite d'intesa con i Comuni di Torino e Genova. Resta infine il capitolo delle alienazioni, in particolare il 18,6% di Serravalle e il 33% di Sea che ha avviato le procedure per il collocamento in Borsa, Tabacci ha fatto riferimento a "poste che definire ballerine è un eufemismo".
In ogni caso l'approfondimento avviato dalla Provincia di Milano, altro azionista di Serravalle, su misure per allettare investitori, viene definito "positivo", mentre sulla società aeroportuale pesa l'incertezza sulle tariffe.