Giacomo Amadori per ''La Verità''
Ci sono un incarico pubblico e un' assunzione in un' azienda privata, apparentemente scollegati, che potrebbero mettere in imbarazzo il governo del cambiamento. I protagonisti della nostra storia sono il ministro dell' Economia e delle finanze Giovanni Tria, la seconda moglie Maristella Vicini, il figlio di lei, Niccolò Ciapetti, la consigliera del ministro Claudia Bugno e il suo compagno Pier Andrea Chevallard.
il ministro giovanni tria con la moglie maria stella (3)
Partiamo dalla fine come in un thriller che procede a ritroso. L' 8 agosto 2018 Tria conferisce «alla dottoressa Claudia Bugno - estranea all' amministrazione dello Stato - l' incarico di consigliere del ministro», con un' indennità lorda pari a 75.561,78 euro. A ottobre il figliastro di Tria, Niccolò, lascia l' incarico di Digital & media assistant project manager presso il Triumph international group, dove era entrato da soli tre mesi, per essere assunto il 5 novembre 2018 come «junior social media marketing assistant» alla Tinexta spa, società che presta servizi finanziari e aziendali nel settore privato e che è nata dieci anni fa con l' apporto delle Camere di commercio. L' amministratore delegato è Chevallard, il compagno della Bugno.
Quindi Tria promuove la Bugno e dopo poco il compagno della donna assume il figliastro del ministro. L' inizio potrebbe far pensare ai lettori che la trama del giallo è fin troppo semplice. Il ministro del governo del cambiamento tiene famiglia e si comporta come i suoi predecessori. Ma non bisogna accontentarsi della prima impressione e per questo proviamo a scavare.
Scopriamo così che la Bugno, quarantatreenne romana, nel 2015 viene nominata per volontà di Matteo Renzi e del presidente del Coni Giovanni Malagò coordinatrice generale per la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024.
L' esperienza dura solo sette mesi. Ma al Coni ricordano che la signora inserì nel suo staff come addetto stampa proprio Ciapetti. Eppure all' epoca le strade di Tria e della Bugno, almeno ufficialmente, non si erano ancora incrociate. Tria era presidente della Scuola nazionale dell' amministrazione, mentre la signora aveva lavorato al Ministero dello Sviluppo economico dal 2009 al 2015 raggiungendo la posizione di direttore generale per la pianificazione strategica e la valutazione.
A incontrarsi erano Tria e Chevallard, già segretario generale della Camera di commercio di Milano, quanto meno ai convegni a cui partecipavano entrambi. La Bugno ha conosciuto Chevallard, 24 anni più grande di lei, quando, tra il 2003 al 2009, lavorava alla Camera di commercio di Milano (diventando direttore area marketing territoriale). Per lei è stata la svolta. Il sessantottenne torinese, professionista dai molteplici addentellati, viene unanimemente considerato il ras del sistema camerale in Lombardia e una specie di primatista nell' occupazione di poltrone.
Attualmente ha incarichi (da presidente a consigliere) in otto società e su Internet si trovano ancora interrogazioni parlamentari sui suoi presunti conflitti d' interesse. Due o tre lustri fa Chevallard inizia a introdurre la sua nuova e giovane compagna nei salotti che contano. Tra il 2013 e il 2015 la Bugno diventa consigliere d' amministrazione della Banca popolare dell' Etruria e del Lazio, dove conosce anche Pier Luigi Boschi, e secondo qualcuno, entra nelle grazie del Giglio magico. Ma come sbarca in Etruria? «Viene segnalata a uno dei vicepresidenti di Bpel da ambienti vicini al credito popolare cattolico lombardo» ci rivela un ex amministratore dell' istituto.
«Era una ragazza ambiziosa e voleva fare carriera. Venne segnalata perché era la compagna di Chevallard, uomo conosciutissimo». A queste referenze bisogna aggiungere un canale diretto con l' allora direttore generale di Banca d' Italia, Salvatore Rossi. Ma l' esperienza aretina regala alla Bugno più dispiaceri che soddisfazioni (l' unica fu forse la conoscenza di Boschi senior).
Nel marzo 2016 la Banca d' Italia punisce lei e gli altri membri del cda con multe pesanti per «carenze nel governo, nella gestione e nel controllo dei rischi». A lei ne tocca una da 121.500 euro, tra le più alte, a Boschi senior da 130.000.
Quell' incarico le procura anche altri grattacapi. Nel 2013 il ministro Flavio Zanonato per esempio contesta la riconferma del suo incarico a Mise, firmata dal dimissionario ministro banchiere Corrado Passera, anche perché nel curriculum non erano indicati possibili conflitti d' interesse. Infatti Bugno aveva tralasciato di indicare gli incarichi in Etruria, in Network globale (agenzia di sostegno all' export) e quella in Prelios, grande società immobiliare che lavora anche con il pubblico.
claudia bugno dg2024 foto mezzelani gmt001
Lei si difese spiegando, tra le altre cose, che era stata nominata in Bpel come «quota rosa». Subito dopo il commissariamento di Bpel, probabilmente con l' imprimatur di Renzi e di Maria Elena Boschi, la Bugno va a occuparsi di Roma 2024 (con Ciapetti al seguito) e ricopre per due anni e mezzo il ruolo di vice presidente Public affairs di Alitalia (novembre 2015 - marzo 2018), voluta dal presidente Luca Cordero di Montezemolo che l' aveva incrociata da coordinatrice generale del comitato per le olimpiadi nella Capitale. Ma la fine del renzismo non appanna la sua stella e con l' attuale governo diventa consigliera di Tria e consulente per gli Affari pubblici di Alitalia.
Ora da «special adviser for organization & development, office of the Minister of economy and finance» ha sul suo tavolo i dossier più sensibili sulle partecipate, da Alitalia a Tim. Non basta: è di due giorni fa la notizia che la consigliera è stata designata nel board della Stmicroelectronics, azienda partecipata proprio dal Mef. Ma l' ascesa dell' ambiziosa Bugno, laureatasi con un anno di fuori corso in Scienze politiche a Roma, sembra sia mal digerita dal M5s per la sua ragnatela di contatti con il vecchio potere e per i suoi trascorsi in Banca Etruria, incarico che magicamente è sparito dal curriculum pubblicato sul sito del Mef. Chissà che cosa diranno adesso i grillini venendo a conoscenza dell' affaire Ciapetti.
il ministro giovanni tria con la moglie maria stella (2)
Ma chi è il giovanotto? Ha 31 anni, è nato a Firenze e vive a Roma. Come sia entrato nell' inner circle della Bugno e di Chevallard non ce lo hanno voluto spiegare né la signora, né il compagno che ha immediatamente interrotto la telefonata, tradendo un certo nervosismo: «Lei mi sta disturbando».
Sul diario Facebook di Ciapetti ci sono foto e notizie sugli impegni di Chevallard e di Tria. C' è anche una foto del ministro accompagnato dall' hasthag «Fiero di te». Su Linkedin il trentunenne si definisce «professionista multi-esperto e orientato agli obiettivi in marketing, media e comunicazione digitale» e dice di aver «conseguito un master in Web marketing e digital communication dopo un Mba in eventi, comunicazione e marketing management a Parigi e una laurea in Economia e marketing» all' università di Tor Vergata.
Ha fatto tirocinio presso la Trentino marketing spa e ha lavorato presso il Festival Economia Trento. E sulle Dolomiti non ci deve essere finito per caso. Infatti la madre Maristella Vicini, originaria di Roccasecca (Frosinone), oltre ad aver lavorato come dirigente della Fiat e di Confindustria, è stata responsabile delle Relazioni istituzionali alla Provincia di Trento. E proprio di Relazioni istituzionali e lobbying è stata docente alla Luiss. Una materia che in famiglia sembrano conoscere piuttosto bene.