Francesco Semprini per "la Stampa"
ANDERS BREIVIK SCORTATO IN TRIBUNALEHa agito da solo, senza la complicità di formazioni suprematiste interne o straniere. Secondo un piano prestabilito, ma messo a punto unicamente da lui stesso e «frutto di una follia ispirata all'odio nei confronti del diverso»
È questo il primo risultato delle indagini dell'Intelligence norvegese in merito al doppio attentato condotto da Anders Behring Breivik, che ha ucciso 76 persone lo scorso venerdì. A darne notizia è il capo dei servizi segreti di Oslo, Janne Kristiansen. «Al momento non è stata trovata alcuna prova che colleghi Anders con altri estremisti di destra in Norvegia o altrove», spiega il numero uno dell'Intelligence. Nessun fondamento è emerso quindi sulle dichiarazioni che lo stragista ha fatto in merito a collegamenti con cellule di ogni altra provenienza.
Anders Behring BrevikMa l'ipotesi di legami con gruppi ispirati all'ideologia xenofoba è ancora oggetto di indagini. «Siamo in stretto contatto con i servizi di Paesi in Europa, America e altrove», ha spiegato Kristiansen secondo cui la tesi dell'infermità pazzoide di Anders avanzata dal suo legale nella conferenza stampa di due giorni fa non è attendibile: «Piuttosto lo definirei un calcolatore».
A cinque giorni dalla peggiore strage a cui la Norvegia abbia mai assistito dalla Seconda guerra mondiale, si cerca di ricomporre il mosaico del terrore esploso tra Oslo e l'isola di Utoya. Il Paese è sotto choc e la sindrome di vulnerabilità altissima. Lo si è visto ieri quando alla stazione ferroviaria di Oslo una valigia è stata lasciata in un autobus in partenza per l'aeroporto.
ANDERS PORTATO IN TRIBUNALEL'allarme è scattato immediatamente, la stazione è stata fatta evacuare di urgenza: «La polizia è sulle tracce di un uomo definito psicopatico, già arrestato in passato e del quale sono state mostrate le foto segnaletiche, che ritiene un possibile emulo di Breivik», è il bollettino delle forze dell'ordine subito dopo l'allarme. Lunghe ore ad alta tensione. Sino a quando la stessa polizia non dirama un nuovo bollettino: «Non è stato trovato nulla di sospetto».
LA FATTORIA DI ANDERS BREIVIKMa la tensione resta alta. L'attenzione è a questo punto rivolta alle indagini in corso da cinque giorni, si cerca di far luce su complici o legami. Dall'inchiesta emergono nuovi particolari sull'attentato. Breivik ha utilizzato un furgone preso a noleggio per sistemare l'autobomba che alle 15,26 di venerdì scorso ha devastato il quartiere dei palazzi governativi di Oslo. Il mezzo è stato noleggiato dalla compagnia Avis, rintracciato grazie alla targa letta dalle telecamere che sorvegliano l'area. Per imbarcarsi sull'isola di Utoya, Breivik ha utilizzato un Doblò parcheggiato poco lontano dal quartiere del governo.
FERTILIZZANTE NELLA FATTORIA DEL KILLER ANDERS BREIVIKMontano intanto le polemiche sui tempi di reazione impiegati dalle forze dell'ordine in risposta agli attacchi. La polizia difende a spada tratta il suo operato mentre il premier norvegese Jens Stoltenberg annuncia la creazione di una commissione d'inchiesta. Il governo norvegese è determinato ad andare sino in fondo e allo stesso tempo assistere le famiglie delle vittime sborsando oltre 12 mila euro per ogni funerale dei 76 morti. La famiglia di Breivik, invece, braccata dai cronisti si è data alla macchia: sia la madre naturale quanto la matrigna di Anders hanno scelto di nascondersi trasferendosi «in una località segreta», in Norvegia.
UtoyaEd escono i primi dettagli sul carcere in cui il suprematista della porta accanto è rinchiuso: si tratta del penitenziario di Ila, a Oslo. In cella niente tv, libri e giornali ma solo un water, tavolo con sedia e branda. È l'unico carcere duro del Paese rispetto ai «grand hotel» dove vengono rinchiusi gli altri condannati.
ANDERSFuori dai confini norvegesi, la polizia tedesca del Baden-Wuerttemberg conduce perquisizioni e sequestri in 21 appartamenti occupati da membri di un gruppo dell'estrema destra locale, Standarte Wuerttemberg. Neo-nazi il cui obiettivo è cacciare gli stranieri dalla Germania. Nel mirino degli inquirenti sono finite 18 persone di età compresa tra i 17 e i 49 anni, tutti residenti nel distretto di Stoccarda.