Stefano Ciavatta per "Il Fatto Quotidiano"
Tavolo degli oratoriNon dite alla mamma che faccio la segretaria (Sperling & Kupfer, 266 pagine, euro 16) raccoglie "le memorie di una ragazza normale", Debora Attanasio, giornalista di Marie Claire e che per nove anni, in gioventù, è stata assistente di Riccardo Schicchi.
PeccatoreOggi racconta il dietro le quinte di ciò che accadeva negli anni 90 nel residence che ospitava gli uffici di Diva Futura, una specie di colonia erotica in fondo alla via Cassia, oggi in disuso, dove per scelta di Schicchi abitavano anche tutte le grandi pornostar della scuderia: Moana Pozzi, Milly D'Abbraccio, Ilona Staller, Eva Henger. Come nella Playboy Mansion di Hugh Hefner, Schicchi aveva previsto anche un appartamento per le "stelline volanti" e aveva egemonizzato la piscina condominiale dove le ragazze prendevano il sole in topless e la Attanasio era sollecitata a rispondere al telefono stando in acqua.
Loredana BontempiIl diario ruota intorno a Schicchi, irrequieto folletto in giacca e cravatta che irrompe negli uffici, sbuffa, pensa continuamente a slogan, spettacoli e nuove starlette, sempre attaccato al suo ingombrante cellulare Nec P3 dal costo di due milioni. Le mura del quartiere generale trasudano erotismo kitsch: murales di Milo Manara, pannelli sexy-futuristici,specchi serigrafati, tavoli a vetro con zampe di legno dorato, vasche a forma di cuore, salvadanai di Moana che quando ci infili una moneta dicono "I love you".
Libro presentatoPoi c'è da dettare l'agenda alla giovane Debora, studentessa vegetariana con un mutuo da pagare, a cui il re del porno darà del Lei fino alla fine. Ecco allora le serate da organizzare, i provini fissati per il primo giovedì del mese, i nomi delle ragazze da cambiare sui manifesti anche se sono le stesse della sera prima, le finte lettere dei lettori per la rubrica su Excelsior tenuta dalla "pornovergine" Mercedes Ambrus, l'annuncio per il party "Internet nel boudoir" anche se il web non esisteva, il commiato per la morte del pitone che viveva nella piramide di vetro dentro l'ufficio.
Ci sono inoltre le Dive da gestire: bisogna inviare a Jeff Koons in America i fax sdolcinati di Cicciolina che lo ha sposato rompendo il sodalizio lungo 18 anni con Schicchi, e ricevere dalla stessa Ilona Staller i nastri con i messaggi per le hotline registrati di nascosto nella casa di Koons.
Hirut e DeboraSopportare le sfuriate di Milly D'Abbraccio contro le colleghe d'Ungheria, "una nazione con quattro abitanti e centomila stelline", e i deliri di passione per Bossi e Sgarbi. Tollerare le ritrosie di Mercedes Ambrus, che Schicchi non riuscì mai a sposare e di cui ascoltava la voce, pagando la hotline, prima di addormentarsi . C'è Moana, smalto color carne e unghia del mignolo laccata d'oro, che si lamenta di Claudio Amendola "perchè l'acquario non è un buon segno", quando arriva dentro Diva Futura lascia una lunga scia di Tresòr Lançome.
Francesco MalcomIn appoggio a Moana per le comunali del 1992, l'Attanasio prenderà dieci voti come consigliere comunale. C'è la giovane Eva, che colleziona orsetti di peluche inglesi ma in realtà è molto fredda e non batte ciglio quando Schicchi la fa posare nuda a Fontana di Trevi alle 5 del mattino per evitare la polizia.
Francesco Malcom Debora Attanasio Eva Henger e Ferdinando VenturaCi sono pure le starlette che non pagano le percentuali d'agenzia, i "pornomariti" gelosi che cacciano di casa Barbarella e Koons che si presenta sulla Cassia a sorpresa, per riprendersi il figlio. C'è l'appartamento segreto che custodisce l'archivio fotografico e una sacca di palline di polistirolo, le "bollicine" di un bagno di Moana dentro una coppa di champagne.
Francesco Malcom Antonio Mancinelli Debora Attanasio e Eva HengerPer Schicchi però l'importante è esibire l'erotismo, l'arresto per atti osceni in luogo pubblico è il simbolo della consacrazione a star. Con opportunismo di scuderia l'Attanasio si ritrova così a falsificare autografi e baci di Cicciolina per un'asta di beneficenza battuta da Aldo Busi. Andranno a ruba mentre nessuno comprerà quelli autentici di Lorella Cuccarini e Marta Flavi. Un aneddoto che racconta perfettamente il divismo erotico creato dal folletto siciliano morto l'anno scorso.