turismo spaziale

FATE SPAZIO – NONOSTANTE IL SETTORE DEL TURISMO GLOBALE STIA AFFRONTANDO UNA DELLE CRISI PEGGIORI DELLA STORIA, QUELLO DEL TURISMO SPAZIALE VOLA IN BORSA – LA “SPACE ECONOMY” VALE GIÀ 350 MILIARDI DI DOLLARI E HA UN POTENZIALE DI ARRIVARE AL 2040 A UNA VALUTAZIONE TRA 1.100 E 1.700 MILIARDI DI DOLLARI – MA PRIMA CHE L’ECONOMIA SPAZIALE POSSA PARTIRE A PIENO REGIME, BISOGNA RISOLVERE 2 QUESTIONI…

I RAZZI DI MUSK BEZOS BRANSON

Luigi Grassia per "la Stampa"

 

Se gli uomini d'affari lanciano la gara per conquistare il mercato dello spazio vuol proprio dire che il settore si avvia a camminare (finalmente) con le sue gambe; e diciamo finalmente perché fino al 2021 lo spazio ha mantenuto solo una parte delle sue promesse economiche, la manna dei finanziamenti è arrivata nei decenni (e continua ad arrivare) soprattutto dagli enti pubblici americani, europei eccetera, e solo in quota minore da veri investimenti privati con prospettive reali di remunerazione. 

MUSK BEZOS BRANSON SPAZIO

 

Però il turismo spaziale promette bene da questo punto di vista. E pensare che qui sulla Terra il settore dei viaggi non è ancora uscito dalla crisi economica globale scatenata dalla pandemia. Invece nello spazio il turismo è la nuova frontiera dei viaggi di svago, certamente una frontiera molto elitaria: i biglietti delle mini-astronavi costano sui 250 mila euro a botta. 

 

Magari in futuro i prezzi diventeranno più abbordabili e chissà, forse vedremo nascere addirittura compagnie "low cost" di voli spaziali, cioè le Ryanair e le EasyJet dell'orbita, ma per adesso bisogna essere ricchi per togliersi lo sfizio. 

 

BEZOS MUSK BRANSON SPAZIO

Osservando le cose dal punto di vista opposto, cioè non di quelli che comprano i ticket ma di coloro che organizzano e vendono i viaggi, i protagonisti assoluti sono tre, e si tratta di gente già da anni alla ribalta delle cronache economiche e tecnologiche mondiali: l'americano Jeff Bezos, fondatore e presidente della Amazon (supefluo spiegare che cos' è) ora impegnato nello spazio con le navette di Blue Origin; il britannico Richard Branson, che alla catena di perle del suo fantasioso e variegato gruppo Virgin ha aggiunto la Virgin Galactic; e il sudafricano/canadese/statunitense Elon Musk, che si butta a capofitto in ogni avventura tecnologica, dai pagamenti di PayPal alle auto elettriche di Tesla e ai treni a levitazione magnetica di Hyperloop, e adesso punta sulle navette di Space X e addirittura progetta colonie su Marte. 

richard branson va nello spazio 3

 

Il primo a lanciarsi nello spazio è stato Branson l'11 luglio, seguito da Bezos il 20. Si è trattato però di tragitti di poche ore (e forse non è filato neanche tutto liscio: si vocifera che la navetta di Branson abbia avuto dei problemi). Oggi potrebbe essere il giorno di un salto di qualità: è fissata, salvo rinvii dell'ultimo istante, sempre possibili nei lanci astronautici, una missione spaziale della Space X di Elon Musk, con quattro turisti spaziali - due donne e due uomini - che resteranno in orbita per 4 giorni a 500 chilometri di quota, cioè più in alto della Stazione Spaziale Internazionale. 

 

equipaggio crew dragon

La capsula Dragon per l'occasione è stata modificata rispetto alle solite missioni, che prevedono un aggancio con la Stazione: la prua che normalmente funge da boccaporto è stata sostituita con un grande oblo da cui osservare la Terra dallo spazio. Secondo i calcoli di Morgan Stanley Research, la space economy vale già 350 miliardi di dollari e ha un potenziale di crescita esponenziale da qui al 2040: tra 1.100 e 1.700 miliardi di dollari. 

 

Ed è una grossa occasione di investimento nel lungo termine. Sono almeno due i fattori che possono trainare l'economia spaziale. Primo la sicurezza alimentare grazie ai satelliti che monitorano l'agricoltura e la pesca per migliorare la tracciabilità dei prodotti e a supportare modelli previsionali per l'approvvigionamento di cibo in tutto il mondo. 

 

TURISMO SPAZIALE

In secondo luogo i Big data che, con il lancio in orbita costellazioni di satelliti, possono facilitare l'accesso al web alle persone che vivono in aree disagiate come alcune aree dell'Africa. Per investire sulla space economy ci sono fondi azionari specializzati in tecnologia come il Bgd World Technology Fund Classe E2 (+17% da inizio anno), Jpm Us Technology D (+16%), Franklin Technology Fund A (+14,6%).

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…