donald trump documenti top secret mar-a-lago

CHI DICE DONALD DICE DANNO – L'FBI POTRÀ USARE I FILE TOP SECRET SEQUESTRATI NEL RESORT DI TRUMP A MAR-A-LAGO. LA CORTE FEDERALE DI WASHINGTON HA AUTORIZZATO A ESAMINARE IL MATERIALE NEI 115 SCATOLONI TROVATI DURANTE LA PERQUISIZIONE DEL MESE SCORSO – PER L'EX PRESIDENTE E I SUOI LEGALI È UN ALTRO COLPO GIUDIZIARIO, CHE SI AGGIUNGE ALL’ACCUSA DI FRODE...

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

scatole piene di documenti a mar a lago

Donald Trump sostiene che il presidente degli Stati Uniti possa «declassificare i documenti più riservati anche con il pensiero». Ma la Corte federale d’Appello di Washington non la pensa così e mercoledì ha deciso di autorizzare il dipartimento di Giustizia a iniziare l’esame del materiale sequestrato dall’Fbi nel resort di Mar-a-Lago, in Florida, l’8 agosto scorso.

 

Per Trump e i suoi legali è un altro colpo giudiziario, che si aggiunge all’accusa di frode, formalizzata, in una causa civile, da Letitia James. La Procuratrice generale di New York ha trasmesso gli atti all’Irs, l’agenzia federale delle entrate e, soprattutto, alla Procura federale di New York che sta già conducendo un’inchiesta parallela, ma sul piano penale.

 

documenti top secret trovati dall fbi a mar a lago

L’ex presidente, però, contrattacca su tutti i fronti. L’altro ieri, in un’intervista alla tv conservatrice Fox News si è presentato, ancora una volta, come la vittima «di una manovra politica» per impedirgli di candidarsi alle presidenziali del 2024. Prima ha osservato che le banche avessero tutti gli strumenti per accertare se il valore delle sue proprietà fosse gonfiato. Infine ha invocato «i poteri del presidente» in materia di desecretazione.

 

In ogni caso ora gli esperti del dipartimento di Giustizia potranno aprire 115 scatoloni recuperati a Mar-a-Lago, contenenti circa 13 mila fogli e fascicoli, comprese le lettere inviate a Trump dal dittatore coreano Kim Jong-un.

 

perquisizione fbi mar a lago

Gli investigatori, però, concentreranno l’attenzione su circa cento dossier con la copertina «top secret». Nelle scorse settimane i media hanno pubblicato indiscrezioni mai smentite né confermate: i documenti conterrebbero anche informazioni sensibili sui dispositivi nucleari di altri Paesi.

 

Il team legale di The Donald ha cercato fin dal primo momento di ostacolare il lavoro dell’Fbi, presentando un ricorso alla magistratura. Il 5 settembre la giudice federale Aileen Cannon accolse la richiesta trumpiana, incaricando una figura terza, uno «special master», di vagliare tutti i contenuti, individuando quelli più importanti per la sicurezza degli Stati Uniti.

 

perquisizione fbi mar a lago

Ma la Corte d’Appello ha smontato questo meccanismo, accogliendo le rimostranze del dipartimento di Giustizia. Nella sentenza si legge: «È palese come ci sia un forte interesse pubblico affinché la conservazione di documenti classificati non si risolva in un grave danno per la sicurezza nazionale». Come dire: è urgente capire che cosa Trump si sia portato a casa, anziché consegnarlo, come previsto dalla legge, agli Archivi di Stato. Vedremo se gli avvocati trumpiani rilanceranno, interpellando la Corte Suprema, l’ultima istanza a disposizione.

 

Nel frattempo torna in primo piano anche l’inchiesta sull’assalto a Capitol Hill. Ginni Thomas, moglie di Clarence Thomas, giudice della Corte Suprema, ha accettato di deporre davanti alla commissione di inchiesta parlamentare.

 

polizia fuori da casa trump a mar a lago trump manifestanti

Ginni chiese all’ex capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows, di fare il possibile per annullare la vittoria di Joe Biden.

donald trump

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