pietrostefani merlo petrella

UN LETTORE SCRIVE A FRANCESCO MERLO: “MA PERCHE’ PORTARE IN GALERA GLI EX TERRORISTI ROSSI? LASCIAMOLI MORIRE IN PACE A PARIGI” – RISPOSTA: "IL PUNTO QUI È L’IMPUNITÀ, L’IDEA CHE LA FUGA A PARIGI ABBIA ESTINTO LA PENA, E SOPRATTUTTO CHE QUESTI CRIMINALI ABBIANO SUBITO PROCESSI POLITICI. NULLA DI PIÙ FALSO. NON C’ERANO GRANDEZZE NASCOSTE IN LORO E NON ERA VERO CHE IL MOSTRO STAVA ALTROVE, NEL SOTTOFONDO DELLO STATO ITALIANO OPPRESSORE”  

Lettera a Francesco Merlo pubblicata da la Repubblica

 

francesco merlo

Caro Merlo, ma perché vi ecciterebbe portare in galera dieci vecchi malati che neppure somigliano ai rivoluzionari che furono? Lasciamoli morire in pace a Parigi.

 

Gioia Sciumia – L’Aquila

 

LA RISPOSTA DI FRANCESCO MERLO

 

Non si può godere di uomini in galera, soprattutto se anziani e malati.  Pieni di acciacchi e nipoti, questi hanno anche perso l’identità schizofrenica da italiani “anni Settanta”, di "brigatisti" per sempre. Trovo grottesco pure l’ennesimo duello, di giornalisti e magistrati, contro la Francia a colpi di stereotipi che sono sempre gli stessi.

GIORGIO PIETROSTEFANI

 

Il punto qui è l’impunità, l’idea che la fuga a Parigi abbia estinto la pena, e soprattutto che questi criminali, che anche tra loro sono diversi, rappresentino una generazione di italiani, che abbiano subito processi politici, che incarnino una rivoluzione fallita, una guerra civile di cui fummo tutti responsabili. Nulla di più falso: erano criminali, alcuni assassini, e non romantici sognatori. Non c’erano grandezze nascoste in loro e non era vero che il mostro stava altrove, nel sottofondo dello Stato italiano oppressore.  

MARINA PETRELLA

 

 

 

 

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