SPIARE CONVIENE - RIDOTTO IN APPELLO IL RISARCIMENTO CHE INTER E TELECOM AVEVANO RICONOSCIUTO A VIERI PER LO ‘SPIONAGGIO’ DURANTE GLI ANNI IN NERAZZURRO - IL CALCIATORE HA DIRITTO A 95 MILA EURO E DOVRÀ RESTITUIRE IL MILIONE DI EURO INCASSATO NEL 2012
La Corte d’appello di Milano ha ridotto il risarcimento che Telecom Italia e l’Inter erano stati condannati a pagare a Christian Vieri per lo “spionaggio” che l’ex attaccante denunciò di avere subito quando giocava nel club nerazzurro. I giudici di secondo grado ridimensionano l’importo da 1,089 milioni di euro a 95.200 euro. Il calciatore dovrà restituire le somme ricevute per effetto della sentenza del Tribunale del 2012. Vieri aveva inizialmente chiesto 12 milioni a Telecom e 9,250 milioni all’Inter.
Il calciatore riteneva di essere stato spiato nell’ambito della vicenda dei dossier illegali della passata gestione di Telecom. Tra il 1999 e il 2000 Telecom e Inter si erano rivolti a Giuliano Tavaroli, capo della security Telecom, per informarsi su come gli altri club calcistici “seguissero la vita” dei loro giocatori. Vieri aveva denunciato pedinamenti che gli avrebbero procurato una depressione.