“IL PORNO ERA SBAGLIATO PER ME. SEBBENE NE HO GIRATI SOLO 4 O 5, LI HANNO RIUTILIZZATI ALL’INFINITO” - EVA HENGER, DOPO LA SUA CARRIERA DA PORNODIVA E RAGAZZA IMMAGINE (“A CERTE FIERE VENIVANO IN 7 MILA PER VEDERMI”), PASSA DALL’ALTRA PARTE DELLA TELECAMERA PER SCRIVERE SCENEGGIATURE - NEL SUO FILM “THE CONTRACT” RECITERA’ KEVIN SPACEY: "QUANDO HA ACCETTATO NON ERANO ANCORA FINITI I SUOI DUE PROCESSI. PER QUESTO NON SI È FATTO PAGARE TROPPO..." - SPACEY È STATO ACCUSATO, E POI ASSOLTO, PER MOLESTIE SESSUALI...
Da “Gente”
kevin spacey sul set di the contract 6
Intervistata da Gente, in edicola da venerdì 19 aprile, Eva Henger parla della sua carriera da autrice e sceneggiatrice e racconta del thriller The Contract che vedrà protagonista Kevin Spacey. «Mio marito Massimiliano (il produttore Caroletti, ndr) sapeva che avevo scritto la sceneggiatura pensando a Kevin e gliel’ha inviata. Tre giorni dopo l’attore l’ha richiamato dicendo che lo voleva fare.
All’epoca non erano ancora finiti i suoi due processi: per questo non si è fatto pagare troppo. Ora guadagna di nuovo un milione e mezzo a settimana...». Mentre – a proposito del suo passato da pornostar – aggiunge: «Il porno era sbagliato per me, a me non piaceva. Ne ho girati solo 4 o 5 – tre settimane di lavoro in tutto – ma il materiale è stato tagliato e montato all’infinito».
Eva Henger ha già vissuto molte vite. Quella in corso è da autrice e sceneggiatrice: l’ex modella ungherese ha scritto un thriller psicologico, The Contract, che avrà per protagonista Kevin Spacey, l’attore due volte premio Oscar, travolto nel 2017 dalle accuse di molestie sessuali da parte di alcuni giovani colleghi.
All’epoca l’attore fu eliminato da tutti i progetti di cui faceva parte e si fece ricoverare in una clinica per la dipendenza dal sesso. Ora, dopo essere stato assolto nei due processi che lo vedevano incriminato a Londra e New York, ricomincia a lavorare.
La carriera della neo sceneggiatrice non è meno degna di nota: a 18 anni Henger è una reginetta di bellezza in Ungheria. A 20 si trasferisce in Italia: posa nuda per le riviste, balla nei locali di lap dance e gira film pornografici, anche con la regia del marito, Riccardo Schicchi (scomparso nel 2012). A 30 Eva riesce nell’incredibile impresa di passare dall’hard all’intrattenimento tv per famiglie: nel 2005 eccola dopo il tg accanto al Gabibbo in Paperissima Sprint.
MASSIMILIANO CAROLETTI EVA HENGER
Intanto prosegue la carriera cinematografica nelle commedie popolari di Vanzina e Jerry Calà. Henger ha tre figli: Mercedesz, nata in Ungheria 32 anni fa da una precedente relazione, Riccardino, avuto dalle nozze con Riccardo Schicchi, e Jennifer, con l’attuale marito, il produttore Massimiliano Caroletti, sposato nel 2013.
Eva, ci racconti la sua nuova trasformazione.
«Ho sempre amato scrivere, ma non avevo il coraggio di realizzare una sceneggiatura. Poi mi sono buttata. Con mio marito l’abbiamo letta e riletta: ci sembrava buona. Allora l’abbiamo mandata in giro col nome di mia nonna».
Perché...
«La gente è piena di pregiudizi e nessuno l’avrebbe presa sul serio con il mio nome. Quando ho capito che piaceva, l’ho dichiarato: l’ho scritta io».
Di cosa parla il film?
«È un thriller che si apre con un omicidio. Tutto ruota intorno al misterioso paziente di una clinica psichiatrica (Kevin Spacey) e a un giornalista (Eric Roberts) che indaga».
Come avete coinvolto Spacey?
«Massimiliano sapeva che avevo scritto la sceneggiatura pensando a Kevin e gliel’ha inviata. Tre giorni dopo l’attore l’ha richiamato dicendo che lo voleva fare. All’epoca non erano ancora finiti i suoi due processi: per questo non si è fatto pagare troppo. Ora guadagna di nuovo un milione e mezzo a settimana...».
mercedes la figlia di eva henger
Suo marito è una volpe.
«Già. Ha scommesso tutto su di lui perciò Spacey gli è davvero grato. È una persona molto carina e un attore strepitoso: nel film recita un monologo di sette minuti in cui cambia personalità sette volte. Mi vengono ancora i brividi».
Quando lo vedremo?
«Per ora dovrete accontentarvi del trailer, che presenteremo al Festival di Cannes a maggio. Il film invece dovrebbe passare alla Mostra del cinema di Venezia, a settembre: speriamo che venga preso in concorso».
Vi recitano anche le sue figlie.
«Sì, Mercedesz già lavorava come attrice, invece per Jennifer, a 15 anni, è un debutto. Spero che in futuro faccia un altro mestiere, meno incerto e meno duro».
Perché lei, invece, non recita?
«Io continuo a fare l’attrice, come nel film Tic toc su Prime Video, che è una cavolata, ma ha molto successo. Per il mio film, invece, volevo controllare tutto, dal casting alla regia e recitando non sarei riuscita».
Ha dei pentimenti riguardo alla sua carriera?
«Non rinnego nulla: ogni esperienza insegna e quelle sbagliate ancora di più».
eva henger sul palco dell aquapiper (12)
Il porno fu uno sbaglio?
«Sì, era sbagliato per me. Non dico che lo sia per tutti: a qualcuno piace quel lavoro e non giudico nessuno. Solo che a me non piaceva e ho voluto cambiare prendendomi un rischio: non era detto che sarei riuscita a lavorare in tv. Allora i pregiudizi erano ancora più forti di oggi».
Invece ce l’ha fatta.
«Merito della disciplina: ero sempre precisa, con i piedi per terra, puntuale e non facevo capricci. Penso che l’umiltà e l’educazione abbiano dato i loro frutti: alle persone faceva piacere lavorare con me. Alla fine divenne normale vedermi in tv. Dopo Paperissima Sprint i bambini (e i loro genitori) facevano a gara per farsi fotografare accanto a me».
I suoi figli saranno stati gelosi.
«Gelosissimi, mi avrebbero voluta tutta per loro, ma io non potevo deludere i fan».
Come ha detto ai figli del suo passato da pornostar?
«Una madre non trova mai l’età giusta dei figli per raccontargli questo, perciò l’hanno scoperto da soli prima che potessi farlo io: altre persone si sono sentite in diritto di dirglielo.
eva henger guarda il video di francesco monte
Non l’hanno presa benissimo, soprattutto le due femmine. Riccardino invece è stato il meno giudicante. Ho saputo che una volta ha fatto a botte con un compagno per difendermi, non me l’aveva detto».
L’hanno perdonata?
«Certo, sono sempre la loro mamma».
Lei ha i diritti dei suoi film hard?
«No, mai avuti, purtroppo non li girai con la società del mio primo marito Riccardo, Diva Futura, ma con un’altra. Per questo sebbene ne avessi girati solo 4 o 5 – tre settimane di lavoro in tutto – loro hanno riutilizzato il materiale tagliando e rimontando all’infinito».
Spacey ha saputo del suo passato?
«Certo e non ha commentato nulla, proprio lui ha provato sulla sua pelle quanto male facciano certi pregiudizi».
Il cinema le è sempre piaciuto.
«Tantissimo. Mi divertii molto sul set di Gangs of New York di Martin Scorsese: per un cameo fui impegnata 21 giorni perché il regista decideva all’ultimo che scena girare. Fu l’occasione per studiare i grandi da vicino».
Anche la sua vita diventerà un film.
«Tratto dal libro di Debora Attanasio, segretaria della Diva Futura: Non dite alla mamma che faccio la segretaria. È riuscita a cogliere l’essenza di Riccardo Schicchi che non era un viscido superficiale, come si diceva, ma aveva una sua sensibilità. È diretto da una mia cara amica, Giulia Steigerwalt, che l’anno scorso ha vinto il David come miglior regista emergente. Sono stata un giorno sul set, è stato bellissimo: ho rivissuto la mia giovinezza».
Quali sono i migliori ricordi di quel periodo?
«La libertà. Ballare: mi esibivo nei locali. A certe fiere venivano in 7 mila per vedermi. Una bella soddisfazione dopo un’adolescenza in cui non mi filava nessuno. Riccardo era una brava persona e per me fu tutto: genitore, fratello, amico. Capiva le mie debolezze, le carenze d’affetto dell’infanzia e mi dava attenzione, amore e ascolto.
Era rimasto un bambino, mi aiutò a creare la collezione di orsacchiotti. Negli ultimi tempi, in cui era malato, era sempre con me e Massimiliano. Per nostra figlia Jennifer era zio Riccardo».
Come ha conosciuto Massimiliano?
«La prima volta non mi è stato simpatico: all’inaugurazione di un negozio mi chiedono di fare una foto insieme perché lui è il figlio della proprietaria, ma lui: “No, con lei non faccio foto!”. Pensai fosse un vero cafone».
Uno di quelli con i pregiudizi.
eva henger e la figlia mecedesz
«Quattro anni dopo l’ho ritrovato ed era simpaticissimo. Scoprii che all’epoca aveva una fidanzata gelosa che l’aveva minacciato: “Se fai una foto con lei pianto una scenata”. A quel punto mi ha corteggiata tanto. È stato bello, ora abbiamo una figlia e viviamo una vita tranquilla. Io continuerò a scrivere: ho già pronta una nuova sceneggiatura».
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