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SOL LEVANTE, LIBIDO VOLANTE – IL GIAPPONE È DIVENTATO LA NUOVA META DEL TURISMO SESSUALE – NONOSTANTE LA PROSTITUZIONE SIA ILLEGALE NEL PAESE, LA DEBOLEZZA DELLO YEN E LE LEGGI PER CONTRASTARE IL FENOMENO (IL DIVIETO SI LIMITA ALLA PENETRAZIONE E SI APPLICA UNA PENA FINO A SEI MESI SOLO A CHI SI OFFRE, NON A CHI ‘COMPRA’) STANNO ATTIRANDO SEMPRE PIÙ TURISTI STRANIERI IN CERCA DI UNA “SVELTINA” – MA DIETRO IL BOOM C’È UN LATO OSCURO: SFRUTTAMENTO DI MINORI, VIOLENZE E RAGAZZE CHE...

Estratto dell’articolo di Fabiola Palmeri per www.ilfattoquotidiano.it

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La debolezza dello yen, sceso nuovamente ai minimi storici sul dollaro statunitense e sull’euro e dell’economia in genere, […] sta amplificando un fenomeno crescente: il turismo sessuale.

 

Una delle derive del costante sovraffollamento turistico che sta vivendo il Giappone – si legge sul Japan Times e se ne discute su diversi media nipponici – con turisti felici dell’accresciuta possibilità d’acquisto nel Paese […] la prostituzione illegale, particolarmente evidente negli storici quartieri della capitale dove pullulano i locali a “luci rosse”. A Kabukicho (Shinjuku) si trovano alcuni minuscoli vicoli in cui si concentra il distretto del sesso a pagamento di Tokyo. […]

 

Pure nel Parco di Okubo, tra le stazioni di Seibu-Shinjuku e Shin-Okubo sulla linea Yamanote, c’è un gran via vai di stranieri, con interpreti al seguito, in cerca di sesso illegale a pagamento.

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[…] Altro dato in allarmante aumento è l’insicurezza di questi luoghi non protetti, che registrano violenze e prevaricazioni sulle ragazze, alcune delle quali minorenni. […] La direttrice dell’associazione no profit PAPS (Organization for Pornography and Sexual Exploitation Survivors) Kazuna Kanajiri, attiva nella prevenzione e aiuto alle vittime di violenza sessuale, digitale e di pornografia, racconta: “A Kabukicho, accade perfino che a qualsiasi donna che cammina da sola nella notte, venga proposto di svolgere attività sessuali, senza alcuna misura efficace in grado di affrontare la situazione”.

 

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Dall’opposizione di governo si levano alcune preoccupazioni, come quella espressa da Yamanoi Kazunori del Partito Costituzionale Democratico e membro della Camera Bassa: “La realtà è che il Giappone sta diventando un Paese dove gli stranieri possono comprare servizi sessuali da giovani donne, e non si tratta più di un problema interno, ma di come le donne nipponiche vengono percepite dalla comunità internazionale”.

 

Il fenomeno in aumento è conseguenza sia della pandemia, durante la quale molte donne hanno perso il lavoro, sia di un altro problema legato al mercato del sesso, per cui alcune frequentatrici degli “host club” (locali dove sono uomini di bell’aspetto a intrattenere le donne) ricorrono a scambi sessuali per pagare i debiti accumulati. Si tratta di luoghi i cui proprietari attuano schemi tali da indurre le donne a indebitarsi senza scampo, costringendole così a prostituirsi.

 

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Sempre dai dati acquisiti dalla giornalista Karin Kaneko, per il dipartimento di Polizia Metropolitana di Tokyo il 43% delle donne arrestate nel 2023 afferma di avere iniziato a prostituirsi per pagare i debiti agli host club dove gravitano gli “idol” (adolescenti o poco più che ventenni diventati famosi per spettacoli e programmi TV) e l’80% di loro appartiene alla fascia d’età tra i 20 e i 30 anni.

 

In Giappone vendere e comprare prestazioni sessuali è vietato dalla legge, ma tale divieto si limita alla penetrazione e si applica una pena fino a sei mesi di prigione e multe pari a 10.000 Yen (61 euro) solo a chi si offre, non a chi “compra”. Ciò significa che, se un uomo paga per sesso al Parco di Okuko, è solo la donna a essere incriminata, cosa contestata dalle associazioni che si occupano dell’argomento e dal senso comune. […]

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